Dal 17 novembre 2022 al 27 febbraio 2023 il Museo Poldi Pezzoli di Milano presenta la mostra L’arte del dono. Da Gian Giacomo Poldi Pezzoli a oggi, in occasione del bicentenario della nascita del fondatore della casa museo.
Esposte trentotto opere, tra dipinti, sculture, orologi, stipi e ventagli, che coprono un arco cronologico che va dal XIV al XX secolo. Il museo presenta al pubblico non solo le opere donate dalla generosità dei collezionisti (dal 2018 a oggi sono infatti giunte al Poldi Pezzoli sessantuno nuove opere), ma anche le figure dei donatori e le ragioni che hanno portato la direzione del Museo e il Consiglio di Amministrazione della Fondazione ad accoglierle.
L’esposizione si apre con l’immagine animata di Gian Giacomo Poldi Pezzoli riprodotta su LEDwall che introduce i temi della mostra, affiancato da un QR code che consente ai visitatori di accedere all’elenco di tutti i donatori del Museo dal 1881, anno della sua apertura. La prima opera che si incontra è il trittico trecentesco attribuito a Niccolò di Ser Sozzo, che andrà ad arricchire la collezione di fondi oro del Poldi Pezzoli. L’area centrale del Salone dell’affresco riunisce opere di diversa tipologia del XV e XVI secolo: un trittico del Maestro del 1416, un rilievo ligneo raffigurante l’Imago pietatis del lombardo Pietro Bussolo, la Vergine leggente, opera straordinaria attribuita all’attività giovanile di Antonello da Messina e tre stipi rivestiti di placchette in acciaio sbalzato e damaschinato di fattura milanese che, con quelli già presenti in Museo, costituiscono una tra le collezioni più importanti di arredi di questo tipo. Chiude questa sala la Suonatrice di liuto, attribuita grazie all’occasione della mostra a Ezechia da Vezzano detto Zacchia il Vecchio. L’ingresso nella seconda sala è dominato dal Ritratto di gentiluomo di scuola fiamminga seicentesca che occupa il cono ottico dei visitatori. Lo precedono sulla sinistra due paesaggi dell’ambito di Alessandro Magnasco, pittore genovese di cui il Poldi Pezzoli possiede diverse opere. Segue un dipinto degli inizi del Settecento di Paolo Pagani raffigurante la Sacra Famiglia con san Giovannino che contribuisce ad arricchire la raccolta di pittura lombarda, in cui scarseggiano le opere tardo-barocche. La mostra si chiude con una selezione di ventagli in pergamena, pizzo e seta di manifattura europea del XVIII e XIX secolo e una scelta di orologi da tasca, in cui si mettono in evidenza l’ingegnosità e l’originalità dei meccanismi nonché le curiosità di quadranti e casse.
Nelle donazioni compaiono nomi noti nella Milano della seconda metà del Novecento: la Società Nella Longari, importante antiquaria i cui figli Mario e Ruggero e il nipote Marco hanno brillantemente raccolto il testimone; Carla Melissa Gabardi, legata tra l’altro al Museo per avere curato la mostra Il gioiello italiano del Novecento nel 2016; la contessa Innocente Ambrosini Contini Bonacossi, moglie del discendente dell’illustre antiquario fiorentino della prima metà del XX secolo e generosa donatrice di due opere; il collezionista di orologi Angelo Reina, sorprendente e acutissimo conoscitore della materia; il collezionista, nonché filantropo, intellettuale e pittore Geo Poletti; la contessa Marta Marzotto, collezionista dei ventagli donati al Museo dalla figlia Diamante. Nella mostra vengono ricordati episodi speciali legati ai donatori per ricomporre il clima di generosità che ha sempre contraddistinto Milano e i suoi cittadini.
Ad accompagnare la mostra è un video realizzato in collaborazione con ICASTICA – Arte e Culture della Comunicazione, divisione multimediale del Gruppo Promos, in cui sono raccolte interviste ad alcuni donatori che, a vario titolo, si sono relazionati con la realtà del Museo. Ad avvicinarsi inoltre sono stati anche importanti artisti come Chiara Dynys, che ha realizzato una mostra negli spazi del museo offrendo opere site-specific ispirate al capolavoro di Piero della Francesca. Nel video si illustra inoltre il processo di donazione e di acquisizione. Entrando nel Museo le opere subiscono un “trasformazione” semantica e funzionale, diventando Musealia, ovvero oggetti da museo, del tutto decontestualizzati dalla loro funzione originaria o da quella di oggetti collezionistici posseduti da una sola persona o da una famiglia e tramandati. Ogni donazione infatti è anche un incontro tra persone che consegnano una storia, a volte di famiglia, altre volte di passaggi collezionistici, e altre ancora di puro innamoramento. Il progetto espositivo e grafico, affidato a Lissoni & Partners, presenta le opere isolate singolarmente o raccolte in piccoli gruppi per tipologia, all’interno di nicchie che evocano una dimensione domestica grazie a un rivestimento che evoca il gusto della casa di Gian Giacomo Poldi Pezzoli. Per tutta la durata dell’esposizione saranno organizzate numerose attività collaterali. La mostra è sostenuta da Regione Lombardia, ENEL e un generoso donatore che ha deciso di affiancarlo in questo progetto rimanendo anonimo.
Immagine: Attribuito ad Antonello da Messina, Vergine leggente, dettaglio (1460 circa; tempera e olio su tavola. Donazione Luciana Forti in ricordo del padre Mino, 2018)
Titolo mostra | L'arte del dono. Da Gian Giacomo Poldi Pezzoli a oggi |
Città | Milano |
Sede | Museo Poldi Pezzoli |
Date | Dal 17/11/2022 al 27/02/2023 |
Temi | Milano, Arte antica |
Il Poldi Pezzoli celebra i suoi donatori con una mostra, per il bicentenario del fondatore |