Dal 7 settembre 2019 al 24 maggio 2020, l’Edinburgh’s City Art Centre di Edimburgo ospita la mostra The Italian Connection, che si pone l’obiettivo di analizzare i legami tra Italia e Scozia nelle arti: tesi della mostra è che tali legami siano stati molto forti per diversi secoli. In particolare, vengono prese in esame le influenze che gli artisti scozzesi hanno ricevuto da quelli italiani, e si esamina anche il contributo che gli italiani hanno offerto alle arti visive della Scozia: attraverso diverse opere (dipinti, disegni, stampe, sculture) si ripercorrono i viaggi in Italia (e in particolare a Roma e a Firenze) degli artisti scozzesi tra il Sette e l’Ottocento, ma non solo, perché questo “pellegrinaggio creativo” è continuato per tutto il XX secolo, con, da una parte, i giovani studenti d’arte che hanno viaggiato in Italia per affinare le loro conoscenze, e dall’altra gli artisti maturi che si sono recati al di qua delle Alpi per trarre ispirazione dal paesaggio italiano e dalla cultura dell’Italia (con alcuni artisti che si sono anche stabiliti nel Belpaese).
Alla mostra di Edimburgo, curata da Helen Scott, ci saranno opere di diversi artisti: in rappresentanza dell’arte del Settecento troveremo, per esempio, Allan Ramsay, che in Italia studiò a Napoli con Francesco Solimena e fu attratto dai modi di Pompeo Batoni, per l’Ottocento ci sono pittori come Edward Arthur Walton, Francis Cadell e John Duncan, mentre per il Novecento non mancano Eduardo Paolozzi, artista di origini italiane e grande anticipatore della Pop Art, e due donne artiste come Joan Eardley ed Elizabeth Blackadder.
“Questa mostra”, dichiara Helen Scott, “è stata un progetto molto emozionante da curare per via della grande varietà di connessioni artistiche che si sono evolute nel corso degli anni tra Scozia e Italia. Ci sono collegamenti ovvii, come quelli messi in atto da artiste come Joan Eardley ed Elizabeth Blackadder che hanno viaggiato per dipingere il paesaggio italiano, ma ci sono anche connessioni più sottili, come quelle di John Duncan che ha trovato la sua ispirazione nella pittura rinascimentale italiana, o quelle di Stanley Cursiter che ha esplorato il futurismo. L’arte scozzese ha poi enormemente beneficiato del contributo degli artisti di origine italiana come Eduardo Paolozzi e Alberto Morrocco, i cui genitori erano emigrati dall’Italia verso la Scozia. È anche interessante ripercorrere la lunga tradizione degli artisti scozzesi che si sono recati in Italia per studiare, una pratica che ci riporta indietro di secoli e che continua ad avere un importante impatto sulla creatività dei giovani artisti”.
“I legami tra Scozia e Italia”, afferma Donald Wilson, assessore alla cultura di Edimburgo, “spaziano lungo i secoli. Edimburgo ha tantissimi residenti italo-scozzesi di prima, seconda e terza generazione, e nel corso degli anni le due culture sono diventate inseparabili. È motivo di gioia esplorare questa durevole influenza culturale attraverso le opere degli artisti che sono stati ispirati da entrambi i paesi. Con un fantastico sguardo nelle collezioni del City Art Centre, che sono ampie e significative per tutta la nazione”.
La mostra apre tutti i giorni dalle 10 alle 17. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito dei Musei di Edimburgo.
Nella foto: John Duncan, Hymn to the rose (1907; Edimburgo, City Art Centre)
Titolo mostra | The Italian Connection | Città | Edimburgo | Sede | Edinburgh’s City Art Centre | Date | Dal 07/09/2019 al 24/03/2020 | Curatori | Helen Scott | Temi | Novecento, Ottocento, Settecento |
A Edimburgo, una mostra esplora le connessioni artistiche tra Italia e Scozia nella storia dell'arte |