In occasione del Giorno della Memoria, i Musei di Palazzo dei Pio a Carpi inaugurano il 27 gennaio 2024 la mostra Il rumore della memoria. Arte e impegno civile per i 50 anni del Museo al Deportato, a cura di Ada Patrizia Fiorillo e Lorenza Roversi. Visitabile fino al 1° maggio 2024, l’esposizione presenta una selezione di settantuno opere, tra dipinti, sculture e grafiche, provenienti da raccolte pubbliche e private, realizzate da artisti quali Pablo Picasso, con le incisioni Sogno e menzogna di Franco I e II (1937), Julio Gonzales con il disegno Studio di figura che grida (1941), Corrado Cagli con la serie di disegni Buchenwald (1945), Emilio Vedova con il dipinto Incendio del villaggio (1945).
La mostra intende riportare all’attenzione collettiva la tragica storia della segregazione razziale in Italia, di cui Carpi è stata testimone. A pochi chilometri dal centro cittadino infatti, in località Fossoli, sorgeva il campo di concentramento per ebrei, voluto dalla Repubblica Sociale Italiana, successivamente trasformato in campo poliziesco e di transito, utilizzato dalle SS come anticamera dei lager nazisti.
Partendo da alcune tavole dello studio di architetti BBPR di Milano (Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti, Ernesto N. Rogers), a cui si deve la struttura del Museo al Deportato concepito negli anni Sessanta e inaugurato il 14 ottobre 1973, il percorso espositivo propone i bozzetti originali di Renato Guttuso e Corrado Cagli che, con Alberto Longoni, Picasso e Léger, hanno realizzato alcune delle pareti all’interno delle tredici sale del museo. Esposti anche dipinti e sculture di Giacomo Manzù (il bassorilievo Cristo con generale del 1947), di Sandro Cherchi (la terracotta Figura del 1948), di Franco Garelli (il dipinto L’impiccato del 1944), di Mirko Basaldella (il mosaico Furore del 1944), di Corrado Cagli (la scultura Figura d’uomo databile alla fine degli anni Quaranta), di Ernesto Treccani (La collina del 1943), di Tono Zancanaro (una china della serie Peragibba del 1943), di Ennio Morlotti (l’olio Estate 1946).
Una sezione centrale, a cui si collega la seconda sezione della mostra, è dedicata al corpus grafico di disegni di Aldo Carpi, di proprietà del museo carpigiano, realizzato in gran parte durante la sua prigionia a Mauthausen e Gusen. Pagine di piccolo formato che descrivono una lenta discesa nell’inferno, dal quale Carpi riesce a sopravvivere grazie al suo talento artistico. “L’artista dipinge molti quadri per i tedeschi, principalmente paesaggi e ritratti, a cui alterna le immagini di un quotidiano devastante, documentando la vita del lager per lo più a matita su fogli di spartito o su quelli recuperati nell’infermeria: i compagni, l’indicibile sofferenza del muselmann, il prigioniero già in fase di pre-agonia, qualche esterno e anche ’lampi’ di normalità e speranza”, ha ricordato la curatrice Lorenza Roversi.
L’ultima parte della mostra espone infine opere dei primi anni Sessanta di Carlo Carrà, di Georges Braque e di Picasso; di quest’ultimo un Volto di donna realizzato alla Stamperia “Il Bisonte” di Firenze.
Per info: palazzodeipio.it
Titolo mostra | Il rumore della memoria. Arte e impegno civile per i 50 anni del Museo al Deportato | Città | Carpi | Sede | Musei di Palazzo dei Pio | Date | Dal 27/01/2024 al 01/05/2024 | Artisti | Novecento | Curatori | Lorenza Roversi, Ada Patrizia Fiorillo | Temi | 27 Gennaio Giornata della Memoria |