Dal 25 maggio al 1° ottobre 2019, la Galleria Estense di Modena ospita la mostra Lo specchio di Celestino. Archeologia etrusca a Modena nella prima metà dell’Ottocento, che presenta i più importanti reperti provenienti dalla necropoli di Galassina di Castelvetro, e opere archeologiche ritrovate nello stesso contesto sepolcrale e finora mai esposte. L’esposizione si concentra dunque sul piccolo sepolcreto etrusco ritrovato nel 1841 nei campi di Galassina di Castelvetro, databile, in base ai materiali finora conosciuti, tra la fine del VI e il V secolo a.C. Qui, i proprietari di un fondo, in occasione di lavori agricoli, rinvennero i resti di quattro tombe etrusche a incinerazione, il cui ricco corredo, tra i più pregevoli di età etrusca nel territorio modenese, venne acquistato da Francesco IV Asburgo-Este, duca di Modena, affinché arricchisse la sua collezione di antichità e il Museo Estense. La rassegna prende il titolo da Celestino Cavedoni (Levizzano Rangone, 1795 - Modena, 1865), archeologo modenese, grande esperto di arte etrusca e scopritore delle tombe di Castelvetro.
Il percorso espositivo proposto dalla mostra presenta i pezzi più importanti del corredo funebre, riferibile a una defunta, della Tomba I della Galassina, ovvero della sepoltura più ricca, e anche più nota, esposti al Museo Civico Archeologico di Modena fino a fine maggio 2018, e ora ritornati nella collezione estense, unitamente a opere archeologiche provenienti dal medesimo contesto sepolcrale, sino a oggi inedite. Dell’intero corredo della Tomba I, gli oggetti più conosciuti e studiati sono lo specchio e la cista a cordoni (recipiente a forma cilindrica), oltre al bacile.
Il resto degli oggetti venne comunemente ritenuto disperso, fino a quando, un attento riscontro inventariale e un esame dei depositi della Galleria Estense di Modena hanno permesso di riconoscere con buona certezza altri reperti provenienti dalla Tomba I, come il manico di strigile (strumento per detergere il corpo dopo il bagno), uno dei tre vaghi di collana (elemento, vuoto all’interno, formato da due semisfere saldate) a forma di testina in pasta vitrea e due frammenti pertinenti al balsamario in pasta vitrea. Questi riscontri hanno permesso di ricostruire l’unitarietà del corredo acquistato da Francesco IV, e ha fornito la possibilità di un suo studio finalmente completo.
Una serie di pannelli didattici consentirà al visitatore di approfondire il contesto di rinvenimento dello specchio della Galassina, nei diversi aspetti culturali, artistici e collezionistici a esso legati. Accompagna infine la rassegna un catalogo edito da SAGEP. La mostra è visitabile negli orari d’apertura della Galleria Estense: dal martedì al sabato dalle 8:30 alle 19:30, la domenica e i festivi dalle 10 alle 18. Biglietti: intero 6 euro, ridotto 2 euro (per ragazzi dai 18 ai 25 anni), gratis per minori di 18 anni. Per info visitare il sito delle Gallerie Estensi.
Nell’immagine: Pendente di collana in pasta vitrea che raffigura una testa maschile, prodotto da botteghe di area fenicio-cipriota
Fonte: comunicato
Titolo mostra | Lo specchio di Celestino. Archeologia etrusca a Modena nella prima metà dell’Ottocento | Città | Modena | Sede | Galleria Estense | Date | Dal 25/05/2019 al 01/10/2019 | Temi | Archeologia |
Gli etruschi tornano a Modena, in una mostra alle Gallerie Estensi con reperti mai esposti |