Fino al 13 gennaio 2025 Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino presenta Change! Ieri, oggi, domani. Il Po, una mostra curata da Tiziana Caserta, Anna La Ferla e Giovanni C.F. Villa, che, insieme ad un ampio progetto territoriale, intende approfondire il tema della crisi climatica, offrendo una visione sinottica dei cambiamenti millenari lungo il percorso del fiume Po, paradigma di ciò sta avvenendo su scala mondiale. Il progetto, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, nasce in dialogo con l’Assessorato alla Cura della città, Verde Pubblico e sponde fluviali della Città di Torino e dalla collaborazione tra Palazzo Madama e partner nazionali da sempre impegnati sui temi della conservazione e tutela ambientale, in particolare l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (ABDPO) e l’Agenzia Interregionale per il fiume Po (A.I.Po) insieme alle Riserve della Biosfera del Po, oggi unite nella Riserva MaB UNESCO Po Grande. Oltre agli interpreti torinesi, dal Politecnico di Torino all’Università degli Studi di Torino, allo European Research Institute che quotidianamente portano avanti la ricerca e lo studio del Po e dell’acqua in generale da prospettive disciplinari diverse, e con la media partnership di Rai Radio3.
Affrontando i temi cruciali del cambiamento climatico, questa esposizione vuole intrecciare un racconto visivo attraverso l’interazione tra pittura e fotografia, illustrazione e infografica, narrando la complessità e l’articolazione del paesaggio italiano, dalle Alpi al mare. Il progetto espositivo pone particolare attenzione sull’acqua e, in particolare, sul Po. Da millenni, il Po determina il paesaggio e la vita delle popolazioni locali, fungendo da via di comunicazione e supporto essenziale per le attività agricole e industriali. L’esposizione esplora le conseguenze del cambiamento climatico e analizza le soluzioni adottate dai vari enti di ricerca e tutela del Po.
Con 652 chilometri di lunghezza, 141 affluenti, quasi 87.000 chilometri quadrati di bacino idrografico, 19.850.000 abitanti, il 37% della produzione agricola italiana e il 55% dell’industria zootecnica nazionale, il Po e il bacino padano rappresentano una delle aree con la più alta concentrazione di popolazione, industrie e attività commerciali in Europa. Questo sviluppo è stato reso possibile grazie alla storica stabilità e abbondanza delle acque del Po, alimentate da sorgenti montane, fusione nivale, ghiacciai, grandi laghi e risorgive di pianura. Tuttavia, negli ultimi decenni, queste risorse idriche hanno subito un significativo mutamento, portando a una crisi che si sta manifestando a livello globale. Il Po, con la sua ricca storia e paesaggi stratificati, rappresenta emblematicamente la crisi climatica e i suoi effetti. La mostra Change! ha l’obiettivo di descrivere i cambiamenti climatici, offrendo occasioni di riflessione sulla crisi attuale e sui possibili scenari di adattamento.
Di forte impatto scenografico ed emotivo, grazie al progetto allestitivo di Emilio Alberti e Mauro Zocchetta, la mostra si apre con un’installazione che proietta il visitatore in un paesaggio di dieci milioni di anni fa. Questo mondo antico è raccontato tramite fossili, cartografie storiche, infografiche e illustrazioni originali di Jacopo Rosati, che narrano la nascita, la storia e l’evoluzione del Bacino Padano e del Po, focalizzandosi sui cambiamenti che hanno avuto un andamento secolare e hanno subito una rapida accelerazione durante l’Antropocene, la nostra era.
La seconda sezione della mostra illustra la vita naturale e il lavoro umano nell’area del bacino del Po attraverso fotografie e dipinti di grandi artisti, in parte provenienti dalle collezioni dei Musei Civici di Torino. Questa sezione sottolinea la ricchezza del patrimonio della GAM e di Palazzo Madama, nonché i fondi storici dell’Archivio Fotografico. Olii, acquerelli, acqueforti e tempere di artisti come Giovanni Michele Graneri, Jean Louis Daudet, Giuseppe Pietro Bagetti, Antonio Fontanesi, Carlo Pittara, Giuseppe Pellizza da Volpedo, saranno accostati a fotografie di maestri quali Vittorio Sella, Mario Gabinio, Riccardo Moncalvo, Franco Fontana, Mimmo Jodice e Bruna Biamino. Questi lavori restituiscono frammenti di vita quotidiana, tradizioni, attività e relazioni delle persone che vivono lungo le sponde del Po, oltre a tracciare i paesaggi padani attraverso i secoli.
