La Galleria d’Arte z2o Sara Zanin a Roma ospita dal 20 settembre al 10 novembre 2024 la mostra ...senza turbare una stella, la quarta personale dell’artista Beatrice Pediconi, a cura di Antonello Tolve. Adottando l’acqua come mezzo per dar vita a immagini cromaticamente eteree e iridescenti, Beatrice Pediconi propone un nuovo nucleo di lavori dove pittura, fotografia e disegno si incrociano per evidenziare una pratica dell’arte intesa come mai pago esercizio d’indagine sul mondo della vita e dei mille significati che la riguardano. Dopo una serie di importanti sperimentazioni, Beatrice Pediconi presenta composizioni in cui sono evocati scenari naturali e invitano il pubblico a ritrovare la delicatezza di un fiore o di una farfalla che coincide con la fragilità della vita. Oltre che da una perfetta e armonica operazione che porta a un procedimento sfuggente, l’unicità dei nuovi lavori è data inoltre dai titoli delle opere, scelti dall’artista ed estrapolati da poesie, racconti, romanzi o anche saggi, per amplificare il livello evocativo dell’immagine. Trees are sanctuaries (2024) è, ad esempio, un titolo preso a prestito da Bäume dello scrittore Herman Hesse, secondo il quale gli alberi sono simboli legati al ricordo, alla caducità e alla rinascita, ma anche alla crescita istintiva e naturale, alla spensieratezza e alla fertilità.
“Il mio ultimo corpo di lavoro è il risultato di un processo che esplora una combinazione di pittura, disegno e fotografia. Filamenti di emulsione sottratti a scarti di Polaroid sono trasferiti nell’acqua su tela e su carta entrambe precedentemente dipinte con pigmenti di varie tonalità. Rimangono tracce evanescenti testimoni di perdita e rigenerazione. Minimali e organiche, molte di queste opere ricordano dei fiori, riflettendo così la fragilità della vita, il suo inevitabile progredire verso il rinnovamento e il suo messaggio di speranza in tempi carichi di distruzione”.
Beatrice Pediconi (Roma, 1972) vive e lavora nel Queens, New York. Artista multimediale, il cui lavoro si colloca all’interno di un più ampio discorso sullo statuto del disegno, la fotografia, la pittura e il video, Pediconi realizza opere non convenzionali che si sottraggono alle forme di categorizzazione più nette, attraversando la sottile linea di demarcazione tra media tradizionali. Impiegando l’acqua come principale mezzo per creare immagini sottili e fluttuanti, la sua ricerca indaga la condizione fugace, precaria e vulnerabile della transitorietà. Il suo lavoro è stato esposto in mostre internazionali tra le quali Presenze, Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea, Roma (2023), Cinema Ephemera, Central Brooklyn Public Library, NY, (2020); NUCLEUS/Imagining Science, Groningen, The Netherlands (2017); Sequences VII, Real Time Art Festival, Reykjavik, Iceland (2015); Ensembles, Quand la Maison Européenne de la Photographie Collectionne, Les Rencontres d’Arles, France (2015); Untitled 2009, Macro Museo di Arte Contemporanea, Roma (2015); 9’/Unlimited, Collezione Maramotti, Reggio Emilia (2013); The Polaroid Years, The Frances Lehman Loeb Art Center, Vassar College, New York (2013); The Edge of Vision, Schneider Museum of Art, Ashland, Oregon (2012). Le sue opere sono state acquisite da importanti collezioni pubbliche e private tra cui La Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea (Roma), la Maison Européenne de la Photographie (Parigi), la Lucid Art Foundation (San Francisco) e la Collezione Maramotti (Reggio Emilia).
Immagine: Beatrice Pediconi, Un papavero rosso senza coglierne il fiore, dettaglio (2024, 92 x 122 cm). Foto Dario Lasagni
Titolo mostra | ...senza turbare una stella | Città | Roma | Sede | Galleria d'Arte z2o Sara Zanin | Date | Dal 20/09/2024 al 10/11/2024 | Artisti | Beatrice Pediconi | Curatori | Antonello Tolve | Temi | Arte contemporanea, Fotografia, Pittura |
La delicatezza della vita nella mostra personale di Beatrice Pediconi a Roma |