Si è aperta il 17 settembre, e durerà fino al 9 gennaio 2022, un’imponente mostra su Amedeo Modigliani (Livorno, 1884 - Parigi, 1920) all’Albertina di Vienna: intitolata Modigliani. The primitivist revolution, la mostra, a cura di Marc Restellini (curatore del catalogo ragionato dei dipinti di Modigliani) intende ripercorrere, attraverso circa 130 opere in arrivo da tre continenti diversi, l’intera carriera dell’artista livornese, che per tutta la sua vita fu tormentato dalla povertà, dai colpi del destino avverso, dagli eccessi dovuti al consumo di droga e da gravi malattie, guadagnando da artista giusto il poco necessario a coprire le spese per l’affitto e le più strette necessità. Eppure oggi le opere di Amedeo Modigliani, in vita sfortunato artista morto nel suo studio nel 1920 a soli 35 anni, sono tra le amate dal pubblico e stimate dal mercato, con singoli dipinti che raggiungono cifre a nove cifre.
La grande mostra di Vienna arriva a poca distanza dal centenario della scomparsa, che cadeva nel 2020 (era infatti prevista lo scorso anno ma è stata rinviata a causa della pandemia), e rappresenta la prima mostra in Austria per Modigliani. La rassegna riunisce importanti opere provenienti dai più rinomati musei e collezioni private, dagli USA a Singapore e dalla Gran Bretagna alla Russia, con un gran numero di opere provenienti dal Musée Picasso di Parigi e dalla collezione di Jonas Netter, uno dei maggiori mecenati di Modigliani durante la sua vita.
La storia di Amadeo Modigliani, pittore e scultore la cui carriera e vita furono recise dalla prematura scomparsa, non potrebbe essere più drammatica: alla giovane età di 11 anni Modigliani soffrì di un grave caso di pleurite. Nel 1898, all’età di 14 anni, contrasse il tifo, una malattia che all’epoca era considerata mortale. In seguito, soffrì di tubercolosi cronica, che alla fine gli costò la vita alla giovane età di 35 anni. Due giorni dopo la sua morte, la sua fidanzata Jeanne Hébuterne (incinta di otto mesi) si tolse la vita. Dal punto di vista artistico, Modigliani guardava al Rinascimento, ma anche all’arte africana, egizia, dell’Asia orientale e greca arcaica. Obiettivo della mostra è proprio quello di dedicare attenzione agli apporti che hanno alimentato l’arte di Modigliani, e a questa sua esplorazione permanente delle origini dell’arte: l’opera di Modigliani viene dunque messa a confronto con le opere dei suoi colleghi Pablo Picasso, Constantin Brâncuşi e André Derain, oltre che con manufatti provenienti da culture del mondo preistoriche e non europee.
La vita leggendaria di Modigliani e il suo modo di varcare i confini artistici occupano un posto speciale nella storia dell’arte, senza che sia stato un precursore o un pioniere di un movimento definito. Inserito nella scena artistica parigina di Montmartre, visse in continuo uno scambio con i grandi della sua epoca e ci ha lasciato ritratti impressionanti di figure tra cui Picasso, Matisse e Diego Rivera, nonostante sia rimasto una figura sconosciuta per tutta la vita. Il suo successo è stato in parte ostacolato da diversi fattori, a cominciare dagli scandali che certe sue opere diedero quando era in vita. Inoltre, l’artista livornese è sempre stato considerato il solitario che seguiva solo i propri ideali artistici. Tuttavia, la sua costruzione di ponti tra l’arte moderna e quella del passato continua a rappresentare un contributo eccezionale e del tutto individuale alla storia dell’arte: scopo della mostra è quello di far scoprire questo aspetto della sua arte. Per saperne di più è possibile visitare il sito dell’Albertina.
Immagine: a sinistra, Amedeo Modigliani, Ritratto di Léopold Zborowski (1916; olio su tela; Collezione Netter). A destra, Amedeo Modigliani, Ragazza coi capelli rossi (1918; olio su tela; Collezione privata)
Titolo mostra | Modigliani. The primitivist revolution | Città | Vienna | Sede | Albertina | Date | Dal 17/09/2021 al 09/01/2022 | Artisti | Amedeo Modigliani | Curatori | Marc Restellini | Temi | Novecento, Amedeo Modigliani |
A Vienna una grande mostra su Modigliani da 130 opere |