Il PAV Parco Arte Vivente a Torino presenta dal 19 marzo al 29 maggio 2022 la mostra collettiva La Natura e la Preda, a cura di Marco Scotini, che intende affrontare il tema della memoria coloniale attraverso i lavori di Irene Coppola, Edoardo Manzoni, Daniele Marzorati e Alessandra Messali.
L’essere preda è ovviamente in rapporto ad altri soggetti. È possibile affermare che qualcosa diventa preda per effetto di un processo di distinzione, gerarchizzazione o esclusione da ordini condivisi. Per tracciare una teoria della preda è necessario pensare sia alle politiche della rappresentazione, sia ai modi in cui il potere costruisce le identità sociali attraverso la repressione. Preda è sempre qualcosa che si acquista con la violenza e la cattura. Costruire una teoria della preda può costituire uno strumento importante nell’affrontare la drammatica attualità della memoria coloniale: i quattro artisti emergenti invitati non sono dei naturalisti, ma archeologi di una storia sociale della natura, che indagano lavorando sulle rappresentazioni dell’esotico, della caccia, della sperimentazione coloniale sulle piante.
Le scene di caccia, le trappole e i richiami per uccelli di Edoardo Manzoni riflettono sull’estetizzazione della violenza delle immagini prodotte in Africa durante il periodo coloniale. La rappresentazione della bestia domata e uccisa, esasperate al fine di rendere la battuta di caccia un’impresa eroica, è funzionale alla caccia grossa come strumento esotizzante, metafora dell’assoggettamento delle popolazioni. Il progetto di Daniele Marzorati, a sua volta, ripercorre alcune delle tracce fisiche del rimosso coloniale nel territorio italiano, una ricerca fotografica che attiva connessioni tra il potere normativo della storia ufficiale e oggetti apparentemente neutrali, guardando al legame tra fascismo, colonialismo e razzismo avvalendosi del concetto di razza.
Emilio Salgari and the tiger- A Story Written in Far Away Italy, Set in Guwahati 1870, di Alessandra Messali, è il risultato di una ricerca condotta dall’artista tra il 2013 e il 2016 nello stato indiano dell’Assam nell’ambito del Guwahati Research Program (Microclima). Il popolare scrittore non viaggiò mai al di fuori dall’Italia, pur avendo scritto più di duecento storie d’avventura ambientate in paesi esotici. Il progetto è un esperimento nel quale le differenze tra testo e contesto riscontrate nei libri di Salgari vengono utilizzate come strumento per riflettere sulle logiche di rappresentazione culturale e in particolare su cosa significhi essere rappresentati.
Irene Coppola presenta infine Habitat 08°N, realizzato lavorando a stretto contatto con la comunità indigena di Guna Yala (Panama), in collaborazione con l’architetto Vito Priolo: a partire dalla cultura materiale locale, viene costruito un codice di memoria in grado di raccontare la storia del territorio, datare insediamenti, mappare migrazioni e spostamenti.
La mostra è realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT, della Regione Piemonte e della Città di Torino.
Titolo mostra | La natura e la preda | Città | Torino | Sede | PAV Parco Arte Vivente | Date | Dal 19/03/2022 al 29/05/2022 | Artisti | Irene Coppola, Edoardo Manzoni, Daniele Marzorati, Alessandra Messali | Curatori | Marco Scotini | Temi | Torino, Memoria coloniale |
Al PAV una mostra affronta la memoria coloniale tracciando una teoria della preda |