La Fabbrica del Vapore a Milano ospiterà dal 17 dicembre 2022 al 23 aprile 2023 la mostra Zerocalcare. Dopo il botto, la personale con oltre cinquecento tavole originali, video, bozzetti, illustrazioni e un’opera site specific di Michele Rech, in arte Zerocalcare. Dopo il successo ottenuto dalla serie Netflix Strappare lungo i bordi, il noto fumettista sarà protagonista di una grande esposizione milanese.
Curata da Giulia Ferracci, la personale è ideata da Silvia Barbagallo, prodotta da Arthemisia e organizzata da Minimondi Eventi e Arthemisia in collaborazione con Piuma, e promossa dal Comune di Milano-Cultura. Intende essere una mostra che accoglie in sé due anime di una stessa medaglia: da un lato i suoi protagonisti, ciascuno emblema di un portato simbolico esistenziale e collettivo di valori legati alla sopravvivenza in un contesto ormai sempre più difficile da vivere; dall’altra vuole ricordare al visitatore che è ancora possibile fare “un pezzo di strada insieme” a chi ha gli stessi obiettivi, nutrire una passione collettiva connessa all’ideale di resistenza politica, ai grandi temi dell’uomo comune di fronte alle prove della vita.
Se il frantumarsi di una comunità, come raccontato dall’autore in Macerie prime (2017) e Macerie prime sei mesi dopo (2018), è una reazione di sopravvivenza legata alla condizione di incertezza che si vive, per Zerocalcare la vera soluzione passa attraverso un’azione collettiva che ogni giorno viene messa in campo. La frammentazione sociale all’indomani della pandemia, l’accrescimento delle paure all’epoca di una crisi globale e di un conflitto nel cuore dell’Europa, il forzato isolamento e la solitudine che hanno inevitabilmente generato disgregazione e causato la perdita di contatto con la realtà, la politica e le resistenze sono solo alcuni dei temi che la mostra intende affrontare.
L’allestimento espositivo proietterà il pubblico all’interno di una città immaginifica e post-apocalittica dove, al centro della scena, è posta una strada circondata da palazzi disegnati dall’autore. Le facciate degli edifici colpiti da un cataclisma planetario portano a una riflessione su quanto le nostre vite private e il nostro contribuito nella dimensione collettiva siano cambiate a seguito della pandemia: dietro le porte tombate delle case s’intravedono gli occhi di chi cerca fughe di sopravvivenza e tentacoli di animali mostruosi tentano il largo. Partendo da questo scenario, tra teche espositive che presentano alcune delle tavole realizzate da Zerocalcare durante i mesi del lockdown, si snodano le varie sezioni della mostra, seguendo i temi più cari all’autore: dalle forme di resistenza incarnate dal popolo curdo ai lavoratori che protestano per condizioni di vita più dignitose; dal ruolo delle donne alle molte altre battaglie condotte da gente comune come espressione di quotidiana resistenza.
Gli abitanti di questa città apparentemente disastrata ma che mantiene una vitale resistenza, emblematicamente rappresentata da una fiammella sorretta da alcuni di loro, sono gli uomini e gli storici protagonisti zerocalcareschi, dal Cinghiale, al Secco, a Lady Cocca.
Il percorso espositivo si sviluppa poi nelle due aree retrostanti gli edifici, pensate come due differenti “mondi”, quello interno e quello esterno all’autore. Se da una parte trovano spazio i contenuti riferiti alle relazioni e alle ingiustizie sociali - Strati (L’Essenziale n. 15, 2022), La memoria è un ingranaggio collettivo (La nostra storia alla sbarra, 2004) e tavole come La Rabbia (2016) tratte dal mondo punk da cui proviene l’autore, dall’altra si accede al mondo biografico, alla vita interiore di Zerocalcare, a quella di tutti i giorni dove le angosce e le paure dell’artista raccontano in realtà la vita di tanti di noi, con ironia.
Chiudono il percorso i Santi protettori, ritratti su tela e foglie d’oro provenienti dall’immaginario mitico dell’autore che rappresentano i tipici personaggi del suo repertorio, alcuni famosi, altri meno noti: dal T-rex a Lady Cocca del Robin Hood, dal cantante dei Nirvana Kurt Cobain all’anarchico italiano Gaetano Bresci, fino alla coraggiosa difensora dei diritti umani Nasrin e al Secco, storico amico di Rech. I santi hanno un ruolo simbolico all’interno del percorso espositivo sia come segno di protezione che come combattenti contro l’inequità e l’ingiustizia del nostro presente. Icone centrali per la nostra contemporaneità che raccontano, in maniera scanzonata, che i santi e gli eroi di oggi non sono solo quelli che sacrificano la propria vita con gesta memorabili ma sono quelli che combattono quotidianamente per avere un posto nel mondo.
Il catalogo è edito da Bao Publishing.
Titolo mostra | Zerocalcare. Dopo il botto | Città | Milano | Sede | Fabbrica del Vapore | Date | Dal 17/12/2022 al 23/04/2023 | Artisti | Zerocalcare | Curatori | Giulia Ferracci | Temi | Fumetti |