Dal 27 maggio al 18 settembre 2021, il progetto di arte diffusa Inner room Open Zona Toselli di Siena organizza, assieme a Comune di Siena, Ance Siena, Confindustria e Ordine degli Architetti, il progetto Remedy, prima mostra retrospettiva del Gruppo di Piombino, con opere storiche (dal 1984 al 1991, il periodo in cui il gruppo fu attivo) di Salvatore Falci (Bergamo, 1950), Stefano Fontana, Pino Modica (Civitavecchia, 1952) e Cesare Pietroiusti (Roma, 1955). Il Gruppo di Piombino, nei suoi sette anni di attività, si propose come alternativa alle tendenze postmoderne attive all’epoca in Italia e si pone come, cronologicamente, come il più recente gruppo in senso di sodalizio militante artistico formatosi in Italia. Il gruppo ha peraltro costituito una delle prime esperienze nel campo dell’interazione inconsapevole in ambito urbano: la sua opera pone un presupposto fondamentale di quelle pratiche artistiche e di quelle modalità operative che si affermarono dalla metà degli anni Novanta e successivamente definita Arte Relazionale.
Accanto alle storiche opere del gruppo, che vanno dalle sedioline della Biennale di Venezia del 1984 alle interazioni urbane, il pubblico vedrà anche opere recenti, istallate secondo una logica site specific nelle aziende che partecipano al progetto. A quasi trent’anni dalla data di scioglimento del sodalizio di artisti, la mostra ripropone alcune delle opere più rappresentative di quell’esperienza. Queste opere cosiddette storiche (ormai definitivamente cristallizzate in una forma che rende testimonianza di una trasformazione irripetibile e irreversibile e non più “funzionanti” e aperte all’interazione del pubblico) sono raccolte all’interno di spazi non deputati dell’arte, quali Le aziende CasaNova, Fusi&Fusi, Sali&Giorgi. Si ritroveranno quindi nella stessa mostra i due momenti dell’articolazione espositiva a due tempi, cara alla teoria dell’arte di Piombino. Da una parte i progetti site specific in corso d’opera, esperimenti in vivo volti a coinvolgere nell’interazione (potenzialmente estetica) un pubblico generico ed inconsapevole, e dall’altra opere che raccontano di un’interazione già avvenuta, che ne ha definitivamente trasformato l’aspetto apparente o meno di oggetti di uso quotidiano, proiettandoli al di fuori della configurazione seriale e reindividualizzandoli. E proprio questa “non dimenticanza dell’oggetto”, questa sua mancata evaporazione e scomparsa di scena, costituisce una delle principali caratteristiche che sembrano caratterizzare e distinguere Piombino dal movimento dell’Arte Relazionale, discorso più che mai attuale.
La storica mostra del Gruppo di Piombino a Siena rappresenta a sua volta una scelta storica: la prima volta che tre dei quattro artisti del gruppo (Falci-Fontana-Modica) esposero assieme in una mostra pubblica fu proprio nella fortezza medicea di Siena, in una sezione della mostra Una generazione nuovissima nell’arte italiana curata da Enrico Crispolti (agosto 1985), espressamente creata per loro e titolata Azione partecipata.
“Riviste dopo trent’anni e più”, scrive oggi Domenico Nardone, teorico del gruppo, “queste opere non appaiono ricoperte dalla patina del tempo, viceversa, la vitalità della spinta propulsiva che il progetto piombinese mostra ancora di poter esercitare, molto al di là della conclusione della sua esperienza storica, in barba ed a dispetto di tutto e di tutti, è qualcosa che non può fare a meno di sorprendere. Nel villaggio globale della comunicazione accelerata e diffusa, un’esperienza quasi inesistente sul mercato dell’arte, sistematicamente estromessa se non ostracizzata dal circo Barnum delle mostre organizzate e gestite dalla critica ufficiale, ignorata se non censurata dalla patinata e sedicente pubblicistica specializzata, nondimeno diviene progressivamente oggetto di un interesse crescente da parte delle nuove generazioni di storici ed artisti nel moltiplicarsi delle tesi e degli studi ad essa dedicate nelle Università e nelle Accademie di Belle Arti. Laterale, obliqua ed antagonista all’historia oficial divulgata e propagandata ed ossessivamente strombazzata ai quattro venti dal Potere costituito in regime, prende corpo e si tramanda un’altra storia, una storia ’altra’ e differente, la storia sotterranea. Dietro le quinte della scena illuminata a giorno dalle luci della critica servile, dove il Potere allestisce le sue Fêtes Galantes, dietro lo sparato di quegli specchi di acciaio inox che restituiscono i ritratti di una borghesia ingessata ed immobile nei gesti e negli atteggiamenti che ripete e replica nel tempo, sempre identici a se stessi, di generazione in generazione, la storia sotterranea tesse ed intreccia inarrestabile il suo reticolo di relazioni e di sinapsi, germoglia e cresce, e progressivamente e con forza sempre maggiore preme contro la superficie”.Mi ricordo, sì, io mi ricordo che Piombino è stata comunità del sentireante litteram quando nessuno ancora parlava di questo. Mi ricordo, sì, io mi ricordo del tramontare delle ideologie, del muro di Berlino smantellato pezzo per pezzo e venduto come gadget, della bandiera rossa ammainata dalle cupole del Cremlino".
