Pompei e Santorini: alle Scuderie del Quirinale la storia dei due siti distrutti dalle eruzioni vulcaniche


Dall’11 ottobre 2019 al 6 gennaio 2020, le Scuderie del Quirinale a Roma ospitano la mostra Pompei e Santorini. L’eternità in un giorno

Dall’11 ottobre 2019 al 6 gennaio 2020, le Scuderie del Quirinale a Roma ospitano la mostra Pompei e Santorini. L’eternità in un giorno, che ripercorre la storia delle due grandi eruzioni vulcaniche che hanno interessato l’isola di Thera, oggi nota come Santorini (nel 1613 a.C.) e la città di Pompei (nel 79 d.C.). Le catastrofi naturali, in questi due siti, non hanno soltanto inghiottito le due città, ma anche un sistema di pensiero che riaffiora attraverso le indagini archeologiche. La mostra, curata da Massimo Osanna, direttore del Parco Archeologico di Pompei e da Demetrios Athanasoulis, direttore dell’Eforia delle Antichità delle Cicladi, con Luigi Gallo e Luana Toniolo, espone per la prima volta assieme le vestigia dei due siti archeologici, tra i più importanti e meglio conservati in tutto il mondo.

La mostra propone un confronto inedito attraverso innovative ricostruzioni e la selezione di preziosi reperti, in molti casi mai esposti al pubblico: concepita come un viaggio nel tempo alla scoperta delle due antiche città, accomunate da un’identica fine e preservate nei millenni dalle ceneri vulcaniche, espone più di trecento oggetti fra statue, affreschi, vasi, rilievi, gemme, incunaboli e quadri, per ripercorrere un arco cronologico di tremila e cinquecento anni, dall’età del bronzo ai nostri giorni. Un racconto attraverso le sale delle Scuderie del Quirinale che vuole essere immersivo grazie a un allestimento coinvolgente che si snoda tra ricostruzioni di ambienti, con oggetti di uso quotidiano, e proiezioni di videoarte. I temi esaminati trattano diverse problematiche archeologiche, come la disamina dei contesti, l’uso dei calchi in gesso, l’analisi delle abitudini sociali e della ritualità, lo studio della connettività economica e culturale nel Mediterraneo antico.

Nel percorso ci sono poi anche opere di artisti moderni e contemporanei (Micco Spadaro, William Turner, Filippo Palizzi, Arturo Martini, Renato Guttuso, Andy Warhol, Alberto Burri, Richard Long, Antony Gormley, Giuseppe Penone, Francesco Jodice, Damien Hirst, James P. Graham, Hans Op de Beeck, Francesco Simeti) con l’idea di indicare quanto la riscoperta delle città sepolte abbia nutrito l’immaginario collettivo, accompagnando i visitatori in un viaggio fra passato e presente.

“Le diverse identità culturali che compongono l’elaborato mosaico del Mediterraneo antico”, dichiara Massimo Osanna, “trovano ad Akrotiri, sull’isola di Santorini, e Pompei due casi emblematici. Investite da eruzioni simili, distanti più di 1700 anni l’una dall’altra, le città restituiscono edifici, affreschi, manufatti perfettamente conservati che permettono di resuscitare due civiltà ricche e complesse, evocando allo stesso modo la catastrofe che ha messo fine alla loro storia. La riscoperta delle città sepolte, inoltre, ha nutrito l’immaginario artistico, offrendosi al contempo come soggetto iconografico e spunto di riflessione per l’evocazione delle catastrofi naturali.La collaborazione istituzionale fra il Parco Archeologico di Pompei e l’Eforia delle Cicladi ha in questa mostra il suo naturale punto di arrivo. Abbiamo voluto affiancare all’indagine archeologica anche la lettura geologica degli eventi vulcanici così da poter far capire al pubblico l’unicità dello stato di conservazione delle due città.  Di pari importanza la presenza in mostra di alcune opere moderne e contemporanee, scelte per il loro potere evocatore”.

“L’Eforato delle Cicladi ha deciso di mettere in atto una politica espositiva rivolta verso l’esterno”, afferma Demetrios Athanasoulis, “con mostre sia in Grecia sia all’estero che hanno l’obiettivo di promuovere il patrimonio monumentale delle Cicladi e di rendere l’antichità una fonte di cultura e sapere, ma anche di piacere e intrattenimento di qualità. La mostra presso le Scuderie del Quirinale è espressione di questa visione e, portando per la prima volta fuori dalla Grecia i materiali provenienti dalla città preistorica di Akrotiri, permetterà al grande pubblico di conoscere il volto della ‘Pompei’ dell’Egeo preistorico”.

“È una mostra che s’inserisce in pieno nella nostra tradizione espositiva, fatta di rapporti internazionali di primo livello e di organico collegamento con i principali siti e istituzioni culturali italiane, in questo caso il Parco Archeologico di Pompei”, aggiunge Mario De Simoni, Presidente di Scuderie del Quirinale. “Sempre a proposito delle attività che da sempre contraddistinguono Scuderie del Quirinale, anche per questa mostra abbiamo studiato specifiche proposte didattiche rivolte a differenti fasce d’età, a partire dai bambini di tre anni e un ricco programma di incontri e conferenze a cura di studiosi ed esperti di caratura internazionale”.

Eventi speciali e laboratori contribuiscono ad arricchire e approfondire i contenuti della mostra: gli studenti delle scuole, potranno ad esempio mettersi alla prova con laboratori sul mestiere dell’archeologo dove verranno coinvolti a riconoscere i reperti di uno scavo. I più grandi invece potranno avventurarsi in una visita letteraria della mostra accompagnati dalle parole di scrittori e filosofi dall’antichità fino al Novecento. Oltre ai laboratori ed agli incontri ospitati all’interno delle Scuderie del Quirinale la mostra propone una serie di appuntamenti al Teatro Argentina a Roma condotti da archeologi, storici dell’arte, intellettuali e giornalisti per indagare il fenomeno eruttivo dal punto di vista scientifico, geologico e sociale oltre a proporre una sorta di passeggiata virtuale all’interno delle sale della mostra.

Per tutte le info è possibile visitare il sito delle Scuderie del Quirinale.

Nell’immagine: Joseph William Mallord Turner, The eruption of the Souffrier Mountains, in the Island of Saint Vincent (1815; olio su tela, 79,4 x 104,8 cm; Liverpool, Victoria Gallery & Museum)

Pompei e Santorini: alle Scuderie del Quirinale la storia dei due siti distrutti dalle eruzioni vulcaniche
Pompei e Santorini: alle Scuderie del Quirinale la storia dei due siti distrutti dalle eruzioni vulcaniche


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