Roma, Palazzo Bonaparte dedica una grande retrospettiva a Botero, con anche opere inedite


Palazzo Bonaparte a Roma dedica dal 17 settembre 2024 al 19 gennaio 2025 una grande retrospettiva all’artista colombiano Fernando Botero. La mostra intende essere la prima e più completa mostra di pittura mai realizzata in Italia a un anno dalla sua scomparsa.

Dal 17 settembre 2024 al 19 gennaio 2025 Palazzo Bonaparte a Roma dedica una retrospettiva, che intende essere la prima e più completa mostra di pittura mai realizzata in Italia a un anno dalla sua scomparsa, dedicata a Fernando Botero. Curata da Lina Botero, figlia dell’artista, e Cristina Carrillo de Albornoz, esperta della sua opera, l’esposizione intende raccontare oltre sessant’anni di carriera artistica. Oltre 120 opere tra dipinti, acquerelli, sanguigne, carboncini, sculture e alcuni inediti, in prestito eccezionalmente solo per questa occasione.

La mostra esplora anche il legame tra Botero e l’Italia: si apre con Omaggio a Mantegna (1958), opera proveniente da una collezione privata degli Stati Uniti e recentemente scoperta da Lina Botero tramite Christie’s. Affascinato da uno dei capolavori del Rinascimento, la Camera degli sposi di Mantegna a Mantova, Botero decise di rendere omaggio al maestro italiano dopo il suo viaggio in Italia e scelse l’affresco della parete nord, ovvero la scena della corte dei Gonzaga in cui Ludovico viene raffigurato seduto mentre riceve una lettera dal suo segretario, Marsilio Andreasi. Intorno a lui figurano suoi parenti: una scena che Botero trasformò in un’opera tutta sua, in cui esaltò la monumentalità e il colore eccezionale, vincendo con questo quadro il primo premio al Salone Nazionale di Pittura della Colombia nel 1958.

Non mancano poi le versioni di capolavori della storia dell’arte, come la Fornarina di Raffaello, il Doppio ritratto dei duchi di Urbino di Piero della Francesca e i ritratti borghesi di Rubens e il Ritratto dei coniugi Arnolfini di Jan van Eyck fino ad arrivare alle ultime opere che Botero realizzò nel 2023, come il grande acquerello dell’Odalisca.

Presente anche un’opera mai esposta al pubblico, perchè da sempre appesa nello studio parigino di Botero: si tratta di una versione dell’infanta da Las Meninas di Velázquez, pittore che Botero copiò durante il suo apprendistato al Prado da giovane studente. Nel corso della sua vita Botero realizzò numerose versioni dell’opera, in particolare quella dell’Infanta Margarita d’Austria.

Immancabili le sue iconiche serie coi temi classici e a lui più cari come l’amata America Latina, il circo, la religione, la mitologia, la natura morta e la corrida, quest’ultima interpretata attraverso il filtro della tradizione ispanica. Una sala è dedicata, infine, alla più recente sperimentazione di Botero che, dal 2019, dipinse con una nuova tecnica degli acquerelli su tela e in grandi formati: opere quasi diafane, sintesi dell’opera di una vita, frutto di un approccio delicato ai temi familiari di sempre.

Nato in Colombia nel 1932, Fernando Botero inizia a dipingere da giovanissimo, quando lascia la scuola per matador per diventare un artista, ma si impone sulla scena artistica internazionale a partire dal 1961, quando il Museum of Modern Art di New York decide di acquistare il suo Monna Lisa all’età di dodici anni (1959), momento in cui comincia un tour di successo in giro per il mondo e la sua fama cresce in modo esponenziale. L’artista rappresenta sulle sue tele l’opulenza delle forme, mettendo in risalto la sontuosa rotondità del mondo femminile, e il volume insieme all’uso iperespressivo del colore. Le creazioni di Botero non rappresentano mai la realtà come tale, ma sono avvolte da un’ambiguità iperrealista tipica della tradizione sudamericana.

“Questa è una mostra eccezionale perchè è la prima grande esposizione di pitture dedicata a Fernando Botero dopo la sua morte. È anche una visione diversa del suo lavoro, che mette in evidenza la maestria con cui Botero ha lavorato con tecniche diverse nel corso della sua carriera artistica”, dichiara la figlia e curatrice della mostra Lina Botero. “È un’occasione straordinaria per celebrare il primo anniversario della morte di mio padre in Italia, un Paese che ha significato molto per lui e per il suo lavoro”.

“In Italia, a 20 anni, quando si confrontò con i capolavori del Rinascimento italiano, in particolare Piero della Francesca, Paolo Uccello e Masaccio, con forme massicce e colori straordinari”, aggiunge la curatrice Cristina Carrillo de Albornoz, “avvenne la sua ”metamorfosi“. Botero si è sempre interessato al volume, fin dai suoi inizi, in modo inconsapevole, ma ha capito la sua trascendenza nell’arte studiando i maestri del Quattrocento italiano”.

Col patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Lazio e del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Fernando Botero Foundation e in partnership con la Fondazione Terzo Pilastro Internazionale e Poema.

La mostra vede come sponsor Generali Valore Cultura, special partner Ricola, partner Atac e Frecciarossa Treno Ufficiale, media partner Urban Vision e la Repubblica, hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de la Ville e sponsor tecnico Cantine Ferrari Trento.

Catalogo edito da Moebius.

Per info: https://www.mostrepalazzobonaparte.it/

Orari: Da lunedì a giovedì dalle 9 alle 19.30; venerdì, sabato e domenica dalle 9 alle 21. 

Fernando Botero, Omaggio a Mantegna (1958; olio su tela, 200 x 170 cm; Collezione privata)
Fernando Botero, Omaggio a Mantegna (1958; olio su tela, 200 x 170 cm; Collezione privata)
Fernando Botero, La Menina, Dopo Velasquez (s.d.; olio su tela, 198 x 160 cm; Collezione privata)
Fernando Botero, La Menina, Dopo Velasquez (s.d.; olio su tela, 198 x 160 cm; Collezione privata)
Fernando Botero, Ballerina alla sbarra (2001; olio su tela, 164 x 116 cm; Collezione privata)
Fernando Botero, Ballerina alla sbarra (2001; olio su tela, 164 x 116 cm; Collezione privata)

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraBotero
CittàRoma
SedePalazzo Bonaparte
DateDal 17/09/2024 al 19/01/2025
ArtistiFernando Botero
CuratoriCristina Carrillo de Albornoz, Lina Botero
TemiNovecento

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