Dal 30 agosto al 30 settembre 2019 il Laboratorium Venezia, Santa Croce - Calle de Mezo, accoglierà la mostra Poetry in motion dell’artista coreana Sobin Park, a cura di Thalia Vrachopoulos.
Il titolo della mostra rimanda ai movimenti che l’artista compie nello spazio e all’omonima canzone di Johnny Tillotson, una delle hit degli anni Sessanta. Attraverso i movimenti fisici di Park nello spazio vengono create opere d’arte al limite tra la performance e l’arte visiva: forme potenti realizzate in un tempo molto lungo e in grandissime dimensioni.
Suoi soggetti prediletti sono il drago e la femmina: rappresentazione degli opposti taoisti, complementari e simultaneamente legati in natura. L’oscurità del drago, creata utilizzando la grafite, si staglia sulla delicata carta bianca, pelle traslucida della donna. I due motivi possono essere interpretati anche come un’unione sessuale, pur mantenendo il significato più profondo della cosmologia coreana.
Il drago raffigurato dall’artista è intrecciato con una bella fanciulla nuda che partecipa attivamente all’opera erotica, perché non si limita a posare passivamente in attesa di essere disegnata; la figura femminile nelle sue opere ha un ruolo da protagonista.
Immagine: Sobin Park, The Creation of a new female mith (Pusoksa) (2008; matita e polvere di bronzo)
Titolo mostra | Poetry in motion | Città | Venezia | Sede | Laboratorium Venezia | Date | Dal 30/08/2019 al 30/09/2019 | Artisti | Sobin Park | Curatori | Thalia Vrachopoulos | Temi | Arte orientale |
Il drago e la donna, opposti taoisti, nelle opere di Sobin Park. Presto in mostra a Venezia |