Dal 10 aprile al 31 luglio 2022 la sede di Fondazione Carispezia a La Spezia ospita la mostra Matrice, personale di Jacopo Benassi (La Spezia, 1970). Per l’artista spezzino si tratta di un ritorno a casa dopo anni di riconoscimenti in Italia e all’estero. La mostra, a cura di Antonio Grulli, ruota attorno al passato del fotografo ligure e al rapporto con la città della Spezia, come luogo di formazione e di vita in grado di influenzare buona parte del suo percorso artistico. Il titolo stesso, Matrice, intende racchiudere tutto questo: la città è infatti “la grande madre” da cui la vita e il percorso di Jacopo Benassi hanno avuto inizio e allo stesso tempo è luogo fondamentale di creazione nel presente, un grande studio espanso da cui attingere idee, immagini, visioni. Le opere esposte ruotano proprio attorno a questo rapporto con una città che, da luogo geografico e collettivo, diventa spazio intimo e si intreccia con gli aspetti più personali della vita dell’artista.
Negli spazi espositivi della Fondazione è stata costruita una struttura in cartongesso dalla particolare forma triangolare, luogo di creazione e di lavoro, la “Matrice” della mostra, all’interno della quale l’artista sta realizzando le opere che costituiranno l’esposizione vera e propria, in un’inedita evoluzione del suo percorso fotografico. Le fotografie saranno infatti unite a dipinti e sculture, realizzati dallo stesso Benassi ispirandosi all’importante pittore spezzino Agostino Fossati (La Spezia, 1830 - 1904), da lui amato e visto come ispirazione da cui partire per capire meglio sé stesso, il proprio percorso professionale e il suo rapporto con la città. La gran parte del materiale che compone la mostra è inedito, pensato e realizzato appositamente per il progetto attraverso un processo di creazione in divenire. Jacopo Benassi ha curato ogni singolo aspetto del progetto, dalle opere fino all’immagine guida della comunicazione, da lui ideata e disegnata come una vera e propria opera d’arte.
“È a La Spezia che Jacopo incontra la persona che cambierà la sua vita, il fotografo Sergio Fregoso: frequentando infatti un suo corso si innamorerà della fotografia”, scrive il curatore Grulli nel testo critico che accompagna la mostra. “È Fregoso a fargli capire come questo mezzo sia in primis un modo per esprimere una visione del mondo e, come Jacopo spesso racconta, cosa significhi stare dietro e davanti all’obiettivo. Con lui condivide l’amore per un luogo particolare della città, Piazza Brin, attorno alla quale Jacopo vive da molti anni, tanto da farla diventare il suo ‘studio fuori dallo studio’. Per la mostra Benassi è ripartito da una sorta di grado zero, dalle sue prime fotografie dei giardini pubblici spezzini rubate di notte durante passeggiate che, ancor prima che escursioni in un preciso luogo urbano, erano viaggi di scoperta e svelamento del proprio spirito. A quelle rimandano gli scatti di dettagli di città vuota in mostra, in cui la presenza umana è del tutto assente, in cui diventano protagonisti quegli elementi solitamente trascurati. C’è il suo mare, ripreso non come elemento del paesaggio ma in dettaglio, nelle sue piccole onde addomesticate, con la sua schiuma, e poi ci sono le erbacce, le piante, i cespugli notturni, un’agave stupenda che aggetta, il canale di scolo che divide la città dall’Arsenale, il vero luogo Matrice dell’intera città: la città (non visitabile) nella città, da cui tutto ha avuto origine, di cui occupa una gran parte e della cui vita cittadina è ancora il motore. È come se Jacopo volesse mostrarci la città che è solo sua, dove tutti gli altri spariscono, quella in cui nessuno vuole ‘abitare’ perché nessuno conosce, nessuno vede, o nessuno è interessato a vedere. Sono segni di un rapporto intimo, esclusivo, quasi filiale e denso di gelosia. E la madre di Jacopo è presente con forza in questa mostra - è venuta a mancare proprio nei giorni di preparazione - e riesce a diventarne la chiave di volta attraverso due scatti: la fotografia del comodino del suo letto, rigato dalle bruciature di sigarette appoggiate negli anni, e quella di un dettaglio del muro sopra lo stesso letto in cui rimane solo l’impronta di un quadro tolto”.
La mostra è visitabile da martedì a domenica con ingresso gratuito: ad aprile e maggio dalle ore 16 alle ore 21, nei mesi di giugno e giugno dalle ore 18 alle ore 22 (lunedì 25 aprile aperto). Jacopo Benassi è tra i più principali fotografi italiani delle ultime generazioni. Negli anni ha esposto in Italia e all’estero in importanti musei e gallerie private. Ha collaborato con intellettuali di prim’ordine e personalità della cultura come, per citarne alcuni, il regista Paolo Sorrentino, Asia Argento, Maurizio Maggiani, con cui ha creato libri e progetti di vario genere. Il suo lavoro spazia dalla fotografia, suo medium di elezione, alla scultura e l’installazione, passando per l’attività editoriale. Negli ultimi anni ha lavorato con la performance, creando spettacoli presentati in numerosi festival. Salvo brevi periodi, ha sempre mantenuto il suo studio alla Spezia. Recentemente Jacopo Benassi è impegnato anche come docente presso università prestigiose come lo IUAV di Venezia e la Nuova Accademia di Belle Arti NABA di Milano.
Titolo mostra | Jacopo Benassi. Matrice | Città | La Spezia | Sede | Fondazione Carispezia | Date | Dal 10/04/2022 al 31/07/2022 | Artisti | Jacopo Benassi | Curatori | Antonio Grulli | Temi | Fotografia |
La Spezia, il ritorno a casa di Jacopo Benassi con la mostra “Matrice” |