Dal 28 novembre 2024 al 2 febbraio 2025, il Retablo dei Magi, monumentale capolavoro della scultura rinascimentale belga (212 x 170 cm), sarà esposto al Museo Diocesano di Milano. Di solito conservata nella chiesa dei Santi Apostoli e Nazaro Maggiore a Milano, l’opera viene presentata per la prima volta al pubblico dopo un accurato restauro realizzato presso l’Institut Royal du Patrimoine Artistique (IRPA) di Bruxelles, grazie al sostegno della Fondation Roi Baudouin, della Fondation Périer-d’Ieteren e di Intesa Sanpaolo nell’ambito del progetto Restituzioni.
Il Retablo, realizzato in legno di quercia e composto da una cassa contenente sculture a tutto tondo e altorilievi finemente dipinti e dorati, è databile alla fine del XV o agli inizi del XVI secolo. Realizzato a Bruxelles nell’atelier dello scultore fiammingo Jan II Borman (1460 circa – 1520 circa), originariamente era dotato di due grandi ante dipinte su entrambi i lati, oggi perdute. La sua eccezionalità risiede nel fatto di essere l’unico esemplare noto della bottega di Borman a conservare la policromia e l’apparato decorativo originale, oltre a rappresentare una delle pochissime tavole fiamminghe presenti in Italia, ancora nella sua destinazione originaria.
La storia del Retablo si intreccia con quella di Protasio Bonsignori da Busto, un ricco mercante di vetro e metalli che, durante un viaggio ad Anversa nel 1510, lo acquistò o lo commissionò per la propria cappella che aveva fatto costruire nello stesso anno nell’oratorio di Santa Caterina, parte della basilica di San Nazaro.
L’opera rappresenta una grande scena dedicata all’Epifania, ambientata in un’architettura che richiama la navata di una chiesa gotica. La Sacra Famiglia occupa il centro della composizione, con i Magi in adorazione del Bambino ai lati. Insolitamente, il corteo è composto da nove figure, ognuna caratterizzata da pose, dettagli e attributi distintivi: sono scolpiti a tutto tondo di profilo, di tre quarti e di spalle e spiccano per l’eleganza dei dettagli e il naturalismo delle fisionomie. Sullo sfondo, si sviluppano scene secondarie e personaggi aneddotici, come Salomè che incontra una vecchia sulla sinistra o gli astronomi che osservano il cielo sulla destra. Al centro, un elemento umoristico tipico dell’arte nordica: una figura buffa colta nell’atto di defecare.
Il restauro, condotto dall’Institut Royal du Patrimoine Artistique (IRPA) di Bruxelles, ha permesso di rimuovere una vernice bruna e una ridoratura sette-ottocentesca a foglia d’oro, che avevano nascosto la varietà cromatica originale dell’opera. Ora il Retablo torna al suo aspetto originario, con la raffinata policromia, le dorature a missione e le tecniche decorative tipiche dell’epoca: broccati in rilievo, punzonature per le iscrizioni sulle vesti, elementi metallici dorati e rare perle in resina e cera. I dettagli decorativi, come i ricami scolpiti in rilievo, rendono l’opera un capolavoro di virtuosismo e raffinatezza.
Questa esposizione, a cura di Paola Strada e Alessia Devitini, rappresenta un’occasione per ammirare il Retablo dei Magi in tutto il suo splendore, dopo un restauro che ne ha recuperato l’originaria magnificenza.
Orari: Da martedì a domenica dalle 10 alle 18. Chiuso il lunedì.
Titolo mostra | Retablo dei Magi | Città | Milano | Sede | Museo Diocesano di Milano | Date | Dal 28/11/2024 al 02/02/2025 | Curatori | Alessia Devitini, Paola Strada | Temi | Rinascimento |