Dal 28 ottobre 2018 al 17 febbraio 2019, la Pinacoteca Cantonale Giovanni Züst di Rancate (Canton Ticino, Svizzera), ospita la mostra Il Rinascimento nelle terre ticinesi 2. Dal territorio al museo, una sorta di prosecuzione della mostra Il Rinascimento nelle terre ticinesi. Da Bramantino a Bernardino Luini, che si tenne sempre presso la Pinacoteca Züst nel 2010. La rassegna, curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, con l’occasione dell’Anno Europeo del Patrimonio vuole indagare il fenomeno della dispersione e del ritorno delle opere d’arte nel loro territorio, nel territorio per il quale furono commissionate e create e dal quale poi si sono allontanate, o per scelta dei proprietari o dei custodi temporanei, o per effetto di vicende esterne, andando ad alimentare il mercato dell’arte ufficiale e non. In particolare, la rassegna si concentra sul periodo storico del Rinascimento nelle terre ticinesi, partendo dall’occasione del recupero di una tavola del 1526 di Francesco De Tatti (documentato dal 1512 al 1527), un Santo Stefano davanti ai giudici acquistato sul mercato antiquario dalla Pinacoteca e dipinto in origine per la Parrocchiale di Santo Stefano a Rancate.
Francesco De Tatti è stato il maggiore pittore varesino del Rinascimento e la mostra vuole anche approfondire la figura dell’artista attraverso una scelta delle sue opere (compresi i disegni) e con confronti volti a definire la sua cultura visiva: dipinti del grande Bernardo Zenale (pittore e architetto trevigliese, a lungo attivo nella Milano di Leonardo) alla cui ombra De Tatti deve essersi formato, opere di Defendente Ferrari e Martino Spanzotti, artista attivo in Piemonte ma di famiglia varesina, stampe della bottega di Raffaello, al cui mondo precocemente De Tatti guarda. È confermata inoltre la presenza in mostra dell’Imago pietatis del Monte di Pietà di Milano, a indicare il raggio dei committenti di De Tatti nella capitale del Ducato.
Una sezione apposita presenterà il nuovo acquisto della Pinacoteca Züst, il Santo Stefano davanti ai giudici. Accanto al focus su De Tatti, la mostra si propone di offrire all’ammirazione del pubblico alcuni esempi, particolarmente significativi, di opere che hanno lasciato il Cantone Ticino o per destinazioni interne (come il nucleo di sculture lignee e di vetrate, generosamente concesso dal Landesmuseum di Zurigo) o per località estere, tra cui l’Italia stessa. Dall’Inghilterra arriverà inoltre a Rancate la pala di Bernardino Luini, ora in una chiesa di Orford, nel Suffolk, ma eseguita per Santa Maria degli Angeli a Lugano. Accanto a questi prestigiosi prestiti si prevede l’esposizione di disegni (da Leo von Klenze a Johann Rudolph Rahn) e antiche fotografie che possano contribuire a dare conto dell’originaria consistenza del patrimonio artistico ticinese prima che fosse vittima del processo di dispersione che ha privato il territorio di troppe sue opere.
La mostra è aperta dal martedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18, il sabato, la domenica e i festivi dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18. Chiuso il lunedì, il 24, il 25 e il 31 dicembre. Biglietti: intero 10 franchi svizzeri, ridotto pensionati, studenti e gruppi 8 franchi svizzeri. Per info visitare il sito della Pinacoteca Züst.
Nell’immagine: Francesco De Tatti, Santo Stefano davanti ai giudici (1526)
Titolo mostra | Il Rinascimento nelle terre ticinesi 2. Dal territorio al museo | Città | Rancate | Sede | Pinacoteca cantonale Giovanni Züst | Date | Dal 28/10/2018 al 17/02/2019 | Curatori | Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa | Temi | Cinquecento |
A Rancate un focus sul patrimonio disperso del Rinascimento ticinese |