Dal 12 ottobre 2024 al 23 febbraio 2025 il Palazzo Ducale di Genova ospita la mostra Impression, Morisot, che intende essere la prima grande retrospettiva in Italia dedicata a Berthe Morisot (1841-1895). Curata da Marianne Mathieu, una delle massime esperte dell’opera di Morisot e della storia dell’Impressionismo, organizzata in collaborazione con il Museo di Belle Arti Jules Chéret di Nizza, la mostra espone prestiti inediti provenienti dagli eredi dell’artista e si inserisce nel calendario delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Impressionismo. Il progetto è realizzato da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura con Electa, è sostenuto da Regione Liguria e dal Comune di Genova, e gode del patrocinio dell’Ambasciata di Francia.
L’esposizione esplora la vita e l’opera della pittrice, l’unica donna a partecipare alla prima storica esposizione impressionista del 15 aprile 1874 nello studio del fotografo Felix Nadar, insieme a Edgar Degas, Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Camille Pissarro e altri artisti respinti dal Salon ufficiale.
La mostra intende anche approfondire l’influenza dei soggiorni di Berthe Morisot in Riviera negli inverni 1881-1882 e 1888-1889 sulla sua evoluzione artistica. Questi periodi trascorsi lungo la costa italiana hanno ispirato un cambio nella sua tecnica, portando a colori più chiari e pennellate più libere, che riflettono l’impatto della luce mediterranea e delle architetture locali sulla sua pittura. In mostra, di questo periodo, si conta anche Barca illuminata (1889): l’unico notturno mai dipinto dall’artista. Sulla costa mediterranea, inoltre, Morisot si dedica alla rappresentazione della vegetazione locale e gli aranci diventano uno dei soggetti privilegiati, come si vede con Sotto l’arancio (1889) e, al limite dell’astratto, Rami d’arancio dello stesso anno.
Impression, Morisot si sviluppa cronologicamente nelle undici sale dell’Appartamento del Doge; include oltre ottanta opere, tra dipinti, acquerelli, acqueforti, pastelli, cui si aggiungono documenti fotografici e d’archivio, molti dei quali inediti. Le opere esposte ripercorrono le diverse fasi della carriera di Morisot, dalle prime copie al Louvre - in particolare di artisti italiani, e tra questi, Veronese - alla svolta impressionista. Focus tematici approfondiscono le suggestioni dei viaggi in Riviera. Tra questi, il progetto di arredo che realizza nel suo salone-atelier riprendendo l’architettura della chiesa del Gesù nella vecchia Nizza. In mostra la ricostruzione di questo spazio concepito dall’artista stessa.
La mostra offre inoltre un’esplorazione della dimensione biografica di Morisot. La sua arte si è sviluppata in ambito familiare. Il salone a casa dei genitori prima, e quello delle sue residenze una volta divenuta moglie di Eugène Manet, fratello del più noto Edouard, hanno sempre svolto anche la funzione di atelier. Scene di vita moderna e quotidiana sono manifesto dell’Impressionismo, ma con Berthe Morisot l’intimità familiare trova un respiro inedito. Esposto per la prima volta Il ritratto di Madame Boursier (1867), cugina di Berthe, è anche una delle rare testimonianze ancora conservate dell’attività giovanile della pittrice. In mostra anche il ritratto che la sorella Edma le fece nel 1865, in cui la raffigura con il pennello in mano, a testimoniarne la precoce ambizione. E ancora Lillà a Maurecourt, dipinto all’indomani della mostra del 1874, si concentra su una scena familiare e presenta le caratteristiche salienti delle prime opere impressioniste di Morisot, mentre Giovane donna in grigio distesa (1878) si fa interprete del fascino sofisticato della ragazza parigina, altro tema a lei caro.
Anche la figlia di Berthe Morisot, Julie Manet, è stata una modella privilegiata per l’artista, ritratta in diverse età, oltre che sua allieva. Dopo la morte della madre Julie Manet si impegnò a farne scoprire al grande pubblico l’opera, anche con un grande lavoro di documentazione. Una storia di donne che merita di essere raccontata e alla quale è dedicato uno dei focus della mostra. Insieme a Julie, le nipoti e bambine e bambini rimasti anonimi sono stati raffigurati con grande sensibilità da Morisot, al punto da poterla definire anche “pittrice dell’infanzia”, e lo si vede, ad esempio, in La favola (1883), Fanciulla con la bambola (1884) e Ragazza in un parco (1893).
La mostra è accompagnata anche da un ricco apparato di fotografie dell’album familiare dell’artista. Presenti inoltre preziosi taccuini di schizzi che testimoniano il grande lavoro alla base dei suoi dipinti, insieme a disegni a matita e pastelli che diventano anche opera autonoma, proprio come gli oli e gli acquarelli. E non manca una riflessione sul “non-finito”, una pratica pittorica che Morisot ha sperimentato anche in maniera radicale, fino a lasciar trasparire la tela grezza che diventa un colore tra gli altri, come in Giovane donna che si rimette un pattino (1890).
Infine, la mostra prevede una serie di incontri e approfondimenti sul contesto artistico e intellettuale parigino dell’epoca, in collaborazione con l’Ambasciata di Francia, che arricchiscono ulteriormente il percorso espositivo.
Il programma si inserisce nel progetto Esistere come donna ideato e realizzato da Electa, in collaborazione con Fondamenta Fondazione per le arti e la cultura, che si apre il 5 novembre con una lectio della scrittrice Melania Mazzucco, e si terrà fino a gennaio con presenze, tra gli altri, di noti francesisti come Giuseppe Scaraffia e Daria Galateria. In cartellone ad ottobre, e in collaborazione con Circuito Cinema di Genova, la proiezione di film che narrano l’effervescenza artistica di quegli anni.
Per info: https://palazzoducale.genova.it/
Orari: Lunedì dalle 14 alle 19; martedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 19; venerdì dalle 9 alle 20; sabato dalle 10 alle 20; domenica dalle 10 alle 19.
Titolo mostra | Impression Morisot | Città | Genova | Sede | Palazzo Ducale di Genova | Date | Dal 12/10/2024 al 23/02/2025 | Artisti | Berthe Morisot | Curatori | Marianne Mathieu | Temi | Impressionismo |