PAV - Parco Arte Vivente di Torino presenta dal 6 novembre 2021 al 27 febbraio 2022 la personale di Eugenio Tibaldi dal titolo Temporary Landscape. Erbari, Mappe, Diari, a cura di Marco Scotini. La mostra intende concentrarsi sull’opera grafica dell’artista, al limite tra rappresentazione estetica, fotografia, progettazione architettonica e riflessione teorica.
La ricerca di Eugenio Tibaldi si è sempre focalizzata sulle dinamiche informali di appropriazione dello spazio e sull’attenzione ai territori marginali; tuttavia questa personale ruota attorno al diario grafico che l’artista ha prodotto durante la pandemia, chiamato Heidi, dove il rifiuto della retorica di una natura incontaminata si accompagna al rifiuto categorico del progetto neoliberista ed estrattivista che non può essere curato da un mitico mondo perduto.
L’attenzione di Tibaldi alle aree periferiche si concentra sempre sulla ricchezza delle biodiversità e su quelle che l’artista definisce le loro “risultanze estetiche”, un insieme di soluzioni informali alle necessità degli abitanti, realizzate da questi in modo del tutto spontaneo e autonomo: Tibaldi le attraversa, le analizza e le campiona, costruendo elementi di un inventario che va a stratificare all’interno delle sue opere, facendo emergere le macrodinamiche e i dettagli di un complesso rapporto tra legalità, economia, società ed estetica. La produzione dello spazio è la pratica che consente di cogliere l’ecosistema come piano delle relazioni in cui le esistenze e l’ambiente si modificano dinamicamente e si inventano reciprocamente. “Le aree periferiche”, afferma l’artista, “con i loro ’non confini’, si prestano ad entrare in relazione con il materiale umano secondo dinamiche ’altre’ da quelle centrali, dando luogo a soluzioni adattative e di convivenza tra le parti spesso impreviste”.
Tibaldi ha realizzato progetti partecipativi connessi alle dinamiche sociali del territorio in numerose città del mondo: il progetto Tabula Rasa in occasione di Manifesta 7 a Bolzano, My personal bridge sul Ponte di Galata ad Istanbul, Transit a Salonicco o Play Bucharest a Bucarest, fino ad arrivare al recente Anthropogenic Connection ad Addis Abeba. L’hinterland partenopeo, dove l’artista ha vissuto a lungo, ha un ruolo speciale all’interno della sua concezione, perché costituisce la matrice esperienziale di una riflessione estetica ri-applicata a diversi contesti, una modalità di sguardo laterale, di seconda possibilità: un metodo di lavoro che valorizza i moti centrifughi, fuori controllo e difficilmente normalizzabili.
Ogni paesaggio, da come si deduce dal titolo della mostra, non può che risultare temporaneo: Tibaldi evidenzia le tempistiche imposte dall’abusivismo inerenti all’edilizia commerciale, concentrandosi in particolare su “quelle strutture che, destinate a durare per pochi mesi, diventano definitive, parte di un paesaggio, come cantieri sotto sequestro, abusi in cemento mai terminati, testimoni immobili di una situazione anomala che proprio per la sua staticità diventa paesaggistica e ci porta a spostare i nostri confini estetici”.
La mostra è realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT, della Regione Piemonte e della Città di Torino.
Per info: www.parcoartevivente.it
Immagine: Eugenio Tibaldi, Temporary landscape 2009-2020 (200 x 160 cm). Su gentile concessione dell’artista e della Galleria Umberto Di Marino. Ph.Credit Beppe Giardino
Titolo mostra | Temporary Landscape. Erbari, Mappe, Diari | Città | Torino | Sede | PAV Parco Arte Vivente | Date | Dal 06/11/2021 al 27/02/2022 | Artisti | Eugenio Tibaldi | Curatori | Marco Scotini | Temi | PAV Parco Arte Vivente, Eugenio Tibaldi, Disegni |
Ogni paesaggio è temporaneo: al PAV la personale di Eugenio Tibaldi sulla sua opera grafica |