Carol Rama: geniale sregolatezza, la retrospettiva a Torino


Dal 15 aprile al 14 settembre 2025, il Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto di Torino celebra Carol Rama con una vasta retrospettiva in occasione del decimo anniversario della sua scomparsa. Un omaggio alla sua geniale sregolatezza, con oltre cento opere che raccontano la sua evoluzione artistica.

In occasione del decimo anniversario della sua scomparsa, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino rende omaggio a Carol Rama (Torino, 1918 – 2015), una delle più grandi artiste italiane del Novecento. La mostra, dal titolo Carol Rama. Geniale sregolatezza, sarà visitabile dal 15 aprile al 14 settembre 2025 e offrirà un’opportunità rara di esplorare l’universo espressivo e rivoluzionario dell’artista torinese, la cui carriera ha segnato la storia dell’arte contemporanea.

Carol Rama, conosciuta a livello internazionale e premiata con il Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia nel 2003, è stata una figura centrale del panorama artistico italiano del Novecento. La sua ricerca è stata caratterizzata da un approccio audace e innovativo, in cui la sregolatezza e la libertà espressiva hanno trovato la loro massima realizzazione. La retrospettiva, curata da Francesco Poli e Luca Motto, presenta circa un centinaio di opere provenienti da collezioni pubbliche e private, tracciando l’evoluzione dell’artista dagli anni Trenta ai primi anni Duemila. La selezione include opere pittoriche, disegni, collage e materiali di recupero che documentano il processo creativo di Carol Rama, sempre in bilico tra provocazione e sperimentazione.

Carol Rama, Inside Carol Rama #52 (2012/2014; Stampa a getto d'inchiostro, 42x35 cm; Archivio Bepi Ghiotti)
Carol Rama, Inside Carol Rama #52 (2012/2014; Stampa a getto d’inchiostro, 42x35 cm; Archivio Bepi Ghiotti)
Carol Rama, Inside Carol Rama #52 (2012/2014; Stampa a getto d'inchiostro, 42x35 cm; Archivio Bepi Ghiotti)
Carol Rama, Inside Carol Rama #52 (2012/2014; Stampa a getto d’inchiostro, 42x35 cm; Archivio Bepi Ghiotti)
Carol Rama, Inside Carol Rama #52 (2012/2014; Stampa a getto d'inchiostro, 53x43 cm; Archivio Bepi Ghiotti)
Carol Rama, Inside Carol Rama #52 (2012/2014; Stampa a getto d’inchiostro, 53x43 cm; Archivio Bepi Ghiotti)

Un percorso espositivo articolato

La mostra si articola in otto sezioni tematiche che ripercorrono i diversi momenti della carriera di Carol Rama, offrendo al pubblico un’esperienza completa del suo lavoro. La prima sezione presenta una serie di acquerelli realizzati alla fine degli anni Trenta, nei quali l’artista esplora le fantasie e le inquietudini della sua adolescenza, dando vita a personaggi e oggetti intrisi di un erotismo esplicito e di una carica espressiva immediata. Questi lavori giovanili sono segnati da una potente libertà grafica e da un’inquietante carica simbolica che anticipa molte delle tematiche centrali della sua produzione successiva. Negli anni Quaranta, la ricerca di Carol Rama si orienta verso un linguaggio espressionista, con oli caratterizzati da una densa materia pittorica e da disegni che ritraggono volti, figure e paesaggi intrisi di emotività. A metà degli anni Cinquanta, l’artista inizia ad avvicinarsi all’astrattismo concreto, aderendo al Movimento Arte Concreta di Torino. L’esposizione presenta alcune delle opere più importanti del periodo, dove la materia pittorica e il segno grafico si intrecciano in composizioni astratte di grande forza visiva.

Verso la fine degli anni Cinquanta, come molti artisti della sua generazione, Carol Rama si avvicina al linguaggio dell’Informale. In mostra sono esposti dipinti che evidenziano una prepotente carica cromatica e segnica, una caratteristica che rimarrà costante nella sua ricerca negli anni successivi. La produzione degli anni Sessanta, con i celebri Bricolages, rappresenta uno dei momenti più innovativi e originali dell’artista. Questi lavori, che mescolano pittura e collage, utilizzano oggetti di recupero, come occhi di bambola, metalli, siringhe e tappi di gomma, integrandoli nelle composizioni pittoriche. I materiali sono portatori di una memoria e di una storia che si intrecciano con l’intensità dell’esperienza visiva. Gli anni Settanta segnano un ulteriore rinnovamento nel linguaggio artistico di Carol Rama, che si distacca dalle produzioni precedenti e abbandona il pittoricismo a favore di composizioni più minimaliste. Le Gomme, realizzate su superfici monocrome bianche o nere, sono opere che riducono il quadro ai suoi minimi termini, con l’uso di camere d’aria disposte in eleganti composizioni astratte. Questo approccio segna una riflessione sulla materia e sulla sua interazione con lo spazio, in una sorta di meditazione sulla forma e sull’assenza.

