Firenze, al Museo dell'Opificio delle Pietre Dure una mostra sul restauro del Satiro


Dal 1° aprile al 31 maggio 2025, il Museo dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze ospiterà una mostra dedicata al restauro del celebre ”Satiro che si guarda e si tocca la coda". L’esposizione si concentrerà sul lavoro innovativo svolto nell’ambito del restauro e sulla storia affascinante dell’opera.

Dal 1° aprile al 31 maggio 2025, il Museo dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze ospiterà una mostra che permette al pubblico di scoprire il restauro di una delle statue conservate nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze. La scultura, nota come Satiro che si guarda e si tocca la coda, è una replica di età romana imperiale di un originale ellenistico probabilmente in bronzo che cattura il dinamismo e la forza del movimento. La mostra fa parte della rassegna Caring for Art. Restauri in mostra, un’iniziativa che, promossa dall’Opificio delle Pietre Dure, ha l’obiettivo di far conoscere il lavoro quotidiano degli undici settori di restauro dell’Istituto fiorentino, mostrando opere restaurate prima che vengano restituite alle proprietà. Nel caso del Satiro, il restauro ha incluso un’intensa attività di ricerca, includendo non solo il recupero fisico della statua, ma anche la ricostruzione della sua storia.

La statua del Satiro è stata oggetto di un restauro integrativo nel tardo Cinquecento, un’epoca in cui le collezioni d’antichità a Firenze e Roma erano in pieno fermento. Le indagini moderne hanno rivelato che le due porzioni antiche della scultura – testa e tronco – appartengono a statue differenti, e che l’intervento cinquecentesco ha cercato di ricomporre un insieme che, purtroppo, non corrispondeva a un originale unitario. Le ricerche archivistiche hanno anche permesso di ricostruire la storia della scultura, che proviene dalla collezione di Niccolò Gaddi, un noto esponente delle istituzioni fiorentine del Rinascimento. Gaddi, infatti, fu un acquirente di antichità per conto della famiglia de’ Medici e contribuì a portare in Firenze numerosi capolavori dell’antichità.

Il Satiro che si guarda e si tocca la coda restaurato
Il Satiro che si guarda e si tocca la coda restaurato

Il lavoro di restauro, che ha coinvolto anche il Museo dell’Opificio, ha fatto ampio uso di tecniche avanzate e strumenti innovativi. Una delle tecnologie applicate è l’uso del laser per la pulitura delle superfici, che ha consentito di rimuovere incrostazioni senza danneggiare la materia originale. Inoltre, il restauro ha sperimentato l’utilizzo di batteri siderofori per rimuovere le macchie di ruggine che, nel tempo, avevano alterato l’aspetto del marmo, migliorando in questo modo la qualità estetica e la conservazione della scultura. Un altro aspetto degno di nota è stato l’uso della scansione 3D e della modellazione digitale per creare integrazioni delle parti mancanti, utilizzando stampanti 3D per realizzare pezzi in resina rivestiti di polvere di pietra macinata e resina acrilica, contribuendo a ricostruire la scultura in modo preciso e delicato.

Il Satiro che si guarda e si tocca la coda fu oggetto di attenzione già alla fine del XIX secolo, venne collocato nel Salone delle sculture del Museo Archeologico di Firenze nel 1950 e, prima di allora, si trovava sotto l’Arcata X del giardino del Museo, come si apprende dalla Guida del Regio Museo pubblicata da Milani nel 1912. Fu proprio Milani a selezionare questo piccolo capolavoro ellenistico per il Museo che andava costituendosi. A seguito dell’alluvione di Firenze nel 1966, la statua venne spostata nei depositi di Villa Corsini a Castello, dove rimase per molti anni. A esposizione conclusa, il Satiro tornerà al Museo Archeologico Nazionale di Firenze, dove potrà essere ammirato restaurato. 

“Grazie alla visione ravvicinata il pubblico del museo potrà comprendere in pieno, girandoci intorno, la raffinata idea compositiva che coglie la figura in un movimento rotatorio fatto di contrapposti”, dichiara Emanuela Daffra, soprintendente dell’Opificio, “e potrà anche apprezzare la maestria esecutiva delle parti originali, come la mano infantile che poggia delicatamente sul fianco. L’osservazione sarà accompagnata da alcune anticipazioni delle molte novità emerse nel corso dell’intervento: ancora una volta le molteplici ricerche necessarie per un restauro consapevole ne hanno fatto una occasione privilegiata di conoscenza”.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraCaring for Art. Restauri in mostra
CittàFirenze
SedeMuseo dell'Opificio delle Pietre Dure
DateDal 01/04/2025 al 31/05/2025
TemiFirenze, Arte antica, restauro, Opificio delle Pietre Dure

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