Dal 18 dicembre 2022 al 17 dicembre 2023, nella sala dell’Archeologia del Museo Civico di Modena, in collaborazione con l’Università di Roma La Sapienza, è allestita la mostra DeVoti Etruschi. La riscoperta della raccolta di Veio del Museo Civico di Modena, a cura di Laura Michetti, Carla Tulini e Cristiana Zanasi.
Sono esposte oltre cento terrecotte votive provenienti dalla città etrusca di Veio. Le terrecotte votive in mostra rappresentano figure di devoti, statue, busti, volti di adulti e bambini, parti anatomiche, membra e organi, oltre a raffigurazioni di animali con le quali si chiedeva la prosperità del bestiame domestico. Le terrecotte provengono da un’immensa stipe votiva conosciuta anche come "Stipe Lanciani", rinvenuta nel 1889 e ancora oggi oggetto di studio del dipartimento di Etruscologia e antichità italiche della Sapienza): si tratta di un deposito riferibile a una possibile area sacra sulla collina di Comunità, nel punto più alto del pianoro di Veio, importante luogo di culto frequentato per molto tempo, tra l’inizio del V e la metà del II secolo a.C., anche dopo la conquista della città da parte di Roma.
Un video realizzato tra il Parco archeologico di Veio e il Museo Etru di Villa Giulia, che presenta il contesto da cui provengono i reperti, introduce la mostra e una videoinstallazione, realizzata da Delumen - Modena, fa rivivere i volti degli offerenti, i devoti Etruschi, rappresentati da oltre cinquanta teste e da una grande statua che osservano il visitatore da un pannello incorniciato nel calco del portale dell’abbazia di Nonantola. La proiezione restituisce alle teste votive le loro colorazioni originali, a partire dagli esemplari su cui si conservano tracce di policromia e conferisce all’insieme dei volti l’aspetto che dovevano avere all’epoca della deposizione. Inoltre un’installazione sonora richiama con lievi sussurri le dediche rivolte alle divinità in lingua etrusca e latina.
Il progetto espositivo è arricchito da un catalogo scientifico a cura di Cristiana Zanasi, Laura Maria Michetti e Carla Tulini, edito da Insegna del Giglio.
L’esposizione rientra nel progetto di riscoperta delle raccolte archeologiche ottocentesche conservate nei depositi del Museo Civico di Modena, nell’ambito del quale sono già state realizzate la mostra sulla collezione dell’Antico Egitto e quella, conclusasi nel 2022, della raccolta di manufatti in selce del Paleolitico francese. La raccolta delle terrecotte votive etrusche è entrata a far parte del patrimonio del Museo Civico nel 1894, grazie all’astronomo modenese Pietro Tacchini che propose al paletnologo Luigi Pigorini di scambiare le testimonianze raccolte in un suo viaggio intorno al mondo, alle quali Pigorini era molto interessato per il museo romano, con una significativa selezione di ex voto di Veio che sarebbero andati ad arricchire il Museo Civico di Modena.
È stato compiuto un articolato progetto di ricerca che ha coniugato discipline scientifiche e umanistiche, con l’obiettivo di riscoprire le raccolte ottocentesche del museo sia dal punto di vista archeologico e storico-collezionistico che dal punto di vista della diagnostica che utilizza le moderne tecnologie. Lo studio archeologico dei reperti è stato compiuto in collaborazione con l’Università di Roma La Sapienza ed è stato affidato alle etruscologhe Laura Maria Michetti e Carla Tulini, co-curatrici della mostra con Cristiana Zanasi.
La mostra è stata occasione per ristudiare i reperti sia sotto il profilo iconografico sia attraverso indagini archeometriche che hanno rivelato significative novità sulla pittura su terrecotte votive grazie alle analisi sulla policromia curate da Andrea Rossi, DI.AR Diagnostica per i Beni Culturali. A partire dall’analisi degli esemplari conservati a Modena, sono inoltre stati indagati aspetti economici e produttivi che hanno aggiunto ulteriori dati alla conoscenza del contesto votivo.
Un ulteriore contributo è stato affidato a una equipe di palopatologi dell’Università di Bologna e del Gruppo Italiano di Paleopatologia che ha esaminato gli ex-voto anatomici della raccolta nel quadro più ampio delle patologie presenti nelle popolazioni etrusche e delle conoscenze mediche che avevano sviluppato.
Il progetto risponde inoltre a un’esigenza conservativa, perché ogni raccolta valorizzata viene riposta in deposito dopo l’esposizione nelle migliori condizioni di conservazione. Nello stesso tempo si rinnova e si arricchisce la rete di collaborazioni scientifiche del Museo che apre nuovi orizzonti alla ricerca, crea connessioni tra il patrimonio esposto, quello conservato nei depositi e un archivio di documenti che racconta la storia di un istituto che progressivamente aumenta le sue conoscenze e definisce il suo ruolo tra passato, presente e futuro.
Un calendario di iniziative rivolte a diversi tipi di pubblico accompagna la mostra, dagli incontri con esperti ai laboratori per bambini e famiglie. Si partirà il 28 febbraio 2023 con Jacopo Tabolli dell’Università per Stranieri di Siena, che presenterà il contesto votivo di San Casciano dei Bagni, dove sono state recentemente rinvenute statue di devoti ed ex-voto in bronzo. Il programma di eventi verrà pubblicato sul sito del Museo Civico di Modena a gennaio 2023.
Per info: https://www.museocivicomodena.it/
Orari: Da martedì a venerdì dalle 9 alle 12; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19.
24 dicembre dalle 10 alle 13.30, 25 dicembre dalle 16 alle 19, 26 dicembre dalle 10 alle 19, 31 dicembre dalle 10 alle 13.30 e l’1 gennaio dalle 16 alle 19.
Titolo mostra | DeVoti Etruschi. La riscoperta della raccolta di Veio del Museo Civico di Modena | Città | Modena | Sede | Museo Civico | Date | Dal 18/12/2022 al 17/12/2023 | Curatori | Laura Michetti, Carla Tulini, Cristiana Zanasi | Temi | Archeologia |
Oltre cento terrecotte votive dalla città etrusca di Veio in mostra a Modena |