Rinnovata figurazione e le inquietudini degli anni Novanta

Il ritorno alla figurazione negli anni Ottanta e Novanta segna una fase di grande intensità e raffinatezza tecnica. Carol Rama dipinge mondi popolati da figure umane, angeli, animali e geometrie, su carte prestampate che aggiungono un ulteriore strato di complessità alle sue opere. In questo periodo, la sua pittura esplora nuove possibilità cromatiche e compositive, con una straordinaria ricchezza di dettagli e una continua tensione tra il figurativo e l’astratto. Gli ultimi lavori di Carol Rama, realizzati tra gli anni Novanta e i primi Duemila, continuano a sviluppare i temi e le suggestioni della sua ricerca, con figure umane, volti, animali e parti anatomiche che affiorano dalle tele. Una serie di opere realizzate dopo la visione in televisione delle immagini legate al morbo della mucca pazza si caratterizza per il suo forte impatto visivo e per la riflessione sulla condizione umana in un contesto segnato dalla paura e dalla diffusione di informazioni sensazionalistiche.

Oltre alla retrospettiva, il pubblico avrà l’opportunità di esplorare il progetto fotografico Inside Carol Rama di Bepi Ghiotti, che offre uno sguardo esclusivo sulla casa-studio dell’artista a Torino. Le dodici fotografie, realizzate tra il 2012 e il 2014, rivelano l’intimo mondo dell’artista, popolato di arredi, oggetti e immagini che hanno accompagnato la sua vita e la sua produzione artistica. La casa di via Napione è stata un luogo di rifugio e di creazione, ma anche un centro di scambi culturali, dove Carol Rama ha incontrato figure come Italo Calvino, Cesare Pavese, Edoardo Sanguineti, Luciano Berio, e molti altri.

Carol Rama, La mucca pazza (1998; acrilico, matita, camera d’aria e cuoio su sacco postale statunitense intelato (comprensivo di corda, chiusura e occhielli metallici), 58x59 cm; Torino, Galleria del Ponte)
Carol Rama, La mucca pazza (1998; acrilico, matita, camera d’aria e cuoio su sacco postale statunitense intelato (comprensivo di corda, chiusura e occhielli metallici), 58x59 cm; Torino, Galleria del Ponte)

Note sull’artista

Carol Rama nasce a Torino il 17 aprile 1918. Autodidatta, sviluppa fin da giovane una forte passione per il disegno e la pittura. La sua prima opera risale al 1936 e, fino al 1946, realizza acquerelli caratterizzati da una forte carica erotica, esplorando temi legati alla sua esperienza personale. Parallelamente, tra il 1937 e il 1950, crea una serie di opere pittoriche di matrice espressionista. Nel 1948 partecipa alla Biennale di Venezia, esponendo anche nel 1950, 1956 e nel 1993. A partire dal 1951, l’artista entra nella fase dell’astrattismo concreto, che dura fino al 1958. A metà degli anni Cinquanta aderisce al Movimento Arte Concreta di Torino, insieme a Biglione, Galvano, Parisot, Scroppo e Levi Montalcini. Alla fine del decennio, la sua ricerca si orienta verso l’informale, producendo opere dalla forte consistenza materica (1959-1963). Successivamente, tra il 1962 e il 1968, inizia a sperimentare con la serie dei Bricolage, combinando oggetti recuperati alla pittura a macchia. Alla fine degli anni Sessanta (1968-1969), alcune delle sue opere assumono una forte connotazione politica. Negli anni Settanta, la serie delle Gomme (1970-1979) segna un altro capitolo importante nella sua ricerca. Qui, l’artista utilizza camere d’aria e copertoni per creare opere in cui questi materiali si combinano in composizioni statiche e pittoriche o penzolano, evocando le interiora e i budelli dei corpi. Con il ritorno alla figurazione negli anni Ottanta (1980-1995), Carol Rama dipinge su carte prestampate, dando vita a un universo fantastico popolato da corpi, oggetti e animali. Negli anni Novanta, la serie de La mucca pazza (1996-2001) diventa uno degli esempi più significativi del suo lavoro. Fino agli anni Ottanta, espone prevalentemente a Torino e in altre città italiane, ma la sua fama cresce a partire dalla mostra del 1985 a Milano, curata da Lea Vergine. Da quel momento, le sue esposizioni personali si moltiplicano, sia in Italia che all’estero. Nel 2003, le viene conferito il Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia. Carol Rama muore a Torino il 24 settembre 2015.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraCarol Rama. Geniale sregolatezza
CittàTorino
SedeMuseo di Arti Decorative Accorsi Ometto
DateDal 15/04/2025 al 14/09/2025
ArtistiCarol Rama
CuratoriFrancesco Poli, Luca Motto
TemiArte contemporanea

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