“‘Remedy’”, fa sapere il coordinamento inner room Open Zona Toselli, “attraverso la lettura dei luoghi, con una serie di installazioni artistiche, trasforma viale Toselli: le nuove situazioni stimolano l’indotto sociale,economico, culturale, tanto più se sostenute dai nuovi progetti comunali di mobilità e di riorganizzazione territoriale che stanno convergendo su questaparte della città”.
“Inner room - Open Zona Toselli sviluppa un aspetto che, in linea con le strategie della nostra Associazione nazionale, coinvolge Ance Siena Confindustria”, dice il presidente Giannetto Marchettini, “cioè, la Rigenerazione Urbana. Il completamento delle opere di urbanizzazione per la mobilitàinterna in Viale Toselli, inserite dal Comune nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, consentirà la riqualificazione, valorizzazione di questa area, con un ruolo importante di questo progetto”.
“Il coinvolgimento dell’Ordine degli Architetti”, spiega il presidente Nicola Valente, “è sostenuto dalla sensibilità, per le caratteristiche della nostra professione, alle iniziative che qualificano il territorio con la consapevolezza di partecipare alle azioni che ci chiamano in causa. Questi aspetti rendono interessante proiettare l’arte del ‘Gruppo di Piombino’ nel Villaggio Artigianale”.
Il ciclo Remedy prevede un programma di mostre e performance personali dei membri del Gruppo di Piombino e concerti in collaborazione con l’Accademia Musicale Chigiana nelle aziende della Zona Artigianale di Siena. Ecco il programma:
15 luglio 2021, Stefano Fontana – Short Paper Message
‘Carrefour’ - Ateneo della Danza, Piazza Maestri del Lavoro
La Sosta dell’Artigiano -L’Officina, Villaggio Artigianale
Gaston Intimo Chic, Viale Toselli
28 Luglio 2021, Pino Modica – Opere Recenti
Sali&Giorgi – CasaNova - Gaston Intimo Chic, Viale Toselli
Fusi&Fusi, Villaggio Artigianale
18 Agosto 2021, Salvatore Falci – In Hoc Signo Vinces
Esterni del Villaggio Artigianale
16 Settembre 2021, Cesare Pietroiusti –Comunione (performance in atto unico)
Sede Confartigianato, Viale dell’Artigianato
15 luglio, 28 luglio, in collaborazione con Chigiana International Festival&Summer Academy, concerti degli allievi chigiani
San Marco Autocarrozzeria –Fusi&Fusi, Villaggio Artigianale
Il coordinamento teoretico è del Dott. Romeo GiuliLa mostra è corredata dai gioielli d’artista di Salvatore Falci
Salvatore Falci, Stefano Fontana, Pino Modica, Sosta 15 minuti (1984) |
Salvatore Falci, Stefano Fontana, Pino Modica, Sosta Quindici Minuti, intervento urbano con sedie colorate, presso i Giardini della XLI Biennale di Venezia (1984) |
Pino Modica, Rilevatore estetico, intervento urbano, apparecchio con telecamera nascosta da cui viene tratto un video (1985) |
Cesare Pietroiusti, 2000 Lire L’altra metà è con lui, Stampa fotografica su alluminio |
Titolo mostra | Remedy | Città | Siena | Sede | sedi varie | Date | Dal 27/05/2021 al 18/09/2021 | Temi | Siena, Remedy, Gruppo di Piombino |