Il Museo di Roma in Trastevere ospita fino al 7 luglio 2024 la mostra Una movida Bárbara. Fotografie di Ouka Leele, a cura di María Rosenfeldt (figlia di Ouka Leele) e Silvia Oviaño, che intende ripercorrere la lunga carriera, dal 1978 al 2014, di Ouka Leele (Madrid, 1957 - 2022), vincitrice del Premio Nazionale di Fotografia nel 2005, partendo dalle fotografie con cui ha allestito la sua prima mostra a Madrid, Peluquería, fino all’ultima serie realizzata nelle Asturie nel 2014, A donde la luz me lleve. L’esposizione, ideata con lo scopo di proseguire la rassegna di fotografi spagnoli attivi nell’ambito della movida madrileña degli anni Ottanta, presenta circa cento opere di diverse dimensioni, formati e tecniche (alcune delle quali originali), integrate da materiale documentario, prove di stampa, cataloghi, manifesti e materiale di merchandising prodotto con le sue immagini. Presente anche l’opera Menina Liberada, l’unica opera di una fotografa donna esposta in modo permanente al Museo del Prado e rappresenta uno sguardo panoramico sulla carriera di un’artista, tanto prolifica quanto inclassificabile, che fin da giovanissima è stata una risorsa essenziale dell’arte contemporanea spagnola e che ha contribuito a collocare la fotografia tra i linguaggi della modernità.
Nel marzo del 1980, nel centro di Madrid, comparvero piccoli adesivi gialli che annunciarono l’arrivo di una mostra speciale: “Finalmente a Madrid le fotografie di Ouka Lele, dal 6 al 29 marzo presso la Galería Redor”. Era la prima volta che Bárbara Allende, che poi avrebbe cambiato il suo nome artistico in Ouka Leele, esibiva le sue opere nella capitale spagnola. Praticamente sconosciuta in città, con alle spalle solo una mostra a Barcellona, si presentò come l’artista più attesa del momento. Nel 1987 il Museo d’Arte Contemporanea organizzò la sua prima retrospettiva. Il suo lavoro suscitava grande interesse in un pubblico desideroso di tutto ciò che rappresentasse una rottura con i codici artistici di un Paese che usciva da quattro decenni di dittatura.
Durante tutta la sua carriera, Ouka Leele ha conservato la stessa ingenuità, freschezza e capacità di provocare che aveva caratterizzato la sua prima mostra a Madrid, dove si presentò indossando un maialino sulla testa. Sebbene sia nota come la fotografa della Movida e sia sempre stata circondata da artisti dell’epoca come Ceseepe, El Hortelano e Alberto García-Alíx, il suo stile si distingueva dalle altre visioni contemporanee.
Appassionata di pittura, Ouka Leele divenne famosa per l’uso che faceva della fotografia in bianco e nero, che illuminava con una grande varietà di colori, a volte intensi, altre volte più tenui. Con questa tecnica, univa le sue doti di pittrice e fotografa, contribuendo a elevare la fotografia, ancora considerata un’arte minore in Spagna, al livello delle grandi opere pittoriche che tanto ammirava al Museo del Prado. Ouka Leele creò quella che definì la “mistica domestica”, trasformando oggetti di uso quotidiano, come un ferro da stiro o un rasoio, nel cuore stesso delle sue opere. Il suo stile distintivo si caratterizzava per la messa in scena delle sue opere e per la libertà creativa con cui affrontava ogni progetto, sia che si trattasse di una serie di dipinti floreali, di ritratti fotografici, di murales, di illustrazioni per libri o di manifesti istituzionali. Nel 2005 ricevette il Premio Nazionale di Fotografia, e negli ultimi anni si dedicò principalmente alla pittura.
La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata da Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna e Carvan.
Orari: Da martedì a domenica dalle 10 alle 20. Chiuso il lunedì.
Titolo mostra | Una movida Bárbara. Fotografie di Ouka Leele | Città | Roma | Sede | Museo di Roma in Trastevere | Date | Dal 17/04/2024 al 07/07/2024 | Artisti | Ouka Leele | Curatori | Mar?a Rosenfeldt, Silvia Ovia?o | Temi | Fotografia |
A Trastevere si ripercorre la lunga carriera di Ouka Leele, fotografa spagnola della movida madrilena |