Prima grande retrospettiva per Paolo Manazza, artista astratto, giornalista e imprenditore


Dal 5 al 17 luglio a Parigi la galleria ARP - Art Research Paris accoglie la prima retrospettiva dedicata a Paolo Manazza, imprenditore, giornalista (è il fondatore di ArtsLife), oltre che pittore astratto, tra i principali dell’informale contemporaneo italiano.

Prima grande retrospettiva per Paolo Manazza (Milano, 1959), artista, scrittore, giornalista, editore e imprenditore: si tiene dal 5 al 17 luglio 2023 presso gli spazi della galleria d’arte e casa d’aste parigina ARP - Art Research Paris, s’intitola La forma dei colori ed è presentata dal critico d’arte Marco Meneguzzo e da Robert Phillips, già consulente per il MoMA di New York sui talenti emergenti. La rassegna, che si sviluppa nella sede di rue Faubourg Saint-Honoré, quartiere Matignon, presenta un corpus di trenta opere realizzate dall’artista milanese dal 2004 sino a oggi.

La forma dei colori copre quasi due decenni di produzione del lavoro di Paolo Manazza, e ripercorre a pieno la sinfonia pittorico-cromatica dell’artista, uno dei principali esponenti dell’arte astratta italiana contemporanea, tanto da essere menzionato nel volume The Informal Italian way. Da Afro, Vedova, Burri alle ultime tendenze pubblicato da Mondadori nel 2013. Le opere in mostra emanano, fin dai titoli, un intenso protagonismo cromatico: oltre a The Shape of colors (2004), che dà il titolo alla retrospettiva, sono esposti lavori di qualche anno fa, composizioni cromatiche come Untitled Brown (2004) e Pink Clouds (2008), accanto a opere più recenti come Red Explosion (2020), Yellow Pink (2022), Untitled Magenta (2023), Untitled Green (2023), Untitled red (2023), Untitled blue (2023) e il mosaico di colori intitolato Palette! More than Hundred Colours (2020).

La mostra vuole esplicitrea una sinergia equilibrata, satura di molteplici sensazioni ed emozioni, colte dal giornalista Danilo Taino, che descrive così la sua visita nello studio di Manazza in via Dezza a Milano: “Ero in visita all’amico, quel giorno un po’ piovoso. Non ero entrato nell’atelier con l’intenzione di comprare. Non ho potuto farne a meno, di fronte al quadro che ora sta su una parete di casa mia. Niente di strano: è capitato a molti. E molti ancora, di fronte a una tela di Paolo, proveranno la mia stessa emozione. In Italia come a Parigi”. La mostra intende rappresentare anche un sentito atto d’amore alla Francia e a Parigi, storica capitale dell’arte e imprescindibile crocevia di artisti provenienti da ogni angolo del mondo. Allestita fra due vie dedicate a Paul Cézanne e Paul Baudry, la mostra parigina vuole essere anche un omaggio alla tradizione pittorica francese. Fra le opere in mostra, infatti troviamo Study about Pierre Bonnard (2009), Hommage to Monet (2011) e Et voilà les premiers citoyen-consommateurs, À gauche l’esprit renaissant (2023), una rilettura dai colori sgargianti del celebre Le Déjeuner sur l’herbe di Édouard Manet.

“Parigi è il posto giusto per la pittura di Paolo Manazza”, spiega il critico d’arte Marco Meneguzzo nel suo saggio a catalogo, “me ne sono accorto entrando nel suo studio, e vedendo un grande lavoro verticale, astratto, cromaticamente solare, con stesure “àplat” ma ancora materiche, ancora con il ricordo della pennellata che ispessisce il colore nel momento in cui abbandona il contatto con la superficie. Un quadro felice e nostalgico assieme, come lo sono ad esempio i quadri di Pierre Bonnard e, soprattutto, di Nicolas De Staël”.

Giornalista specializzato in economia dell’arte, collaboratore trentennale del Corriere della Sera e fondatore di ArtsLife, il percorso di vita di Paolo Manazza, lo ha sempre “ricondotto verso l’arte”, come ha efficacemente notato il critico Alan Jones. Per alcuni anni ha insegnato all’Accademia di Brera di Milano “Editoria dell’Arte” e “Teoria e pratica del Mercato Multimediale dell’Arte” e nei Master di specializzazione post-universitaria. Nel settembre 2005 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi l’onorificenza di “Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana”. Dopo un lungo periodo di silenziosa pittura, nel 2008 Manazza inaugura la sua prima personale presso la Fondazione Maimeri, la più grande azienda italiana di colori per artisti, con un titolo ironico e provocatorio: ViceVersa: i dipinti di un critico presentati dagli artisti. Da allora, ha esposto in diverse occasioni, sia in Italia che all’estero: a Milano, Roma, Firenze, Napoli, Venezia, Brescia, Sestri Levante, Arzachena, Vigevano, Arcore, Beausoleil (Francia), Lugano (Svizzera), Monaco (Montecarlo), Taichung (Taiwan, Cina), Miami e Palm Beach (Usa), Eumsong (Corea del Sud) e Sharm el-Sheikh (Egitto). Come pittore, appartiene a quella generazione di artisti che ancora oggi tentano di esplorare le infinite possibilità della pittura, interrogandosi sul significato e sulla forza del colore rispetto al concetto di forma. Manazza è anche studioso della pittura antica e degli esiti informali della scuola newyorchese ed europea degli anni Cinquanta, e oggi sperimenta le sovrapposizioni cromatiche in una pittura neoinformale che unisce la forza della gestualità alle vibrazioni del colore.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da ARP, con testi di Mimmo Di Marzio, Alan Jones, Matilde Nuzzo, Stefania Salvatore e Danilo Taino.

Immagine: Paolo Manazza, The Gardens on the Sea, 2008-2016

Prima grande retrospettiva per Paolo Manazza, artista astratto, giornalista e imprenditore
Prima grande retrospettiva per Paolo Manazza, artista astratto, giornalista e imprenditore


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