Fotografia e moda: al Palazzo Reale di Milano una retrospettiva celebra Richard Avedon


Dal 22 settembre 2022 al 29 gennaio 2023 il Palazzo Reale di Milano presenta una grande retrospettiva dedicata a Richard Avedon. Celebri le sue fotografie di moda e i suoi ritratti. 

Il Palazzo Reale di Milano ospita dal 22 settembre 2022 al 29 gennaio 2023 la mostra Richard Avedon. Relationships dedicata a uno dei maestri della fotografia del Novecento. L’esposizione ripercorrerà gli oltre sessant’anni di carriera di Richard Avedon attraverso 106 immagini provenienti dalla collezione del Center for Creative Photography (CCP) di Tucson (USA) e dalla Richard Avedon Foundation (USA). Curata da Rebecca Senf, responsabile della collezione del Center for Creative Photography, la retrospettiva è promossa dal Comune di Milano-Cultura, prodotta e organizzata da Palazzo Reale e Skira Editore in collaborazione con il Center for Creative Photography e la Richard Avedon Foundation; main partner Versace e media partner Vogue Italia.

Relationships intende approfondire gli aspetti innovativi dell’arte di Avedon: se da una parte ha rivoluzionato il modo di fotografare le modelle, trasformandole da soggetti statici ad attrici protagoniste del set mostrando anche il loro lato umano, dall’altra i suoi sorprendenti ritratti di celebrità, in bianco e nero e spesso di grande formato, rivelano il lato psicologico più interiore della persona ritratta.

Una sezione sarà dedicata alla collaborazione tra Richard Avedon e Gianni Versace, che ha preso il via con la campagna per la collezione primavera/estate 1980, che decretava lesordio dello stilista, fino a quella della collezione primavera/estate 1998, la prima firmata da Donatella Versace. Grazie al suo sguardo, Avedon è stato uno dei pochi fotografi a interpretare l’avanguardia di Gianni Versace, illustrando lo stile e l’eleganza dello stilista italiano.

Il linguaggio astratto di Avedon agisce in uno spazio compresso che esalta le figure di alcune delle top model più celebrate dell’epoca, attraverso movimenti convulsi, sincopati, che evidenziano la forma e la materialità degli abiti che indossano, come nel caso della campagna per la collezione primavera/estate 1993, che vede protagoniste Linda Evangelista, Christy Turlington, Kate Moss, Aya Thorgren, Shalom Harlow.

Suddiviso in dieci sezioni (The Artist, The Premise of the show, Early Fashion, Actors and Directors, Visual Artists, Performing Artists / Musicians and writers / Poets, Avedon’s People, Politics, Late Fashion, Versace), il percorso espositivo si costruisce attorno caratteristiche più significative della sua ricerca: le fotografie di moda e i ritratti. Quelle di moda si possono raggruppare in due periodi principali. Le immagini giovanili, realizzate prima del 1960, sono scattate sul posto e mettono in scena modelle che impersonano un ruolo per evocare una narrazione. Le opere successive, invece, si concentrano esclusivamente sulla modella e sui capi che indossa. In queste foto più tarde, Avedon utilizza spesso uno sfondo minimalista e uniforme, e ritrae il più delle volte il soggetto in pose dinamiche, utilizzando le forme fluide del corpo per rivelare la costruzione, il tessuto e il movimento dell’abito. Le prime fotografie di moda scattate da Avedon (quelle anteriori al 1960) sono create per le pagine di riviste femminili come Harper’s Bazaar e Vogue, testata con cui lavorò fino al 1988, che conducono l’osservatore in un mondo di glamour e divertimento. Alcune delle scene presentano uno sfondo minimalista e pochi dettagli ambientali, mentre altre includono location e diversi attori. In queste fotografie filmiche, Avedon utilizza figure aggiuntive in chiave strategica. Come in Carmen, Omaggio a Munkacsi, Cappotto Cardin, Place François-Premier, Parigi, 1957, dove il fotografo si concentra sulla modella che, sospesa a mezz’aria nel salto, è posta al centro dell’inquadratura. Alla semplicità della foto di Carmen fa da contraltare l’immagine di Suzy Parker con Robin Tattersall e Gardner McKay, Abito da sera Lanvin-Castillo, Café des Beaux-Arts, Parigi, 1956, in cui la modella in una posa seducente è accanto a due uomini in smoking.

