La Fondazione Sant’Elia di Palermo organizza, dal 7 giugno al 7 luglio 2020, la mostra Mapping, personale dell’artista belga Julien Friedler (Bruxelles, 1950).
Mapping racchiude 200 quadri recenti di Friedler, di chiara impostazione espressionistica, realizzati negli ultimi due anni: curata da Gianluca Marziani e Dominique Stella, si svolge negli spazi del Loggiato San Bartolomeo, sede della Fondazione, ma ha anche un’emanazione più lontana, a Palazzo Libera, nel comune di Villa Lagarina (Trento), in collaborazione con il MART di Rovereto.
Julien Friedler è una figura singolare nel panorama dell’arte contemporanea. Il suo passato letterario, la formazione come psicanalista, l’amore per la filosofia e la scrittura di diverse opere erudite, ma anche il suo gusto per i viaggi e l’incontro con realtà diverse e lontane, hanno composto una personalità labirintica che trova nelle arti visive un’emblematica ipotesi realizzativa.
“Di Julien Friedler conosciamo l’opera lussureggiante in cui pitture, sculture e installazioni sono portavoce di un immaginario strabordante, segni visibili di una verità tra leggenda e mito che l’artista sviluppa attraverso tematiche a lui vicine per vissuto e impegno etico”, scrive il curatore Gianluca Marziani. Mapping vuole introdurre ad una cartografia immaginaria che stabilisce, tramite innumerevoli disegni e pitture, i contorni di un territorio mentale che Friedler traccia in totale libertà espressiva. I colori, le chiazze, i segni e i graffiti invadono la superficie della tela in un’armonia che vuole essere lenitiva, come un ritorno all’essenziale. Dalla materia pittorica nascono impressioni sensibili e impalpabili che si definiscono in atmosfere vaporose e colorate, liberatorie e catartiche.
Nella serie Mapping la forma visiva supera molte tipicità estetiche, lungo una ricerca che si riallaccia a problematiche filosofiche e spirituali, nonché a temi morali di cui la pittura si prende cura fin dai primi del Novecento. Il mondo di Friedler è intuitivo e la sua arte, intrinsecamente legata a un’attitudine mentale, è la forma espressiva di una contemplazione interiore e di un’esperienza di vita, trasfigurata dentro l’esperienza della pittura. I quadri sono il nucleo di una meditazione che si materializza nel colore, e l’opera diventa “congiunzione degli opposti, una scrittura paradossale, un’iscrizione dei flussi che attraversa lo Spirito”, come scrive lo stesso Friedler ne La Verità del Labirinto.
Nato nel 1950 a Bruxelles, Julien Friedler è uno scrittore e artista contemporaneo. Ha trascorso la sua infanzia e adolescenza a Bruxelles. Dopo aver studiato filosofia ed etnologia, ha seguito un corso di psicoanalisi a Parigi. Aderisce alle teorie post-strutturaliste di Jacques Lacan. Negli anni ’90 ha creato “La Moire” a Bruxelles, istituto che promuove un approccio interdisciplinare in campo psicoanalitico. Vuole rompere i vincoli della psicoanalisi classica. Ha iniziato come artista nel 1997. Autodidatta ma dotato di una grande esperienza sul carattere umano e di un fascino per l’ignoto, Friedler ha iniziato a dipingere. Gli eventi della seconda metà del XX secolo ne hanno influenzato sensibilità e comprensione del mondo. Attraverso la sua arte, affronta la società postmoderna contemporanea. Oggi continua a creare e scrivere. È il Presidente fondatore dell’associazione Spirit of Boz che lavora per la creazione di un’opera collettiva e difende l’arte contemporanea in tutte le sue forme.
Per tutte le informazioni potete visitare il sito ufficiale della Fondazione Sant’Elia. Il catalogo, che raccoglie l’insieme della produzione Mapping, sarà pubblicato da La Route de la Soie Éditions (Parigi).
Nell’immagine: Julien Friedler, Paysage (2019), acrilico su tela, 120x140 cm
Titolo mostra | Mapping | Città | Palermo | Sede | sedi varie | Date | Dal 07/06/2020 al 07/07/2020 | Artisti | Julien Friedler | Temi | Novecento, Arte contemporanea |
A Palermo apre la mostra “Mapping”, personale di Julien Friedler |