Dall’1 dicembre 2022 al 31 gennaio 2023 la Pinacoteca Ambrosiana accoglierà la mostra Presepi all’Ambrosiana dalla collezione del Museo del Presepio di Dalmine.
Undici presepi di varia origine: presepi napoletani, lombardi, africani, birmani realizzati con le tecniche più diverse, realizzati in carta, “a teatrino”, o realizzati con figure ottenute da appositi “fogli da ritaglio” montati su supporti rigidi e disposti in una scena. Sono tutti stati donati al Museo di Dalmine da un collezionista privato e sono tutti databili tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del primo Novecento. Tra questi, spiccano la riproduzione del Presepe realizzato dall’artista Giuseppe Carsana nel 1868 per il Santuario della Madonna Addolorata di Rho e la trasposizione a stampa di alcuni personaggi del famoso “presepe del Gernetto” dipinto da Francesco Londonio.
La mostra intende essere un contributo alla riscoperta del fascino dei presepi di carta, diffusi in Europa a partire dalla prima metà del XVIII secolo. Un patrimonio artistico e culturale che è stato rivalutato negli ultimi anni da ricercatori e collezionisti, che ha dato il via alla formazione di raccolte di grande valore che comprendono le più diverse tipologie.
Nella sala della Medusa è esposto il presepio napoletano girevole: una classica scenografia in sughero, il tipico scoglio napoletano, ospita questa natività popolato da numerosi personaggi. Accanto alla scena sacra dell’Adorazione dei Magi si vedono scene di vita quotidiana, come l’osteria con la tavola apparecchiata. Sul retro un pastore dorme: è Benino, figura tipica del presepio napoletano che simboleggia colui che si è addormentato nel vecchio mondo e si risveglia nel nuovo mondo cristiano. Alcune antiche figure napoletane sono esposte anche all’inizio del percorso. Si tratta di una Sacra Famiglia, di due Mori con cavallo, questi ultimi che richiamano le figure rappresentate nel corteo dell’Adorazione dei Magi di Tiziano, e di tre Re Magi di notevole qualità, con i volti in terracotta finemente modellati e gli occhi in pasta di vetro. Le barbe, i capelli e persino le rughe: ogni dettaglio dona grande espressività a questi personaggi. I vestiti sono in seta cuciti a mano, ornati di passamanerie dorate e ricami in canottiglia.
Il presepe lombardo in gesso, realizzato nel Novecento con stampi e modelli dell’Ottocento, è giunto fino a noi in ottimo stato di conservazione, nonostante il materiale molto fragile. Ricca l’iconografia dei personaggi con figure diversamente atteggiate e tutte rifinite con particolare cura, vestite con tuniche secondo la tradizione lombarda del presepio in gesso.
La produzione artigianale di figure da presepio in gesso in Lombardia è attiva dal 1700 al 1940 circa quando, quasi improvvisamente, cessò a causa dell’avvento delle figure in plastica, meno costose e meno fragili. Le statue venivano realizzate nelle botteghe utilizzando calchi in legno. La dipintura e la decorazione veniva affidata quasi esclusivamente alle donne.
Dei due presepi africani, uno è in legno di palissandro intagliato, l’altro è in metallo con figure di musicisti seduti. Infine, il Presepe birmano è in legno dipinto e dorato.
La mostra è inclusa nel biglietto della Pinacoteca Ambrosiana.
Orari: Tutti i giorni dalle 10 alle 18. Chiuso il mercoledì.
Per info: www.ambrosiana.it
Nell’immagine, il presepe napoletano girevole
Titolo mostra | Presepi all'Ambrosiana dalla collezione del Museo del Presepio di Dalmine | Città | Milano | Sede | Pinacoteca Ambrosiana | Date | Dal 01/12/2022 al 31/01/2023 | Temi | Presepe |
All'Ambrosiana una mostra di presepi di varia origine da tutto il mondo |