Napoli, Capodimonte accoglie Rubens, Baglione e Carracci: grandi maestri in mostra


Dall’11 marzo, a Napoli, il Museo di Capodimonte ospita il San Sebastiano curato dagli angeli di Rubens, in dialogo con i capolavori del museo. Arrivano anche Amor sacro e Amor profano di Baglione e L’Annunciazione di Carracci, in un’importante sinergia tra istituzioni culturali italiane.

A Napoli, il Museo Nazionale di Capodimonte si prepara ad accogliere tre capolavori della pittura seicentesca, frutto di prestiti che arricchiranno il percorso espositivo del museo partenopeo, e in particolare della collaborazione tra l’istituto partenopeo e le Gallerie Nazionali d’Arte Antica in occasione della mostra su Caravaggio a Palazzo Barberini.

Dall’11 marzo, il San Sebastiano curato dagli angeli (1601-1602) di Pieter Paul Rubens (Siegen, 28 giugno 1577 – Anversa, 30 maggio 1640), proveniente dalla Galleria Corsini di Roma, sarà il primo grande ospite. L’opera del maestro fiammingo dialogherà con le suggestive raffigurazioni del martirio del santo già presenti nella collezione di Capodimonte, tra cui i dipinti di Passigliano, Bartolomeo Schedoni, Andrea Vaccaro e Mattia Preti.

Ma Rubens non sarà l’unico protagonista. Da Palazzo Barberini arriverà anche l’Amor sacro e Amor profano (1602) di Giovanni Baglione (Roma, 1573 circa – 30 dicembre 1643), pittore e biografo noto per la sua storica rivalità con Caravaggio. Baglione, spesso definito “l’anti-Caravaggio”, portò il Merisi in tribunale con l’accusa di diffamazione nella Roma del Seicento. Il suo dipinto, anch’esso di straordinaria potenza espressiva, offrirà ai visitatori un ulteriore spunto di riflessione sul panorama artistico dell’epoca.

Pieter Paul Rubens, San Sebastiano curato dagli angeli (1601-1602; olio su tela, 155,5 x 119,5 cm; Roma, Gallerie Nazionali d'Arte Antica, Galleria Corsini)
Pieter Paul Rubens, San Sebastiano curato dagli angeli (1601-1602; olio su tela, 155,5 x 119,5 cm; Roma, Gallerie Nazionali d’Arte Antica, Galleria Corsini)
Giovanni Baglione, Amor Sacro e Amor Profano (1602; olio su tela, 240 x 143 cm; Roma, Gallerie Nazionali d'Arte Antica, Palazzo Barberini)
Giovanni Baglione, Amor Sacro e Amor Profano (1602; olio su tela, 240 x 143 cm; Roma, Gallerie Nazionali d’Arte Antica, Palazzo Barberini)

“L’arrivo di questi due capolavori”, sottolinea il direttore di Capodimonte, Eike Schmidt, “rientra in un significativo scambio con le Gallerie Nazionali di Arte Antica. In concomitanza con le celebrazioni del Giubileo 2025, ‘La Flagellazione’ di Caravaggio, di proprietà del Fondo Edifici di Culto, come è noto in consegna a Capodimonte dal 1972, sarà esposta a Palazzo Barberini nella mostra Caravaggio 2025 dal 7 marzo al 6 luglio.  Si tratta di un prestito doveroso per l’importanza dell’evento e l’alto valore scientifico dell’iniziativa. e che porta qui in esposizione le due opere romane: sarà l’occasione per i frequentatori di Capodimonte, soprattutto per i cittadini che vengono al museo regolarmente, di ammirare questi dipinti, raramente prestati, in un diverso contesto e per giunta a Napoli. Un dialogo che stimolerà nuove riflessioni e paragoni, nel caso del San Sebastiano di Rubens con un allestimento dal punto di vista iconografico che è un vero e proprio compendio seicentesco sul tema. Mi piace ricordare che il capolavoro di Baglione torna a Napoli esattamente dopo 40 anni dalla mostra epocale Caravaggio e il suo tempo firmata da Causa e Spinosa”. 

La collaborazione tra le Gallerie Nazionali di Arte Antica e il Museo di Capodimonte non si limita agli scambi di opere: è prevista infatti una promozione reciproca che permetterà ai visitatori di usufruire di sconti sui biglietti d’ingresso. Chi acquisterà un biglietto per Capodimonte potrà accedere alla mostra di Palazzo Barberini con un biglietto ridotto da 18 a 12 euro. Allo stesso modo, i visitatori della grande mostra Caravaggio 2025 potranno visitare Capodimonte con un ticket ridotto a 12 euro fino al 30 luglio.

Infine, in arrivo, come detto, anche una terza opera. Dopo Rubens e Baglione, nel mese di marzo arriverà anche l’Annunciazione (1585) di Ludovico Carracci (Bologna, 1555 – 1619), in prestito dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna. L’opera, espressione del classicismo emiliano, si inserisce in un ciclo di grandi prestiti iniziato lo scorso anno con La sorgente di Gustave Courbet.


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