Fluxus, l'arte per tutti. A Milano la mostra che analizza come l'Italia contribuì alla sua diffusione


Il Museo del Novecento di Milano accoglie la mostra Fluxus, arte per tutti, esponendo edizioni dalla collezione della Fondazione Bonotto. La mostra analizzerà per la prima volta il ruolo chiave dell’Italia nella diffusione del movimento. 

Apre il 25 novembre 2022 e sarà visitabile fino al 16 aprile 2023, presso lo Spazio degli Archivi del Museo del Novecento di Milano, la mostra Fluxus, arte per tutti. Edizioni italiane dalla collezione Luigi Bonotto, a cura di Patrizio Peterlini e Martina Corgnati, in collaborazione con la Fondazione Bonotto. A sessant’anni dal Festival FLuXuS Internationale FesTsPiELe NEUEsTER MUSiK di Wiesbaden del settembre 1962, la mostra intende per la prima volta analizzare tramite pubblicazioni, opere e documenti il ruolo chiave dell’Italia nell’ambito di Fluxus.

Si tratta del terzo appuntamento che chiude il ciclo dedicato a Fluxus dalla Fondazione Bonotto nei suoi dieci anni di attività. Ogni mostra ha affrontato un tema specifico per l’esperienza del movimento: i libri d’artista, protagonisti di Fluxbooks organizzata a Venezia nel 2015 in collaborazione con la Fondazione Bevilacqua La Masa e la musica, con un’ampia raccolta di partiture, dischi e strumenti musicali Fluxus, al centro della seconda esposizione Sense Sound Sound Sense all’Auditorium Parco della Musica di Roma nel 2016 e Whitechapel a Londra nel 2019. La terza e ultima tappa, al Museo del Novecento di Milano, mette per la prima volta l’attenzione sull’esperienza editoriale italiana e sull’attività dei suoi protagonisti: Rosanna Chiessi, che fondò nel 1971 la Pari&Dispari edizioni; Francesco Conz, le cui edizioni iniziano nel 1972; Gino Di Maggio, Beppe Morra e le storiche edizioni ED 912 animate da Gianni Emilio Simonetti e Daniela Palazzoli.

Il movimento Fluxus nasce tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta grazie all’artista, architetto e organizzatore culturale George Maciunas, diffondendosi in particolare negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone. Dà il via a una vera rivoluzione estetica e sociale che intende intrecciare arti visive e performative, musica sperimentale e teatro, con la realizzazione di festival, happening e concerti volti ad eliminare la divisione nelle arti.

Anche l’Italia partecipa in maniera significativa alla diffusione di Fluxus, in particolare con esperienze nella produzione di "edizioni": oggetti, cartelle di grafica, libri d’artista in diversi esemplari. Sono opere realizzate da mecenati e operatori culturali insieme ai protagonisti del movimento, come Eric Andersen, Joseph Beuys, George Brecht, Giuseppe Chiari, Philip Corner, Geoffrey Hendricks, Allan Kaprow, George Maciunas, Nam June Paik, Ben Patterson, Dieter Roth, Wolf Vostell, Bob Watts e molti altri.

Punti di forza della realizzazione delle edizioni sono i bassi costi di produzione, la facilità di distribuzione (anche per posta) e l’accessibilità al grande pubblico grazie ai prezzi economici. Caratteristiche che rispondono in pieno all’idea di democratizzazione dell’arte su cui si basa Fluxus. Nel secondo manifesto del 1963, Maciunas parla infatti di una Revolutionary Flood che renda l’arte accessibile e comprensibile a tutti, con un attacco diretto e senza mediazioni al sistema del mercato. Una miriade di piccoli oggetti che possono arrivare ovunque, portando con sé la nuova visione estetica del mondo.

I multipli e le numerose edizioni in mostra, provenienti dalla Collezione Luigi Bonotto, esplorano il radicale cambiamento che la diffusione delle edizioni apporta nella diffusione dell’opera d’arte nel mondo Fluxus. Da oggetto d’élite, destinato a una ristretta cerchia di facoltosi intenditori, l’opera diventa un oggetto cheap, accessibile e acquistabile da chiunque, spesso accompagnata da un "manuale di istruzioni" per un’azione da compiere a casa propria. Quindi non solo qualsiasi oggetto può essere elevato ad arte, ma a operare questo passaggio può essere chiunque, senza necessariamente aver bisogno di un riconoscimento ufficiale.

In mostra sono esposte edizioni di Eric Andersen, Ay-O, Joseph Beuys, George Brecht, John Cage, Giuseppe Chiari, Philip Corner, Willem De Ridder, Jean Dupuy, Robert Filliou, Albert M. Fine, Henry Flynt, Ken Friedman, Al Hansen, Geoffrey Hendricks, Dick Higgins, Joe Jones, Allan Kaprow, Milan Knizak, Alison Knowles, Jackson Mac Low, George Maciunas, Walter Marchetti, Jonas Mekas, Larry Miller, Charlotte Moorman, Claes Oldenburg, Yoko Ono, Nam June Paik, Ben Patterson, Dieter Roth, Takako Saito, Tomas Schmit, Carolee Schneemann, Mieko Shiomi, Gianni-Emilio Simonetti, Daniel Spoerri, Ben Vautier, Wolf Vostell, Robert Watts, Emmett Williams e altri.

Dall’inizio degli anni Settanta, la Collezione Bonotto raccoglie numerosissime testimonianze tra opere, documentazioni audio, video, manifesti, libri, riviste ed edizioni degli artisti Fluxus e delle ricerche verbo-visuali internazionali sviluppate dalla fine degli anni Cinquanta: Lettrismo, Poesia Concreta, Poesia Visiva, Poesia Sonora e Poesia Digitale. Tutta la collezione (opere e documenti) è interamente e liberamente consultabile on line sul sito della Fondazione Bonotto.

Per info: https://www.museodelnovecento.org/

Immagine: George Brecht, The paradox shirt (1977), 1989

Informazioni sulla mostra

Titolo mostra Fluxus, arte per tutti. Edizioni italiane dalla collezione Luigi Bonotto
CittàMilano
SedeMuseo del Novecento
DateDal 25/11/2022 al 16/04/2023
ArtistiJoseph Beuys, Ben Patterson, Nam June Paik, Giuseppe Chiari, Allan Kaprow, Philip Corner, Eric Andersen, George Brecht, Geoffrey Hendricks, George Maciunas, Dieter Roth, Wolf Vostell, Bob Watts
CuratoriMartina Corgnati, Patrizio Peterlini
TemiNovecento, Fluxus

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