In occasione delle Olimpiadi di Parigi 2024 sono esposte al Palais de Tokyo nell’area “ClubHouse 24” opere realizzate da sette atleti olimpici: dipinti a olio, fotografie, decoupage, collage multimediali, sculture e una coperta realizzata con tessuti riciclati, per un totale di 37 opere d’arte.
La mostra è parte del programma “Olympian Artists” promosso dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) attraverso il Museo Olimpico di Losanna. Avviato nel 2018, questo programma intende mettere in luce i talenti artistici degli olimpici e paralimpici, incoraggiandoli a realizzare e presentare le loro creazioni artistiche al grande pubblico.
Gli atleti olimpici che espongono le loro opere sono Luc Abalo (Francia, pallamano, Pechino 2008, Londra 2012, Rio 2016 e Tokyo 2020); René Concepción (Filippine, nuoto, Seul 1988); Annabel Eyres (Gran Bretagna, canottaggio, Barcellona 1992); Grace Latz (USA, canottaggio, Rio 2016); Enzo Lefort (Francia, scherma, Londra 2012, Rio 2016 e Tokyo 2020); Brooklyn McDougall (Canada, pattinaggio di velocità, Pechino 2022) e Clementine Stoney Maconachie (Australia, nuoto, Sydney 2000).
Ispirato dalla storia della sua famiglia e dallo spirito olimpico, René Concepción, ora allenatore, educatore e artista, ha creato una serie di collage multimediali vivaci e dinamici che mirano a connettere e infondere gioia, celebrando il dono della vita.
Annabel Eyres, principalmente un’artista figurativa, si ispira al fotografo britannico Eadweard Muybridge, noto per i suoi studi fotografici su persone e animali in movimento. Traendo anche ispirazione dal suo amore per il canottaggio, il nuoto e lo yoga, presenta una serie di sei opere di decoupage e due rilievi in legno che raffigurano la figura umana in movimento.
Il fiorettista francese nato in Guadalupa, Enzo Lefort, è l’unico artista della mostra attualmente in competizione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. La sua serie di ritratti fotografici intitolata “Volti Olimpici: Una Squadra Francese” mostra la diversità degli atleti che rappresentano la Francia ai Giochi Olimpici e Paralimpici.
La nuotatrice diventata scultrice, Clementine Stoney Maconachie, trova molte somiglianze tra sport e arte. “Entrambi richiedono impegno e dedizione. Entrambe le pratiche richiedono tempo e sforzo per sviluppare le proprie capacità e affinare la propria tecnica. Entrambe creano una comunità e sono una forma di espressione”, spiega. L’olimpionica australiana presenta sei sculture realizzate con materiali sostenibili o riciclati che esprimono la gioia e la grazia del movimento e dell’equilibrio.
Brooklyn McDougall, pattinatrice canadese, rende omaggio con i suoi dipinti e articoli di giornale immaginari alle atlete “Pioniere” (Hélène de Pourtalès, Charlotte Cooper e Margaret Abbott), le prime donne a diventare campionesse olimpiche a Parigi nel 1900, i cui successi non furono mai adeguatamente celebrati all’epoca.
La leggenda della pallamano francese e campione olimpico Luc Abalo crea un parallelo tra lo sport e la pittura come potenti forme di espressione fisica. Pittore talentuoso, presenta quattro dipinti a olio che celebrano l’atletismo e l’arte degli atleti.
La canottiera americana Grace Latz espone una coperta con il simbolo olimpico, realizzata con ritagli riciclati di abbigliamento sportivo, inclusi alcuni dei suoi utilizzati in gara. Ha prodotto questo pezzo in collaborazione con un gruppo di anziani durante un laboratorio creativo al Club Caulaincourt nel 19° distretto di Parigi.
Titolo mostra | Olympian artists | Città | Parigi | Sede | Palais de Tokyo | Date | Dal 30/11/-0001 al 30/11/-0001 | Temi | Arte contemporanea |