Roberto Matta, genio surrealista e anticipatore dell'espressionismo astratto: per lui una monografica a Bologna


Alla Galleria d’Arte Maggiore di Bologna è in programma la mostra ’Roberto Sebastián Matta. Le forme del sogno’, dal 5 maggio al 31 luglio 2018.

È in programma dal 5 maggio al 31 luglio 2018, presso la Galleria d’Arte Maggiore g.a.m. di Bologna una mostra monografica dedicata a uno dei più importanti artisti del Novecento, Roberto Sebastián Matta (Santiago del Cile, 1911 - Civitavecchia, 2002), e intitolata Roberto Sebastián Matta. Le forme del sogno. Attraverso dipinti, opere a tecnica mista e sculture in bronzo, i curatori, Franco e Roberto Calarota, ripercorrono la parabola di un artista che fu tra i protagonisti del surrealismo a Parigi e contribuì a fornire un impulso decisivo, a New York, per la nascita dell’espressionismo astratto. La mostra parte proprio dal trasferimento a Parigi negli anni Trenta: nella capitale francese, Matta entrò a contatto con Federico García Lorca, Salvador Dalí e André Breton, e i suoi incontri (soprattutto quello con Breton) lo spinsero ad abbracciare le istanze surrealiste, delle quali diventò uno dei principali promotori.

In Francia, Matta cominciò a creare in suoi Inscapes (paesaggi interiori fantastici, o “morfologie psichiche”), realizzati a partire dal 1938, anno in cui presentò le sue opere all’Exposition International du Surrèalisme. L’esperienza parigina durò poco, perché Matta, allo scoppio della seconda guerra mondiale, accolse il suggerimento di Marcel Duchamp e si trasferì a New York, dove le sue opere colme di immagini fantastiche affascinarono i giovani artisti, come Jackson Pollock, Mark Rothko e Robert Motherwell, che avrebbero poi dato vita all’espressionismo astratto. E New York, nel 1957, avrebbe dedicato a Matta un’importante retrospettiva, tenutasi al MoMA: all’epoca l’artista aveva già raggiunto fama internazionale. Tra le opere di quel periodo, a Bologna è esposta La lumière de l’edore: una tela dove, si legge nella presentazione della rassegna, “i segni, i colori e le figure scatenano domande e interrogativi e non si chiudono ad una univoca interpretazione, rispondendo così al tentativo di trasporre sulla tela i misteri della mente. I toni luminosi della tela si discostano da quelli più scuri spesso presenti nel decennio precedente, lacerato dagli sconvolgimenti sociali e politici della Guerra a cui Matta non era mai rimasto indifferente”.

Accanto agli olii sono esposte anche opere a tecnica mista, soprattutto quelle sul tema dell’automobile, uno dei principali filoni della produzione di Matta, e la scultura in brono, “in bilico tra totem che sembrano emersi da antiche civiltà e personaggi mitologici al limite dell’immaginario in cui epoche, culture e suggestioni si fondano dando vita a uno spazio atemporale”. Proprio la produzione scultorea di Roberto Sebastián Matta sta ottenendo un sempre crescente interesse da parte di collezionisti, critica e pubblico: le sue sculture sono state esposte anche in un evento collaterale della Biennale di Venezia del 2015, e lo stesso era accaduto alla Fondazione Querini Stampalia nel 2013 (entrambi gli eventi erano volti ad approfondire la scultura nella produzione di Matta). La mostra di Bologna inoltre gode di un valore aggiunto dal momento che i curatori (nonché fondatori della Galleria d’Arte Maggiore) erano legati da un rapporto d’amicizia con Matta.

La mostra apre il lunedì dalle 16 alle 19:30 e dal martedì al sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19:30. L’ingresso è libero. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito della Galleria d’Arte Maggiore.

Nell’immagine: Roberto Sebastián Matta, La lumière de l’edore (1958; olio su tela, 115 x 150 cm; Courtesy Galleria d’Arte Maggiore g.a.m., Bologna/Milano).

Informazioni sulla mostra

CittàBologna
SedeGalleria d’Arte Maggiore g.a.m.
DateDal 30/11/-0001 al 30/11/-0001
ArtistiRoberto Sebasti
CuratoriFranco e Roberto Calarota
TemiNovecento

Roberto Matta, genio surrealista e anticipatore dell'espressionismo astratto: per lui una monografica a Bologna
Roberto Matta, genio surrealista e anticipatore dell'espressionismo astratto: per lui una monografica a Bologna


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