Al Museo Morandi la prima personale italiana di Mary Ellen Bartley che reinterpreta le opere di Giorgio Morandi


Il Museo Morandi ospita dal 31 gennaio al 7 luglio 2024 la prima personale in Italia della fotografa statunitense Mary Ellen Bartley.  È uno dei cinque special projects di ART CITY Bologna che intendono reinterpretare l’opera di Giorgio Morandi attraverso differenti linguaggi del contemporaneo. 

Dal 31 gennaio al 7 luglio 2024 il Museo Morandi del Settore Musei Civici Bologna accoglie la mostra Mary Ellen Bartley: Morandi’s books, prima personale in Italia della fotografa statunitense Mary Ellen Bartley (New York, 1959).

Curata da Alessia Masi, l’esposizione è uno dei cinque special projects della dodicesima edizione di ART CITY Bologna che intendono esplorare e reinterpretare il lavoro di Giorgio Morandi attraverso differenti linguaggi del contemporaneo in occasione del sessantesimo anniversario della sua scomparsa.

Le fotografie di Mary Ellen Bartley esplorano le qualità tattili e formali del libro stampato e il suo potenziale di astrazione. In due sale del Museo Morandi saranno presentate ventuno fotografie che costituiscono l’esito di una residenza che la fotografa ha svolto a Bologna, negli spazi di Casa Morandi, iniziata nel maggio del 2020, interrotta poco dopo a causa della pandemia da Covid-19 e successivamente ripresa nel 2022. Da questa esperienza è nata Morandi’s books, una serie fotografica di sue personali composizioni costruite con alcuni dei libri e degli oggetti appartenuti a Morandi, oggi conservati nella casa-museo di via Fondazza.

I volumi su Corot, Ingres, Piero della Francesca, Rembrandt, Cézanne, i maestri del pittore bolognese, sono diventati nelle fotografie della Bartley i muti interlocutori delle sue nature morte; talvolta questi sono posti accanto a oggetti e scatole di latta. Nel suo approccio metodologico, Bartley ha rispettato aspetti come la luce, i colori e la geometria tanto cari a Morandi per trasmettere e sottolineare quei valori di semplicità, silenzio, pace, ordine, meditazione e riflessione. Giorgio Morandi e Mary Ellen Bartley: due artisti distanti nel tempo e diversi nell’utilizzo dei mezzi artistici, ma uniti dalla ricerca dell’essenza e dall’attenzione verso le semplici cose.

Quando nella primavera del 2018 Mary Ellen Bartley ha visitato per la prima volta Casa Morandi, avendo la possibilità di vedere la ricchissima libreria personale del maestro bolognese, non ha avuto alcun dubbio nel dedicarsi a questo nuovo progetto. Tornata a Bologna nel maggio 2020, la realizzazione del lavoro è stata complicata e interrotta dalla dalla pandemia da Covid-19. Rientrata negli Stati Uniti, nel suo studio a Sag Harbour (New York), ha dichiarato: “avevo le foto che avevo scattato, ma non avevo ancora il progetto completo, e ne ero consapevole. Avevo avuto un’opportunità da sogno, ero andata a Bologna ma ero tornata con il progetto incompleto”.

Quando è ritornata a Casa Morandi nel 2022, è entrata nello studio dell’artista avendo già in mente le idee sul collage e ha utilizzato alcuni dei soggetti più familiari di Morandi nelle sue opere, quali bottiglie, lattine, vasi, tazze e altri oggetti, per arricchire le composizioni, svuotandoli di significato. “Quello di cui mi sono resa conto, circondata da tutti i vasi che ha usato, è quanto fosse straordinario”, ha raccontato la fotografa. “Ho percepito visceralmente la straordinaria alchimia che avviene tra questi oggetti dall’aspetto piuttosto ordinario, che diventano quei personaggi iconici che lui dipinge continuamente. Se non si conoscesse il suo lavoro, non ci si arriverebbe mai. Non è ovvio che quegli oggetti abbiano creato quei dipinti”.

“Gli oggetti si fondono l’uno con l’altro, le forme si nascondono una dietro o dentro l’altra grazie all’uso del colore e della luce, creando immagini incantate e apparentemente illusorie”, ha scritto la curatrice Alessia Masi nel catalogo. “L’intuizione di Mary Ellen di sfuocare alcune parti all’interno della composizione evoca alcune modalità espressive usate da Morandi soprattutto negli ultimi anni e in particolar modo nell’acquerello, il mezzo a lui più idoneo per registrare le continue mutazioni del visibile, come un sismografo in grado di cogliere e sintetizzare in un assoluto ogni minima variazione dell’infinita dinamica del reale. È proprio su raffinati fogli di carta che Morandi può raggiungere esiti che l’olio non gli consente appieno, effetti di trasparenza che creano quasi un’attesa fuori dal tempo, oggetti che, con i loro contorni non definiti, paiono evaporare in parte verso l’infinito, zone non dipinte che sembrano voler essere invase dall’universo che le penetra. Atmosfera misteriosa, quasi onirica in cui si realizza un equilibrio inconciliabile nell’esperienza umana: quello tra sogno e realtà. Immagini perfettamente bilanciate, prefigurate nella mente dell’artista e perfezionate attraverso l’utilizzo di strumenti ottici modesti che preannunciano i dispositivi più tecnologici adoperati oggi dai fotografi: una tela utilizzata come filtro per modulare la luce e frammenti di fogli di celluloide suddivisi da Morandi stesso in griglie e reticolati più o meno fitti per inquadrare la composizione, dividerla secondo il modello cartesiano e distillarne la visione bidimensionale da trasferire sulla tela. Quegli stessi frammenti che la Bartley inserisce nei suoi lavori per comprendere meglio il metodo di Morandi, per garantire un equilibrio strutturale all’immagine fotografica e per creare sue personali composizioni in cui le forme squadrate dei libri si intrecciano descrivendo originali geografie che racchiudono talvolta anche oggetti o parte di essi, sempre in un perfetto equilibrio tra idea e forma”.

La mostra presenta inoltre un video realizzato dalla stessa Bartley, nel quale racconta l’incontro con l’opera e i libri di Giorgio Morandi, l’esperienza vissuta e il modus operandi utilizzato per la realizzazione di questo progetto.

L’esposizione è accompagnata da un catalogo bilingue italiano/inglese pubblicato da Danilo Montanari Editore, con testi di Alessia Masi, Lorenza Selleri, e la riproduzione di tutte le opere fotografiche in mostra.

Durante i giorni di ART CITY Bologna, dall’1 al 4 febbraio 2024, l’ingresso è gratuito (1,2 e 4 febbraio dalle 10 alle 20; 3 febbraio dalle 10 alle 23).

Orari: Martedì e mercoledì dalle 14 alle 19; giovedì dalle 14 alle 20; venerdì, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19. Chiuso i lunedì non festivi.

Immagine: Mary Ellen Bartley, Large White Bottle and Shadow (2022; stampa d’archivio a pigmento montata su dibond, 68,58 x 91,44 cm)

Informazioni sulla mostra

Titolo mostra Mary Ellen Bartley: Morandi's books
CittàBologna
SedeMuseo Morandi
DateDal 31/01/2024 al 07/07/2024
ArtistiGiorgio Morandi, Mary Ellen Bartley
CuratoriAlessia Masi
TemiNovecento, Arte contemporanea, Fotografia

Al Museo Morandi la prima personale italiana di Mary Ellen Bartley che reinterpreta le opere di Giorgio Morandi
Al Museo Morandi la prima personale italiana di Mary Ellen Bartley che reinterpreta le opere di Giorgio Morandi


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