Il Museo della Sibaritide racconta il recupero di tesori trafugati da Timpone della Motta


Reversio, la mostra al Museo Archeologico della Sibaritide, espone i tesori trafugati e recuperati dal sito di Timpone della Motta. Un viaggio nella storia, tra Enotri e Greci, per riflettere sulla tutela del patrimonio culturale.

Reversio, la nuova mostra presso il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari situato a Sibari, racconta il viaggio tra saccheggi, recuperi e l’affermazione della legalità. L’esposizione, in corso dal 18 gennaio, accoglie reperti di valore inestimabile, ricomposti da frammenti illecitamente trafugati e da materiali rinvenuti durante gli scavi regolari nel sito. A partire dagli anni Sessanta del Novecento, il sito archeologico di Timpone della Motta, situato a Francavilla Marittima, subì una serie di saccheggi che portarono alla dispersione di reperti sul mercato clandestino internazionale. Tombaroli e trafficanti d’arte trafugarono oggetti che vennero venduti in Svizzera poi acquistati da musei europei e americani, contribuendo così a una perdita culturale apparentemente irreversibile.

Grazie all’eccellente lavoro del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri e alla collaborazione con archeologi di istituzioni come l’Istituto Danese a Roma, è stato possibile ricostruire una parte significativa della storia di quei reperti e, soprattutto, recuperarli. Tra gli anni Novanta e il 2018, decine di manufatti trafugati sono tornati in Italia, ricomposti e studiati per restituire una visione più completa dell’antica relazione tra gli Enotri, abitanti della Calabria durante la prima età del Ferro, e i coloni greci che giunsero nella regione. Tra i tesori in mostra figurano oggetti rientrati da prestigiose istituzioni museali internazionali, come l’Institut für Klassische Archäologie di Berna, il J. P. Getty Museum di Malibù e la Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen. Frammenti di arte e cultura, a lungo dispersi, ritrovano finalmente il loro contesto originale e vengono affiancati a quelli recuperati sul territorio. Reversio invita i visitatori a riflettere sul presente e sul futuro. La tutela del patrimonio culturale è una responsabilità collettiva, e il recupero di questi reperti diventa simbolo di speranza e rinascita.

L’inaugurazione di sabato 18 gennaio sarà aperta a tutti e gratuita, offrendo un’occasione per immergersi in una narrazione avvincente, dove la legalità e cultura si intrecciano in un racconto universale. I visitatori potranno scoprire come il lavoro congiunto di archeologi, investigatori e istituzioni culturali abbia permesso di riportare alla luce tesori che appartengono all’umanità intera.

“Uno dei danni più gravi prodotti dagli scavi clandestini è la distruzione dei contesti di provenienza, che rende definitivamente irrecuperabili le informazioni storiche di cui gli oggetti sono portatori – dichiara Filippo Demma, direttore dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari e curatore della mostra. Il caso che si presenta a Sibari è importante anche perché costituisce un recupero di conoscenze, reso possibile dall’infaticabile lavoro dei Carabinieri e di colleghi come Jan K. Jacobsen ed il suo gruppo. È importante anche sottolineare che il tema dell’indagine e dei conseguenti rientri, e tutte le storie di arte, commercio, religione, moda, che possiamo raccontare attraverso i reperti si avvalgono di un allestimento che sfrutta molto la comunicazione visuale: ricostruzioni virtuali ed animazioni contenute in brevi e curatissime animazioni video collegate a ciascuna vetrina spiegano al visitatore le principali tematiche, rendendo il percorso stimolante ed anche divertente”.

Il Museo della Sibaritide racconta il recupero di tesori trafugati da Timpone della Motta
Il Museo della Sibaritide racconta il recupero di tesori trafugati da Timpone della Motta


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