A Perugia, una mostra riflette sul nero nelle opere di Perugino e Burri


A Perugia, Palazzo Baldeschi ospita dal 22 giugno al 7 gennaio 2024 la mostra “NERO Perugino/Burri”. Esposte opere del Perugino e di Alberto Burri accomunate dall’uso del colore nero.

Nell’ambito delle attività promosse per le celebrazioni del cinquecentenario dalla scomparsa di Pietro Vannucci, detto il Perugino, dal 22 giugno al 7 gennaio 2024 Palazzo Baldeschi a Perugia presenta la mostra NERO Perugino Burri, nata da un’idea di Fondazione Perugia e realizzata in collaborazione con Fondazione Burri, curata dalla storica dell’arte Vittoria Garibaldi e dal Presidente di Fondazione Burri Bruno Corà. La mostra intende porre in dialogo le opere di due tra i più grandi artisti umbri attraverso il comune denominatore del nero: Perugino e Burri. Un’esposizione che vuole far emergere i tratti comuni dei due artisti così lontani nel tempo, ma accomunati dal profondo legame verso la loro terra natia, l’Umbria.

Con circa venti opere esposte, trait d’union del percorso è l’uso del nero. Un colore problematico, spesso evitato dagli artisti, come afferma Bruno Corà: “Il nero è pieno di possibili valenze simboliche. È un colore azzerante e difficile da usare, capace di isolare qualsiasi forma o immagine che gli sia avvicinata, così come la può rendere emblematica. È un colore che suscita molte domande e tocca il sentimento in profondità”. Usato sapientemente dai protagonisti di questa esposizione, rappresenta una grande innovazione per l’epoca del Perugino e uno dei tratti più ricorrenti nell’opera di Burri.

L’idea della mostra è nata dalla Madonna con il Bambino e due cherubini del Perugino, una pregiata tavola dal sapore intimo e familiare conservata nella collezione permanente di Fondazione Perugia. Il capolavoro ritrae la Vergine con il bambino che si stagliano su uno sfondo completamente nero, permettendo agli incarnati e ai colori delle vesti di risaltare in un modo assolutamente innovativo per l’epoca. Negli anni in cui il Perugino è attivo a Firenze, conosce e assorbe la pittura fiamminga e la luce di Leonardo, ma è anche coinvolto dall’atmosfera di Venezia dove si reca più volte nel corso degli anni Novanta. Da qui la volontà di indagare l’uso dello sfondo nero in alcune opere del Perugino, tutte di piccolo formato e datate a cavallo tra il XV e il XVI secolo, dove non c’è nessun paesaggio ideale o preso in prestito da una suggestione visiva, nessuna architettura prospettica, solo il profondo nero su cui si stagliano i protagonisti della scena. Questa ricerca ha permesso di ottenere importanti prestiti, come il Ritratto di Francesco delle Opere, probabilmente dipinto a Venezia, e il Ritratto di giovinetto, provenienti dalla Galleria degli Uffizi, e ancora la Madonna con Bambino tra San Giovanni e Santa Caterina del Museo del Louvre.

In dialogo con le opere del Perugino sono circa dieci opere di Alberto Burri, in cui si può ritrovare l’interesse per il nero inteso sempre non come mancanza di colore, ma come buio che permette alla luce di emergere. Burri è stato un grande ammiratore e conoscitore dell’arte italiana del Rinascimento, come racconta la curatrice Vittoria Garibaldi: “Ho avuto l’onore di conoscere, ma soprattutto di frequentare Alberto Burri negli anni Ottanta. Era solito ripercorrere le vie del Rinascimento dell’Italia centrale insieme ai suoi più cari amici come Nemo Sarteanesi. È questo un dialogo dalle radici lontane e che trova conferma nelle linee, nelle forme e nelle sensibilità cromatiche che uniscono i due grandi artisti”. In particolare l’Umbria, terra amata, animata da Piero della Francesca, da Raffaello e ovviamente da Perugino, ha lasciato radici indissolubili in Burri che si rivelano e trovano conferma nelle forme, nei colori e nelle composizioni delle sue opere, da Catrame del 1949 e Nero Cellotex del 1968. Qui la materia emerge prepotentemente dalla tela e l’attenzione è posta sull’equilibrio tra forma e colore, con una predilezione per il nero e lo scuro, tratto divenuto emblematico dell’artista tanto da essere soprannominato “il maestro dei neri”. Le opere di Burri possono essere considerate un’ideale dialettica proposizione con le tavole del Perugino: se nel Quattrocento il fondo nero serviva a far risaltare il soggetto principale dell’opera, in Burri il nero è protagonista e diventa materia viva che si espande ed emerge.

“L’intuizione di mettere a confronto i due maestri”, ha concluso la Presidente di Fondazione Perugia Cristina Colaiacovo, “si è sviluppata a partire dal desiderio di valorizzare, in occasione del Cinquecentenario, il gioiello più prezioso della collezione d’arte di proprietà della Fondazione: la tavoletta del Perugino Madonna con il Bambino e due cherubini. Da qui ha avuto origine il percorso, che inizialmente doveva essere dedicato al solo Pietro Vannucci e che, successivamente, ci ha condotto, grazie alla competenza dei curatori, a una mostra originale che rappresenta una vera novità nel panorama espositivo. Siamo molto grati alla Fondazione Burri per questa proficua collaborazione tra istituzioni culturali del territorio che continueremo a coltivare a beneficio dell’attrattività della nostra regione”.

La mostra è accompagnata dal catalogo a cura di Vittoria Garibaldi e Bruno Corà, edito da Fabrizio Fabbri Editore. Il progetto grafico dell’allestimento della mostra è a cura di Giuseppe Trivellini.

Per info: www.fondazioneperugia.it

Orari: Da lunedì a venerdì dalle 15 alle 19.30; sabato e domenica dalle 10.30 alle 19.30
Biglietti: Intero 7 euro, ridotto 4 euro. L’acquisto del biglietto della mostra darà diritto all’ingresso agevolato ai Musei di Palazzo Albizzini Fondazione Burri e viceversa. Sono previste agevolazioni per i visitatori grazie alle convenzioni con i partner Trenitalia, Busitalia e Seba-Sipa. Per maggiori informazioni sugli sconti visitare il sito www.fondazioneperugia.it

Perugino, Madonna col Bambino e due cherubini (Collezioni Fondazione Perugia)
Perugino, Madonna col Bambino e due cherubini (Collezioni Fondazione Perugia)
Perugino, Ritratto di giovinetto (Gallerie degli Uffizi)
Perugino, Ritratto di giovinetto (Gallerie degli Uffizi)
Alberto Burri, Cretto (Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri)
Alberto Burri, Cretto (Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri)
Alberto Burri, Rosso Plastica (Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri)
Alberto Burri, Rosso Plastica (Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri)

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraNERO Perugino Burri
CittàPerugia
SedePalazzo Baldeschi
DateDal 21/06/2023 al 07/01/2024
ArtistiIl Perugino, Alberto Burri
CuratoriBruno Corà, Vittoria Garibaldi
TemiArte contemporanea, Arte antica

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