La terza sezione è dedicata all’Antropocene. Intorno al 1950, l’emissione massiccia di gas serra ha invertito il processo di neoglaciazione, generando una fase di riscaldamento climatico di origine antropica. L’attuale siccità del Po ne è un chiaro sintomo: la diminuzione della portata del fiume, causata dall’assottigliamento dei ghiacciai alpini, riduce la quantità di acqua che arriva al Delta.
Il racconto per immagini operato da Mondoserie.it evidenzia come l’uomo abbia inizialmente guardato alla Terra con lungimiranza, ma col tempo abbia perso di vista l’orizzonte complessivo, ora evidente con eventi dirompenti. Le secche del Po sono il sintomo locale di un problema planetario, la riduzione dei ghiacciai e delle calotte polari, illustrato in mostra attraverso immagini satellitari. Queste immagini mostrano la mappa del bacino idrografico del Po, con le centinaia di venature azzurre che scendono dalle vallate alpine e appenniniche, riunendosi nella pianura padana per formare la grande traccia blu del Po che sfocia nell’Adriatico. Questo reticolo idrografico, simile a un sistema di “vasi sanguigni”, assicura al territorio la linfa vitale dell’acqua, necessaria per la sopravvivenza del mondo vegetale e animale. Negli ultimi anni, tuttavia, questo sistema ha subito radicali mutamenti: in alcuni periodi dell’anno, il grande letto del fiume è ridotto a cumuli di ghiaia e sabbia, colonizzato da cespugli e giovani piante, mentre gli affluenti sono in secca e il delicato ecosistema del Delta è minacciato dalla risalita del cuneo salino.
La siccità italiana è però un caso unico: nonostante l’Italia sia il quinto in Europa per quantità di precipitazioni dopo Croazia, Irlanda, Austria e Slovenia, il nostro Paese è quello che immagazzina meno acqua in assoluto, poiché non riusciamo a stoccarla. Di fronte a questo scenario è necessario immaginare soluzioni nuove: la mitigazione e l’adattamento devono prevedere non solo azioni che contribuiscano a ridurre la vulnerabilità degli esseri umani agli impatti attuali (o previsti) dei cambiamenti climatici, come i fenomeni meteorologici estremi e l’innalzamento del livello del mare, ma anche nuovi protocolli agricoli che garantiscano la sicurezza alimentare e suppliscano alla perdita di biodiversità, nonché la produzione e l’approvvigionamento di energia da fonti alternative a quelle esistenti, ponendo nuove basi per una più equilibrata relazione tra uomo e natura.
La mostra Change! si inserisce in un più ampio progetto che Palazzo Madama dedica per tutto il 2024 ai temi dei diritti dei popoli e dell’autodeterminazione, del clima e dell’Europa e rappresenta l’acme di una riflessione avviata ad aprile con la Planet Week insieme alla World Bank in occasione del G7 Clima, Energia e Ambiente e sviluppata attraverso la mostra Max Pinckers. State of Emergency e che vedrà attivarsi una esposizione collaterale Memorie d’acqua. Parole e immagini a cura dell’Atlante Linguistico Italiano; cicli di conferenze e convegni internazionali organizzati dall’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, dall’Assessorato alla Cura della città, Verde Pubblico e sponde fluviali della Città di Torino, insieme a un fitto programma di attività, workshop, laboratori e giornate a tariffa ridotta che coinvolgeranno l’intera cittadinanza, nella riscoperta e protezione della grande arteria d’acqua.
Per info: www.palazzomadamatorino.it
Orari: Lunedì e da mercoledì a domenica, dalle 10 alle 18. Chiuso il martedì.
Ph. Perottino
Titolo mostra | Change! Ieri, oggi, domani. Il Po | Città | Torino | Sede | Palazzo Madama | Date | Dal 30/11/-0001 al 13/01/2025 | Curatori | Giovanni Carlo Federico Villa, Tiziana Caserta, Anna La Ferla | Temi | Fotografia, Pittura |