Le Soglie di Roberto Floreani in mostra al Museo Diocesano di Vicenza


Dal 8 marzo all’8 giugno 2025, il Museo Diocesano di Vicenza ospita Soglie: Tempo del prima – Tempo del poi, la personale di Roberto Floreani. Un percorso site-specific che esplora il concetto di soglia tra arte, teologia e filosofia, con opere di Roberto Floreani in dialogo con la sezione storica del museo.

Il Museo Diocesano di Vicenza ospita, dall’8 marzo all’8 giugno 2025, la personale di Roberto Floreani (Venezia, 1956) Soglie: Tempo del prima – Tempo del poi, un progetto site-specific curato da mons. Francesco Gasparini, con il sostegno della Fondazione Giuseppe Roi e il patrocinio di istituzioni locali e culturali, tra cui la Provincia e la Città di Vicenza, il Festival Biblico e l’Accademia Olimpica. L’evento celebra il quarantesimo anniversario della prima mostra personale di Floreani, avvenuta nel 1985, e si inserisce in un momento di profonda evoluzione del suo percorso artistico. Soglie si configura come un’esplorazione concettuale del confine tra il visibile e l’invisibile, il terreno e il trascendente.

Il titolo stesso della mostra richiama il concetto di soglia, inteso come luogo di passaggio, trasformazione e riflessione. Un’idea che si sviluppa su più livelli, sia artistici che teorici. Sul piano formale, le opere esposte rivelano l’inconfondibile tecnica pittorica di Floreani, caratterizzata da una raffinata stratificazione che può raggiungere fino a trenta livelli sovrapposti, conferendo una profondità e una luminosità peculiari. Questo metodo, unito a un rigore geometrico preciso, si ricollega idealmente alla tradizione astrattista italiana, inaugurata da Giacomo Balla con le sue Compenetrazioni iridescenti nel 1912.

Sul piano teorico, la mostra trova un legame con il pensiero del filosofo Jean Baudrillard, secondo cui l’astrazione possiede una storia eroica che ne garantisce una continua attualità. In realtà Soglie ingloba riferimenti teologici e filosofici, in sintonia con il Giubileo del 2025. Il concetto di soglia è infatti al centro della riflessione del vescovo e teologo Klaus Hemmerle, il quale sosteneva che la teologia, senza una base filosofica, non può esistere. Secondo Hemmerle, la soglia è il punto di sospensione tra tempo ed eternità, tra la condizione terrena e la ricerca di una dimensione superiore. La mostra di Floreani trasforma quindi lo spazio espositivo in un luogo di meditazione, un crinale tra il tempo del prima e il tempo del poi, tra il progetto e la sua realizzazione compiuta, tra il caos dell’origine e l’ordine della creazione.

Allestimento della mostra Soglie: Tempo del prima – Tempo del poi al Museo Diocesano di Vicenza.
Allestimento della mostra Soglie: Tempo del prima – Tempo del poi al Museo Diocesano di Vicenza.

Un dialogo con il museo e con il tempo

La mostra si sviluppa in dialogo con la sezione storica del Museo Diocesano, creando una contaminazione visiva e concettuale che accentua la tensione tra passato e presente. A rafforzare questa interazione contribuisce la presenza di una serie di tappeti d’artista, realizzati appositamente per l’evento, che ampliano la dimensione installativa del percorso espositivo.

Oltre alle Soglie, saranno esposte anche due serie pittoriche elaborate da Floreani nell’ultimo quinquennio: le Costellazioni e i Ritmati. Inoltre, un ruolo centrale sarà occupato dalla grande installazione composta da ventuno opere, un progetto in continua evoluzione dal 2013, già presentato in sedi prestigiose come il Centro Internazionale di Palazzo Te a Mantova, la Gran Guardia di Verona e i Musei Civici di Padova. L’installazione, arricchita per l’occasione da nuove Soglie, rappresenta una sorta di viaggio nella ricerca dell’artista, un percorso di trasformazione che rispecchia il fluire del tempo e dell’esperienza.

Allestimento della mostra Soglie: Tempo del prima – Tempo del poi al Museo Diocesano di Vicenza.
Allestimento della mostra Soglie: Tempo del prima – Tempo del poi al Museo Diocesano di Vicenza.

