In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, avvenuta il 5 marzo 1922 a Bologna, la Fondazione Magnani-Rocca, nella Villa di Mamiano di Traversetolo (Parma), presenta dall’11 settembre al 12 dicembre 2021 una mostra focus che intende evidenziare l’aperto dialogo del poeta e regista con la letteratura, il cinema, le arti figurative. La ricerca di questo dialogo fu al centro anche dell’interesse culturale di Luigi Magnani, fondatore della Magnani-Rocca, che visse a Roma nello stesso periodo di Pasolini e che ne possedeva le pubblicazioni. Una particolare attenzione sarà data ai riferimenti artistici ed estetici nei film di Pasolini.
Pier Paolo Pasolini. Fotogrammi di pittura, questo il titolo dell’esposizone a cura di Stefano Roffi e Mauro Carrera, si ispira al fatto che Pasolini, pittore anche lui per tutta la vita, indicava sempre i modelli pittorici come riferimenti per il proprio linguaggio cinematografico, più per stile che per iconografia, spesso costruendo le inquadrature come scene dipinte.
In mostra esposti sontuosi costumi realizzati per i film, prestati dallo CSAC di Parma, e indossati da celebri attrici, come Silvana Mangano, locandine originali dei film, rare fotografie d’epoca e la galleria fotografica delle opere d’arte che Pasolini ebbe come riferimento, in accostamento alle scene tratte dai film.
In particolare nel suo primo film Accattone (1961) emerge l’influenza del celebre studioso e critico d’arte Roberto Longhi, del quale Pasolini fu allievo all’Università di Bologna, e delle sue lezioni sul Romanico, su Masaccio e su Caravaggio. Anche nel suo secondo film Mamma Roma (1962), l’immagine finale del ragazzo, morente e legato nell’infermeria della prigione, riprende il Cristo morto di Andrea Mantegna.
Ne La ricotta, episodio da RoGoPaG (1963), Pasolini ricostruisce a tableau vivant, due opere di manieristi toscani: la monumentale Deposizione di Cristo di Rosso Fiorentino (1521) e l’imponente pala, di soggetto analogo, del Pontormo. Numerosi sono i riferimenti pittorici anche ne Il Vangelo secondo Matteo (1964) e Teorema (1968), in particolare Piero della Francesca e Francis Bacon; e ancora, ne Il Decameron (1971) il regista dichiara il suo debito verso Giotto e Velázquez, ma la grande arte è presente nella concezione estetica di tutti i film di Pasolini, fino all’ultimo Salò o le 120 giornate di Sodoma. L’estremo tableau vivant è la morte caravaggesca del regista a Ostia il 2 novembre 1975.
La mostra ha il patrocinio e la collaborazione del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (PN) e del Centro Studi - Archivio Pier Paolo Pasolini presso la Fondazione Cineteca di Bologna. La collaborazione con la Fondazione AAMOD renderà possibile la visione in mostra del documentario Pasolini cultura e società (1967) di Carlo Di Carlo.
Per info: www.magnanirocca.it
Orari: dal martedì al venerdì dalle 10 alle 18; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19. Chiuso il lunedì.
Immagine: Pier Paolo Pasolini (Roma, 1971). Foto di Sandro Becchetti.
Titolo mostra | Pier Paolo Pasolini. Fotogrammi di pittura | Città | Mamiano di Traversetolo | Sede | Fondazione Magnani-Rocca | Date | Dal 11/09/2021 al 12/12/2021 | Artisti | Pier Paolo Pasolini | Curatori | Stefano Roffi, Mauro Carrera | Temi | Pier Paolo Pasolini, Fondazione Magnani-Rocca, Maminao di Traversetolo |
Quali sono i riferimenti artistici dei film di Pasolini? Una mostra focus alla Magnani-Rocca |