Palazzo Ducale di Genova dedica una mostra fotografica a Pasolini, quasi nel centenario della sua nascita

La Loggia degli Albiati di Palazzo Ducale di Genova ospita dal 30 novembre 2021 al 13 marzo 2022 la mostra Pier Paolo Pasolini. Non mi lascio commuovere dalle fotografie, a cura di Roberto Carnero e Marco Minuz, promossa e organizzata da Suazes, in collaborazione con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia. 

In prossimità del centenario della sua nascita (Bologna, 1922), la rassegna genovese intende riportare l’attenzione sulla figura di Pier Paolo Pasolini e sulle sue principali esperienze personali, culturali e professionali attraverso il mezzo della fotografia. Scrittore, giornalista e regista, Pasolini ha reso noto il suo pensiero in molte opere e documenti e per questo è una delle figure cardine del dibattito culturale nazionale e internazionale del secondo dopoguerra. È stato uno dei personaggi pubblici più fotografati del suo tempo e molti di questi scatti sono diventati sue immagini iconiche.

Il percorso espositivo intende far conoscere e approfondire la sua vita e la sua esperienza professionale, per alimentare, soprattutto nelle giovani generazioni, un confronto con il lascito intellettuale di Pasolini. La selezione di fotografie presente in mostra consente di costruire un percorso nelle principali esperienze che hanno caratterizzato il lavoro e la vita del poeta. Articolato in sezioni dedicate ciascuna a uno specifico tema, come la città di Roma, i ragazzi delle borgate romane, il concetto di corpo, l’esperienza del cinema, il percorso non segue un ritmo cronologico : invita il visitatore a lasciarsi ispirare dal pensiero e dalle parole dell’intellettuale. 

La scelta del mezzo fotografico per esplorare l’opera e il pensiero di Pasolini non è casuale. La sua relazione con il mezzo fotografico è stata ambivalente. Se da una parte scriveva “niente come fare un film costringe a guardare le cose”, il suo rapporto con le immagini immobili era differente come testimoniano le sue parole: “alle fotografie è sufficiente dare una occhiata. Non le osservo mai più di un istante. In un istante vedo tutto”.

Per maggiori info: palazzoducale.genova.it

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