Un messaggio di introspezione e spiritualità

Floreani ha spesso sottolineato come l’opera d’arte possa contenere un messaggio di natura spirituale, opponendosi alla superficialità del materialismo contemporaneo. La dimensione riflessiva della mostra è approfondita nei testi in catalogo curati da mons. Francesco Gasparini e da Luca Siniscalco, a cui si aggiunge un dialogo tra l’artista e Luigi Codemo, direttore della Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei di Milano. Nel corso dei tre mesi di apertura, la mostra sarà accompagnata da una serie di eventi collaterali che coinvolgeranno il pubblico in incontri su arte, filosofia e teologia, oltre a concerti e approfondimenti musicali. Il programma, curato dal Consorzio Universitario e dall’Accademia Olimpica, prevede anche visite guidate con la presenza dell’artista, offrendo un’opportunità unica per comprendere direttamente il suo processo creativo.

L’inaugurazione è prevista per sabato 8 marzo 2025, alle ore 16, presso il Salone Lazzati di Palazzo Opere Sociali, in Piazza del Duomo. Dopo l’evento inaugurale, il pubblico potrà accedere gratuitamente alla mostra dalle 18 alle 20, con la possibilità di incontrare l’artista.

L’esposizione sarà visitabile con i seguenti orari: fino al 31 marzo: dal lunedì alla domenica, 14:00 - 17:00; sabato e domenica, 10:30 - 13:00 e 14:00 - 17:00; dal 1° aprile: dal lunedì alla domenica, 14:00 - 18:00; sabato e domenica, 10:30 - 13:00 e 14:00 – 18:00.

Note sull’artista

Roberto Floreani inizia il suo percorso espositivo nel 1981, dopo aver conseguito la laurea all’Università di Padova. Dal 1985 ha allestito oltre novanta mostre personali, di cui ventidue ospitate in sedi museali, sia in Italia che all’estero. Tra queste si annoverano i Musei Civici di Como, Ravenna e Zagabria (1994-1995), il Palazzo delle Stelline di Milano (1999), i Musei di Aschaffenburg, Gelsenkirchen e Lubiana (2007), i Musei di Stato di San Marino (2011), il Museo MaGa di Gallarate (2011), il Centro Internazionale di Palazzo Te a Mantova (2013), il Piano Nobile della Gran Guardia a Verona (2014) e i Musei Civici di Padova (2016). Nel 2004 è tra i selezionati per la XIV Quadriennale di Roma, mentre nel 2009 rappresenta l’Italia nel Padiglione nazionale alla LIII Biennale di Venezia. Oggi è considerato un punto di riferimento per la sua generazione, con opere inserite nelle collezioni permanenti di numerosi musei e pubblicazioni edite dai principali editori italiani. Nel 2024 è stato insignito del titolo di Artista dell’Anno dalla rivista specializzata Artuu.

Studioso e appassionato del Futurismo, sostiene la figura dell’artista-teorico secondo la visione boccioniana. Ha pubblicato numerosi saggi, tra cui I Futuristi e la Grande Guerra e Umberto Boccioni, Arte-Vita, entrambi finalisti al Premio Acqui Storia rispettivamente nel 2015 e nel 2018. Nel 2021, con De Piante Editore, ha dato alle stampe Astrazione come Resistenza, la prima analisi sull’Astrazione scritta da un artista dai tempi di Kn di Carlo Belli (1935). Ha curato diverse mostre storiche, tra cui quella dedicata ai Gruppi Futuristi (1999), alla Scultura Futurista (2009, in collaborazione con il Comitato del Centenario del Ministero per i Beni Culturali) e alla Pop Art italiana nel 2024. Collabora con diverse università e scrive per testate come Domus, Arte In, Zeta – Rivista d’Arte Visiva, Pangea.it, Artuu.it e Artslife.it. Da anni cura la rubrica settimanale Antineutrale per T – Quotidiano del Trentino.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraSoglie: Tempo del prima – Tempo del poi
CittàVicenza
SedeMuseo Diocesano
DateDal 08/03/2025 al 08/06/2025
ArtistiRoberto Floreani
CuratoriFrancesco Gasparini
TemiArte contamporanea

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