Molte sono le top model con cui Avedon ha lavorato intensamente, da Dovima a China Machado, da Suzy Parker a Jean Shrimpton, da Penelope Tree a Twiggy, a Veruschka. Ne sono nate immagini spettacolari, come l’iconica Dovima con gli elefanti, Abito da sera Dior, Cirque d’Hiver, Parigi 1955. Una serie di immagini raffiguranti Penelope Tree o Jean Shrimpton rivela come Avedon sapesse sfruttare le particolari qualità del volto o del corpo di una modella, e tre fotografie di Dorian Leigh del 1949 mostrano come potesse trasformare il soggetto attraverso location e abiti diversi in modo da fargli impersonare ruoli e personaggi distinti.

Per quanto riguarda i ritratti, Avedon è noto per il suo particolare stile, sviluppato a partire dal 1969. Fra i tratti salienti del suo approccio è da includere l’uso dello sfondo bianco, che gli consentiva di eliminare i potenziali elementi di distrazione di un dato set fotografico per enfatizzare le qualità della posa, dei gesti e dell’espressione. Ne è un esempio la fotografia del 1981, scelta come immagine guida della mostra, che ritrae Nastassja Kinski, morbidamente distesa sul pavimento e abbracciata da un serpente. Lavorando principalmente con una fotocamera di grande formato, riprendeva i suoi soggetti abbastanza da vicino affinché occupassero un’ampia sezione dell’inquadratura, rafforzando nell’osservatore la consapevolezza dello spazio negativo tra la figura e il margine. Avedon dà vita a ritratti potentemente descrittivi che avvicinano l’osservatore ai soggetti effigiati. Ad esempio, nella fotografia La scultrice Louise Nevelson, New York, 13 maggio 1975, si può ammirare il taglio cortissimo dell’artista settantacinquenne, il modo in cui i suoi occhi ci scrutano da dietro le ciglia pesantemente ricoperte di mascara, il sottile luccichio del lucidalabbra o le splendide applicazioni sulle maniche del suo soprabito. Avedon ebbe modo di fotografare molti dei suoi soggetti a distanza di anni. È questo il caso del pittore Jasper Johns nel 1965 e nel 1976, della scrittrice Carson McCullers nel 1956 e nel 1958, del politico George Wallace nel 1963 e nel 1976, del poeta Allen Ginsberg nel 1963 e nel 1970.

Ma il caso più eclatante di relazione fotografica prolungata nel tempo è forse quello che riguarda l’amico Truman Capote. Avedon fotografò per la prima volta Capote nel 1949. Poi, nel 1959, i due collaborarono al primo libro di Avedon, Observations, una raccolta di ritratti di personaggi celebri, tra cui la cantante lirica Marian Anderson, il pittore Pablo Picasso e lo scienziato marino ed esploratore Jacques Cousteau. Il volume era corredato da un saggio di Capote e da suoi commenti alle fotografie, mentre la grafica era curata da Aleksej Brodovic, il leggendario art director di Harper’s Bazaar. Capote e Avedon lavorarono di nuovo insieme l’anno seguente. Mentre lo scrittore si trovava a Garden City, in Kansas, per la stesura di A sangue freddo, Avedon lo raggiunse in quattro diverse occasioni per fotografare i presunti assassini Perry Smith e Richard “Dick” Hickock, in attesa di giudizio.

Il percorso espositivo propone inoltre una corposa selezione di ritratti di celebrità del mondo dello spettacolo, attori, ballerini, musicisti ma anche di attivisti per i diritti civili, politici e scrittori, tra cui quelli dei Beatles (John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Ringo Starr), ma anche di Bob Dylan, di Michelangelo Antonioni, Allen Ginsberg, Sofia Loren, Marylin Monroe, del Dalai Lama e due di Andy Wahrol, dove il padre della Pop art americana decide di mostrare la sua intimità a Richard Avedon esibendo le sue cicatrici da arma da fuoco, dopo essere sopravvissuto a un tentativo di omicidio.

Una sezione è dedicata ai ritratti degli esponenti dei movimenti americani per i diritti civili e ai membri del Congresso americano, questi ultimi confluiti nel portfolio The Family, realizzato nel 1976 per la rivista Rolling Stone, che documentava l’élite del potere politico statunitense.

Per info: palazzorealemilano.it

Orari: Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 19; Giovedì dalle 10 alle 22.30. Chiuso il lunedì.

Immagine: Richard Avedon, Dovima con elefanti, vestito da sera by Dior, Cirque d’Hiver, Parigi, Agosto 1955 © The Richard Avedon Foundation

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraRichard Avedon. Relationships
CittàMilano
SedePalazzo Reale
DateDal 22/09/2022 al 29/01/2023
ArtistiRichard Avedon
CuratoriRebecca Senf
TemiFotografia

Fotografia e moda: al Palazzo Reale di Milano una retrospettiva celebra Richard Avedon
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