Allestita all’interno di Palazzo Te a Mantova dal 5 settembre 2024 al 6 gennaio 2025, la mostra Picasso a Palazzo Te. Poesia e Salvezza dedicata al maestro del Novecento, Pablo Picasso (Malaga, 1881 – Mougins, 1973) è curata da Annie Cohen-Solal in collaborazione con Johan Popelard. È prodotta dalla Fondazione Palazzo Te con il contributo di Fondazione Banca Agricola Mantovana, il supporto di Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, con la media partnership di Gruppo Editoriale Athesis, il supporto tecnico di Aermec e in sinergia con Mantova città d’arte e di cultura. L’esposizione è in collaborazione con Musée national Picasso-Paris e con la famiglia dell’artista e si presenta come la produzione principale del programma culturale 2024 dedicato al tema della Metamorfosi, al rapporto tra Giulio Romano (Roma, 1492 o 1499 – Mantova, 1546) e il poema di Ovidio che ha ispirato la costruzione di Palazzo Te dal 1525 al 1535.
Nel 1930, quattrocento anni dopo la realizzazione della Camera dei Giganti a Mantova, Picasso crea una serie di incisioni dedicate alle Metamorfosi di Ovidio: questo offre un dialogo diretto con Giulio Romano e le pitture rinascimentali di Palazzo Te. La mostra presenta circa 50 opere, tra cui alcuni dipinti per la prima volta esposti in Italia.
L’esposizione si apre con la sezione Pablo, Giulio e Ovidio in cui viene presentata una serie di disegni che Picasso ha sviluppato per le Metamorfosi in dialogo con un vaso etrusco mai esposto dedicato al tema della metamorfosi e al viaggio dell’anima nel mondo dei morti, in prestito dalla Fondazione Rovati di Milano. Si osserva qui la nascita delle invenzioni mitologiche di Picasso come la Caduta di Fetonte, l’amore di Giove e Semele, la storia di Cefalo e Procri, Ercole e Nesso, la morte di Orfeo, Polissena sulla tomba di Achille, Vetumno e Pomona. Nella seconda sezione Picasso straniero a Parigi... accolto dai poeti è presentato un corpus di disegni, sculture, oggetti e documenti, come il prezioso Diario-Agenda di Guillaume Apollinaire, che racconta il rapporto tra l’artista e un gruppo di poeti che, nella Parigi del primo Novecento, costituivano il nucleo d’avanguardia della città. Tra cui Apollinaire che lo incoraggia nella conquista e nella conoscenza di Parigi; Gertrude Stein, americana espatriata a Parigi, che scrive le sue poesie cubiste in dialogo con il ritratto che Picasso le dedica, con evidenti effetti mimetici. Il poeta Jean Cocteau che gli offre invece la possibilità di firmare un contratto come costumista e scenografo nella compagnia dei Balletti Russi di Sergej Diaghilev. Nella terza sezione Quando Picasso diventa Poeta: la Salvezza si esplora il modo in cui la poesia divenne anche per l’artista una vera pratica creativa. Scrive in francese, catalano e castigliano, realizzando con i molteplici esperimenti del linguaggio quello che aveva prodotto con la pittura e la scultura. In questi anni si applica alla rappresentazione delle immagini mitiche prodotte da Ovidio nelle Metamorfosi, che ritroviamo in preziosi dipinti come Donna sdraiata che legge del 1939, Sta nevicando al sole del 1934 o il bronzo Metamorfosi I del 1928. La poesia permette a Picasso di stabilire un fecondo rapporto con l’ispirazione e l’Antico, in un gioco di reciproca simultaneità tra arte e linguaggio. Nella quarta sezione La metamorfosi vissuta come strategia, attraverso opere visibili per la prima volta in Italia grazie a un prestito da parte della famiglia Picasso, si esplora il modo in cui il tema della metamorfosi influenzi l’intimità esistenziale di Picasso. Ciò è evidente nella sala che studia il confronto di Picasso con il suo alter ego Minotauro rappresentato da un grande arazzo in prestito dal Museo Picasso di Antibes che dialoga con una statua in marmo proveniente dal Museo Nazionale Romano.
Emigrato in Francia nel 1900, marchiato dalla polizia e dall’Accademia di Belle Arti come straniero, anarchico e artista avanguardista fino al 1944, Picasso viene inizialmente accolto da un piccolo gruppo di poeti marginali. È nella poesia e nel mondo dei poeti che trova i mezzi per superare gli ostacoli legati alla sua condizione di straniero. "Che senso può avere, oggi, dedicarsi alla poesia, un’area apparentemente minore nella travolgente opera di Pablo Picasso? Come spiegare il fatto che, a partire dal 1935, la poesia divenne un altro mezzo di espressione per questo genio che, arrivato in Francia nel 1900, non parlava una sola parola di francese e, quando lo parlò, fu in modo sempre mediocre? La risposta, spiega la curatrice, “va cercata nella sua fragilità di straniero in Francia, nella sua sfrenata energia creativa, nella sua empatia verso la gente più emarginata della società, vale a dire verso i poeti, e soprattutto nel suo magnifico genio politico, che gli permise di superare magistralmente gli innumerevoli ostacoli della società francese. Entrato a Parigi dalla porta di servizio, trattato alla stregua di un paria, ed escluso dalle collezioni nazionali per cinquant’anni, Picasso non smise mai di intessere reti di amicizie in tutto il paese, per scegliere, nel 1955, di sistemarsi in Provincia piuttosto che nella capitale, preferendo gli artigiani agli accademici di Belle Arti, eleggendo il Mediterraneo come sua patria e costruendo liberamente la sua fama globale: una risposta sovversiva, in sintonia con la storia di Palazzo Te”.
La mostra fa parte dell’accordo di collaborazione stretto da Fondazione Palazzo Te, Musei Civici con il Comune di Mantova, e Palazzo Reale con il Comune di Milano, per promuovere le due mostre dedicate a Pablo Picasso. A Milano, dal 20 settembre 2024 al 2 febbraio 2025, Palazzo Reale ha in programma Picasso lo straniero, una mostra co-prodotta con Marsilio Arte. Le mostre di Mantova e di Milano, entrambe a cura di Annie Cohen-Solal, con catalogo Marsilio Arte, nascono dalla collaborazione con il Musée national Picasso-Paris e fanno emergere un Picasso radicalmente sconosciuto, in risonanza con il nostro contemporaneo: il poeta e lo straniero. Con il biglietto di ingresso della prima esposizione i visitatori potranno accedere all’altra con il ridotto.
Immagini © Succession Picasso by SIAE 2024. Foto Gian Maria Pontiroli
Titolo mostra | Picasso a Palazzo Te. Poesia e Salvezza | Città | Mantova | Sede | Palazzo Te | Date | Dal 05/09/2024 al 06/01/2025 | Artisti | Pablo Picasso | Curatori | Annie Cohen-Solal, Johan Popelard | Temi | Pablo Picasso, Mantova, Arte antica, Palazzo Te, Arte Moderna, Mitologia |