Venerdì 28 marzo si è aperta a Peccioli, nelle sale di Palazzo Senza Tempo, la mostra Un Fantastico Altrove, dedicata a Lorenzo Mattotti (Brescia, 1954), uno dei più celebri fumettisti e illustratori italiano contemporanei. L’evento, in programma fino al 19 ottobre 2025, si inserisce all’interno del progetto culturale Pensavo Peccioli, il cui tema di quest’anno – attraversare le cose del mondo – trova in Mattotti un interprete ideale, capace di tradurre in immagini un altrove visionario e poetico.
Attraverso un percorso espositivo articolato in otto sezioni, l’autore accompagna il visitatore in un viaggio immaginifico che abbraccia le grandi storie fantastiche della letteratura, da Hansel e Gretel a I Viaggi di Gulliver, passando per Freud, Pinocchio, La famosa invasione degli orsi in Sicilia e The Raven. Ogni tappa vuole essere una finestra aperta su un mondo che è al tempo stesso fiaba, simbolo e memoria, narrato con quel tratto inconfondibile – forte ma leggero, dolce e imperativo – che fa di Mattotti uno degli illustratori più riconosciuti a livello internazionale.
L’altrove di Mattotti è popolato da animali e creature fantastiche, paesaggi fiabeschi, linee contorte, colori che esplodono e anche un nero che sa brillare. Un universo visivo che non vuole limitarsi a mostrare, ma invita a entrare, a spogliarsi delle sovrastrutture della quotidianità per ritrovare uno sguardo originario, infantile e libero. Le sue immagini raccontano ciò che siamo stati e ciò che potremmo tornare ad essere, se solo trovassimo il coraggio di abbandonare l’artificiale e tornare a sognare.
Il senso dell’opera di Mattotti è tutto nel suo approccio: mai aggressivo, mai arrogante, ma assorto, malinconico e insieme accogliente. La sua arte mira a essere una macchina dell’immaginazione che nulla ha a che vedere con l’artificialità tecnologica che governa il nostro presente, quanto piuttosto un gesto di ritorno all’essenziale, un invito a percorrere sentieri generosi e visionari. Proprio come suggerivano le Fiabe Sonore del Quartetto Radar: “Venite con me nel mio mondo fatato per sognar, non serve l’ombrello, il cappottino rosso o la cartella bella, basta un po’ di fantasia e di bontà”.
Le opere esposte provengono da alcuni dei progetti editoriali più importanti della carriera dell’artista: Le Avventure di Pinocchio di Carlo Collodi (Bompiani, 2019), Il Mistero delle Antiche Creature con testi di Jerry Kramsky (Orecchio Acerbo, 2007), Racconti Analitici di Freud (Einaudi, 2011), Hansel & Gretel illustrato con Neil Gaiman (Orecchio Acerbo, 2018), The Raven con Lou Reed (Einaudi, 2009), la speciale edizione de La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Dino Buzzati (Mondadori, 2019), I miei stupidi intenti di Bernardo Zannoni (Sellerio, 2023) e I Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift, la cui uscita è prevista nel 2025 per Einaudi. Otto storie, otto visioni, otto mondi per attraversare le cose del mondo.
“Hansel & Gretel”, dice Mattotti a proposito di uno dei suoi lavori più noti, “è stato uno dei pochi libri la cui interpretazione grafica mi è venuta naturalmente. L’uso del bianco e nero dell’inchiostro per esprimere le angosce ha creato un effetto di immediatezza. Le immagini mi sono apparse quasi istantaneamente, come un seguito logico alle mie ricerche personali degli ultimi anni sulla interpretazione pittorica della foresta. Queste grandi composizioni, quasi astratte, di fronde immerse nella penombra, sono diventate il paesaggio ideale dove inserire i personaggi della fiaba dei fratelli Grimm. Le sette prime immagini le ho fatte di getto in due giorni. Le altre sono seguite quasi altrettanto velocemente, sintomo del fatto che tutto era maturo in me. La storia dei due fratellini che finiscono per cadere tra le grinfie di una strega antropofoga dopo essere stati abbandonati nella foresta dai genitori, da piccolo mi terrorizzava. E nel corso degli anni, lo smarrimento, l’oscurità, l’incarnazione del male, la natura minacciosa – sono stati tra i temi più frequenti della mia opera. Le grandi composizioni improvvisate e gli schizzi realizzati in precedenza mi hanno portato molto vicino all’astrazione, dando vita a una pura ricerca pittorica che non aveva più nulla a che vedere né con la narrazione, né con la realtà. Reintroducendo semplicemente la sagoma dei personaggi in quell’intrico di pennellate che evocano tronchi, rami d’albero e sentieri sinuosi, ho potuto riprendere il filo del racconto, facendo si che le peripezie dei due fratellini si susseguissero le une alle altre. Restituendo consistenza a un mondo che era diventato una sorta di magma di luce e ombra”.
Classe 1954, nato a Brescia ma parigino d’adozione dal 1998, Lorenzo Mattotti è tra i pochi autori italiani ad aver saputo costruire una carriera trasversale, in equilibrio tra fumetto, illustrazione, editoria, cinema e arti visive. Dopo aver studiato Architettura a Venezia e aver esordito alla fine degli anni Settanta con strisce ispirate all’espressionismo di José Muñoz e Carlos Sampayo, Mattotti si trasferisce a Bologna. Qui nel 1983 fonda il collettivo Valvoline, insieme a Daniele Brolli, Giorgio Carpinteri, Igort, Marcello Jori e Jerry Kramsky, con l’obiettivo di porre il fumetto in dialogo con le arti contemporanee, dalla musica alla moda, dalla pubblicità al cinema.
Con Fuochi (1984), pubblicato su Alter Alter, Mattotti rivoluziona il linguaggio del fumetto, imponendosi come maestro del colore e dell’atmosfera. Seguiranno decine di volumi – per adulti e per l’infanzia – tradotti in tutto il mondo, oltre a prestigiose collaborazioni con The New Yorker, Vanity Fair, Cosmopolitan, Le Monde, Internazionale, la Repubblica e Corriere della Sera. Le sue illustrazioni hanno vestito le copertine di Einaudi, Garzanti, Guanda, Mondadori, Penguin, Rizzoli e Seuil, mentre i suoi manifesti hanno promosso eventi come il Festival del Cinema di Cannes (2000) e la Mostra del Cinema di Venezia (dal 2018 al 2022).
Anche il cinema è parte integrante del suo percorso. Nel 1995 realizza le illustrazioni per una serie francese su Barbablù. Nel 2004 collabora al film Eros, diretto da Antonioni, Soderbergh e Wong Kar-wai. Nel 2008 partecipa al film d’animazione Peur(s) du noir. Ma è nel 2019 che firma il suo capolavoro cinematografico: La famosa invasione degli orsi in Sicilia, tratto dal libro di Dino Buzzati. Il film è selezionato al Festival di Cannes nella sezione Un certain regard e nel 2020 ottiene la candidatura ai César come miglior film d’animazione.
La mostra Un Fantastico Altrove a Peccioli vuole essere dunque un invito al sogno, un ponte tra l’arcaico e il possibile, un atto poetico che abbraccia l’infanzia, la letteratura, l’inconscio e l’arte.
Titolo mostra | Lorenzo Mattotti. Un fantastico altrove | Città | Peccioli | Sede | Palazzo Senza Tempo | Date | Dal 28/03/2025 al 19/10/2025 | Artisti | Lorenzo Mattotti | Temi | Arte contemporanea, fumetto, Illustrazione |
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