In concomitanza con la 60° Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, le Gallerie dell’Accademia di Venezia aprono al pubblico il 17 aprile 2024 la grande esposizione Willem de Kooning e l’Italia, a cura di Gary Garrels e Mario Codognato e visitabile fino al 15 settembre 2024. Dedicata a Willem de Kooning (Rotterdam, 1904 – East Hampton, 1997), tra gli artisti più rivoluzionari e influenti del ventesimo secolo, la mostra intende analizzare per la prima volta i due periodi che l’artista ha trascorso in Italia, nel 1959 e nel 1969, e il forte impatto che hanno avuto sul suo lavoro, approfondendo quindi l’influenza italiana sui successivi dipinti, disegni e sculture di de Kooning in America. L’effetto prolungato di questi due periodi creativi è testimoniato da una selezione di opere che va dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta. Con circa settantacinque opere esposte, la mostra si propone come la più grande retrospettiva dell’artista mai organizzata in Italia.
Comprenderà una selezione dei grandi disegni Black and White Rome che de Kooning realizzò durante la sua prima lunga permanenza nella capitale nel 1959. I lavori saranno esposti insieme a opere della fine degli anni Cinquanta, eseguite poco prima del suo viaggio in Italia. Per la prima volta si vedranno insieme Door to the River, A Tree in Naples e Villa Borghese, tre dei più noti Pastoral Landscapes, dipinti a New York nel 1960 dove è evidente il ricordo persistente del viaggio in Italia. Questa sezione comprende anche grandi quadri figurativi dipinti a metà degli anni Sessanta che hanno aperto la strada al suo interesse per la scultura. Uno spazio sarà infatti dedicato alla scultura con tredici piccoli bronzi realizzati dall’artista a Roma. Le opere sono frutto dei suoi primi esperimenti con la creta che, tra il 1972 e il 1974, tornato a New York, lo porteranno a produrre un nuovo nucleo di sculture.
Sulle pareti circostanti sarà possibile ammirare i quadri figurativi dipinti nello stesso periodo, accanto a grandiosi dipinti astratti realizzati successivamente dal 1975 al 1977. La mostra pone anche in dialogo pittura e scultura con i disegni degli anni Sessanta e Settanta: tra le opere di maggior rilievo si contano quattro disegni a inchiostro realizzati da de Kooning a Spoleto nel 1969, presentati accanto a una selezione complementare di disegni intimi, gestuali, concettualmente correlati con le sculture. Sono i disegni relativi al periodo in cui de Kooning frammenta la figura, lasciando spazi vuoti a fare da contraltare alle sue linee vigorose.
Progettato in collaborazione con lo studio UNA/FWR associati e diretto dall’architetta Giulia Foscari, il percorso espositivo si chiude con una selezione degli ultimi dipinti di de Kooning risalenti agli anni Ottanta, in cui la forma tridimensionale viene trasfigurata in una poesia nuova, astratta. In questi dipinti i riferimenti figurativi sono minimi, caratterizzati da tonalità sul bianco controbilanciate da fasce e superfici di colore brillante. Sono tra le opere più sublimi dell’artista, nelle quali risuona l’eco dello stile barocco.
“Willem de Kooning per creare il suo lessico personale ha attinto alla coralità di stimoli della vita quotidiana, come la luce e il movimento”, spiegano i curatori. “L’impatto di ogni esperienza visiva poteva offrire o generare un’idea per realizzare un nuovo disegno o dipinto. Osservando come le sue New York ed East Hampton abbiano influenzato le sue opere, si ha l’impressione che lo stesso sia capitato a Roma, dando vita a una Gestalt di scorci. Durante i viaggi formativi in Italia, de Kooning ha arricchito il suo linguaggio e rielaborato un nuovo modus operandi attraverso l’approfondimento dell’arte classica italiana e il lavoro dei suoi nuovi amici artisti italiana”.
“Siamo convinti che proporre de Kooning alle Gallerie dell’Accademia sia un’occasione unica in primis per l’importanza dell’artista, in secondo luogo per il tema e la speciale connessione con l’Italia che ci è cara e vicina”, ha dichiarato Giulio Manieri Elia, direttore delle Gallerie dell’Accademia. “Aggiungerei che, dopo la morte di de Kooning, le sue opere sono state esposte in Italia solo di rado: l’ultima mostra dedicata al suo lavoro risale a diciotto anni fa. Notevole, infine, è stata la qualità della selezione dei curatori circa le 75 opere che rappresentano la dimensione dei periodi più espressivi di de Kooning”.
La mostra è presentata in collaborazione con The Willem de Kooning Foundation, fondazione privata che gestisce il patrimonio dell’artista e promuove lo studio e la valorizzazione della sua vita e della sua opera attraverso ricerche, mostre e programmi educativi. “La Fondazione è lieta di collaborare con le Gallerie dell’Accademia per presentare questa importante mostra che ci permette di condividere l’eccezionale visione di Willem de Kooning e dei curatori con un’ampia e variegata comunità internazionale”, ha affermato Amy Schichtel, direttrice esecutiva della Fondazione Willem de Kooning. “Questa mostra ci offre la straordinaria opportunità di presentare nuove ricerche e approfondimenti che andranno ad arricchire l’esperienza delle migliaia di visitatori, nazionali e internazionali. De Kooning è uno dei grandi innovatori americani e, come tale, riteniamo che la sua storia di sfide continue sia di vitale ispirazione per molti artisti contemporanei, studenti e giovani”.
Il catalogo è edito da Marsilio Arte.
Per info: www.gallerieaccademia.it
Titolo mostra | Willem de Kooning e l'Italia | Città | Venezia | Sede | Gallerie dell’Accademia | Date | Dal 17/04/2024 al 15/09/2024 | Artisti | Willem De Kooning | Curatori | Mario Codognato, Gary Garrels | Temi | Novecento |