di
Redazione
, scritto il 23/01/2018
Categorie: Mostre / Argomenti: Novecento
Al MAMbo di Bologna fino al 13 maggio 2018 è in corso la mostra 'Revolutija': opere dal Museo di Stato di San Pietroburgo per approfondire le avanguardie russe del Novecento.
È in corso fino al 13 maggio 2018 (si è aperta lo scorso 12 dicembre) la mostra Revolutija. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky, nelle sale del MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna: un importante approfondimento sull’arte delle avanguardie russe nel periodo compreso tra il 1910 e il 1920, uno dei momenti fondamentali della storia dell’arte del Novecento. Con settanta opere in arrivo dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, tra cui capolavori di artisti come Wassily Kandinsky, Kazimir Malevich, Marc Chagall, Natalja Goncharova, Aleksandr Rodchenko, Ilya Repin, Valentin Serov e Nathan Altman, la rassegna bolognese intende fornire un ampio resoconto sulla modernità dei movimenti culturali sviluppatisi in Russia agli inizi del Novecento, dal primitivismo al cubofuturismo, dal suprematismo al costruttivismo. Si trattò di esperienze destinate a influenzare in modo radicale l’arte del XX secolo, ma la loro eredità si fa sentire ancora oggi.
Il racconto parte dal 17 ottobre 1905 di Ilya Repin, dipinto che documenta l’inizio della Rivoluzione del 1905: l’insurrezione, soffocata dallo zar Nicola II, non fu solo il prologo della decisiva rivoluzione del 1917, ma nel campo dell’arte sancì la fine del realismo. Le avanguardie sorsero proprio in questo periodo: tra i primi a elaborare un nuovo linguaggio vi furono Michail Larionov e sua moglie Natalja Goncharova, che guardarono al futurismo italiano e al cubismo francese per dar vita al raggismo. In mostra il pubblico potrà ammirare il celeberrimo Ciclista di Natalja Goncharova: per quanto la pittrice russa avesse definito sprezzantemente il futurismo italiano come "un impressionismo emozionale", è chiara la derivazione del suo Ciclista dalle opere dei colleghi italiani. Artisti come Larionov e Kandinsky inaugurarono una pittura in grado di staccarsi dalla rappresentazione degli oggetti (Kandinsky, in particolare, è stato il primo artista astratto della storia dell’arte), e aprirono la strada alle fondamentali ricerche di Malevich, che fondando il suprematismo aveva proclamato, nel 1917, la supremazia della pura sensibilità sopra ogni forma di rappresentazione realistica. Opere come il Quadrato nero, il Quadrato rosso, la Croce nera e il Cerchio nero, con la riduzione dell’arte alla rappresentazione di elementi puri, sono chiari esempi della sua arte.
Il punto di svolta fu segnato probabilmente a Pietrogrado il 19 dicembre 1915 in un’importante mostra intitolata 010, dove esposero Malevich e Aleksandr Tatlin, allora i principali esponenti delle avanguardie russe, che di fatto divisero la scena artistica in due fazioni, a causa delle loro divergenze nelle concezioni artistiche. Se dunque Malevich prediligeva forme pure come il quadrato o il cerchio per ambire a un’arte che superasse definitivamente la realtà, Tatlin riteneva che l’arte fosse una ricerca sulle proprietà astratte delle superfici e dei colori da mettere però al servizio di bisogni concreti (per Tatlin e i suoi sostenitori, l’arte in quanto tale era un semplice estetismo borghese da superare: ogni forma artistica doveva essere utile alla società): il suo costruttivismo cercava pertanto di coniugare l’arte all’architettura, al design, alla pubblicità, all’industria. La sua idea di arte ebbe successo al punto che Majakovskij disse che “per la prima volta, una parola nuova nell’arte, il costruttivismo, non è venuta dalla Francia, ma dalla Russia” e che il costruttivismo influenzò per decenni l’arte russa.
La mostra prosegue poi indagando le circostanze che fecero sorgere il realismo socialista, rappresentato da artisti come Isaak Brodsky e Wassily Kuptsov: quest’ultimo è presente in mostra con la sua opera Maksim Gor’kij che raffigura il noto aereo Tupolev ANT-20 massicciamente utilizzato per la propaganda stalinista. Ma la rassegna bolognese consente anche al pubblico di scoprire quanto fosse importante il ruolo delle donne artiste per le avanguardie russe: non soltanto Natalja Goncharova, ma anche pittrici come Olga Rozanova, Sofja Dymsits-Tolstaja, Vera Muchina e Zinaida Serebrjakova diedero un fondamentale contributo agli sviluppi dell’arte tra il 1910 e il 1920. Lo scadimento del realismo socialista in un’arte che rifiutava qualunque ricerca moderna e tesa a innovare il linguaggio dell’arte, in parallelo alla crescita del potere nelle mani di Stalin, pone fine al periodo di massimo splendore dell’arte russa del Novecento, oltre al periodo che Revolutija intende indagare.
La mostra è aperta tutti i giorni (tranne il lunedì, giorno di chiusura) dalle 10 alle 19. Il venerdì e il sabato fino alle 20. La biglietteria chiude un’ora prima. Le tariffe: 14 euro l’intero, 12 euro il ridotto (over 65, studenti fino a 26 anni, diversamente abili, giornalisti, forze dell’ordine, soci TCI, Bologna Welcome Card, Club Skira, Coop Alleanza 3.0), 10 euro ridotto per gruppi e per guide turistiche che accompagnano un gruppo, 5 euro ridotto scolaresche, 3 euro ridotto scuole infanzia, 7 euro per i possessori di Card Musei Metropolitani Bologna, 8 euro per i ragazzi tra 6 e 17 anni. Gli studenti universitari entrano al costo di 9 euro tutti i martedì. Disponibile anche il biglietto open senza data al costo di 16 euro più 1,50 di prevendita. Ancora, prevista la promozione 2x1 per i soci Cartafreccia che raggiungono Bologna con Frecce o Intercity. Gratis per bambini fino a 6 anni non compiuti, un accompagnatore per diversamente abili, giornalisti accreditati, un accompagnatore per gruppo di adulti, due accompagnatori per scolaresche. Previste anche offerte famiglie (18 euro adulto + bambino, 26 euro adulto + 2 bambini, i bambini in età compresa tra 6 e 14 anni). Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.mostrarevolutija.it.
Di seguito una selezione delle opere (tutte conservate al Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, ©State Russian Museum, St. Petersburg):
|
Il’ja Repin, 17 ottobre 1905, olio su tela, 1910 |
|
Valentin Serov, Ida Rubinštein, olio e carboncino su tela, 1910 |
|
Natalja Goncarova, Ciclista, olio su tela, 1913 |
|
Nathan Alrman, Ritratto di Anna Achmatova, olio su tela, 1915 |
|
Marc Chagall, La passeggiata, olio su tela, 1917-1918 |
|
Wassily Kandinsky, Su bianco (I), olio su tela, 1920 |
|
Kazimir Malevich, Quadrato Nero, olio su tela, 1923 |
|
Revolutija, da Chagall a Kandinsky a Bologna in mostra le avanguardie russe. Ecco una selezione di immagini |
Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e
a
mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI
A
FINESTRE SULL'ARTE