Il MUDEC di Milano presenta una mostra che chiude le celebrazioni del 50° anniversario della morte di Pablo Picasso (Málaga, 1881 – Mougins, 1973), in programma dal 22 febbraio al 30 giugno 2024, e intitolata Picasso. La metamorfosi della figura. L’esposizione, curata da Malén Gual, conservatrice onoraria del Museo Picasso di Barcellona, insieme a Ricardo Ostalé è prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura, con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia e il sostegno di Fondazione Deloitte, Institutional Partner della mostra. La rassegna propone oltre quaranta opere del maestro spagnolo, tra dipinti, sculture, insieme a 26 disegni e bozzetti di studi preparatori, del preziosissimo Quaderno n. 7 concesso dalla Fondazione Pablo Ruiz Picasso - Museo Casa Natal di Malaga.
Essenziale per l’esposizione è la collaborazione con i principali musei spagnoli che custodiscono le più significative opere di Picasso nel suo paese natale, la Spagna: Casa Natal a Malaga, Museo Picasso a Barcellona e Museo Reina Sofia a Madrid, insieme a vari collezionisti privati. Il progetto sarà anche l’occasione per rivedere ospitata al MUDEC, dopo anni, la Femme Nue del 1907 appartenente alle collezioni civiche milanesi, dipinto che fu fondamentale preludio al capolavoro picassiano Les Demoiselles d’Avignon, 1907, in dialogo con i dipinti di maschere. In un gioco di specchi e rimandi che dal più remoto passato guarda al contemporaneo, la selezione della produzione del Maestro spagnolo presentata in mostra è in dialogo con un corpus di fonti antiche e reperti archeologici ed etnografici, grazie anche alle ricche collezioni del MUDEC e alla collaborazione delle conservatrici del museo al progetto. Picasso non considerava come primitiva l’arte che lo ispirava, non vedeva un ’prima’ e un ’dopo’ nell’arte. “Non c’è né passato né futuro nell’arte”, sottolineava l’artista. “Se un’opera d’arte non può vivere sempre nel presente, non ha significato”. Pablo Picasso infatti seppe comprenderle e reinventarle.
Con questa esposizione, il MUDEC di Milano invita il pubblico a esplorare la vasta produzione di Picasso attraverso il suo profondo interesse per le fonti artistiche primitive e l’arte primitiva. Racconta il costante processo di rielaborazione intellettuale e l’eredità artistica della sua visione in un progetto espositivo concepito appositamente per il museo. Con il ritorno al primitivismo intorno al 1925, Picasso si ispira a esempi africani, neolitici e proto-iberici, nonché all’arte oceanica, egizia e classica. Egli reinventa e modella figure dalle proporzioni distorte, in una continua metamorfosi spesso caratterizzata da una forte carica erotica, influenzando così il corso della sua pittura e scultura, specialmente durante periodi di crisi personale o sociale. La mostra, dunque, guarda al primitivo per spiegare come l’opera di Picasso abbia affondato le sue radici nel passato, ma guarda anche al presente per fornire una chiave di lettura della evoluzione della pittura contemporanea e delle nuove generazioni di artisti africani che si sono trovati a confrontarsi con il genio spagnolo, e ne hanno assorbito/rifiutato il suo linguaggio e la sua visione.
Il grande interesse mostrato da Picasso e l’assimilazione nella sua opera fu determinante nella maggiore conoscenza e nell’approfondimento dello studio dell’arte delle diverse culture africane e oceaniche. Il suo grande prestigio come artista e come formulatore di una nuova arte, di una nuova avanguardia che ha permeato fino ad oggi tutta la produzione artistica internazionale contribuì in modo molto decisivo ad una nuova visione delle arti di altre latitudini e al rispetto da parte del mondo accademico delle diverse culture africane e oceaniche. La mostra esplora la trasformazione artistica di Picasso dal 1925 in poi. Divisa in cinque sezioni, rivela l’influenza delle diverse culture sul suo lavoro. Les Demoiselles d’Avignon è il fulcro della sezione del 1906-1907, seguita dalla fase del Cubismo e dall’arte tribale. La quarta sezione delinea la continuità dell’arte tribale nelle opere di Picasso fino alla Seconda Guerra Mondiale. La quinta se sezione invece illustra le metamorfosi della figura nel lavoro di Picasso fino al 1970, mentre l’ultima e sesta sezione mette in luce l’attrazione reciproca tra Picasso e l’arte africana, evidenziata dall’influenza di Picasso sugli artisti africani contemporanei. La mostra racconta il processo creativo di Picasso anche attraverso le videoinstallazioni a cura di Storyville raccolte sotto il titolo A Visual Compendium, che accompagnano il visitatore lungo il percorso della mostra.
In occasione della mostra, 24 ORE Cultura ha pubblicato il catalogo Picasso. La metamorfosi della figura, insieme al volume monografico Pablo Picasso, della collana Una vita per l’arte, a cura di Francesco Poli. Orario ordinario: Lunedì 14.30 – 19.30; Martedì - mercoledì - venerdì - domenica 9.30 – 19.30; Giovedì - sabato 9.30 – 22.30. Biglietti: Intero €16,00; Ridotto €14,00.
Immagine: Pablo Picasso, Femme jouant sur la plage (1928; olio su tela; Collezione privata) © Succession Picasso, by SIAE 2024
Titolo mostra | Picasso. La metamorfosi della figura | Città | Milano | Sede | MUDEC | Date | Dal 22/02/2024 al 30/06/2024 | Artisti | Pablo Picasso | Curatori | Malén Gual, Ricardo Ostalé | Temi | Pablo Picasso, Arte Moderna |
Al MUDEC una mostra sull'interesse di Picasso per il primitivismo |