Una grande mostra dedicata all’artista tedesco André Butzer (Stoccarda, 1973): è quella che organizza il Museo Novecento di Firenze. Liebe, Glaube und Hoffnung (“Amore, fede e speranza”), a cura di Sergio Risaliti, è ospitata nelle sale del museo dal 1° marzo 2024 al 9 giugno 2024, e in aggiunta la sezione ... und der Tod ist auch ein Leben (“... e anche la morte è una vita”) sarà presentata al Museo Stefano Bardini dal 22 marzo al 9 giugno 2024. Questa mostra, articolata in due sedi, offre l’opportunità di esplorare l’intero percorso artistico di André Butzer. La pratica artistica di Butzer prende vita attraverso una fusione tra l’espressionismo europeo e la vivace cultura popolare americana. Accanto a giganti del calibro di Jawlensky, Munch e Kirchner, nella biografia e nella formazione artistica di Butzer emergono figure fondamentali come Henry Ford e Walt Disney. Da non trascurare, inoltre, l’influenza determinante di Cézanne e Matisse, pittori che hanno contribuito alla fondazione del modernismo artistico e che hanno affascinato l’artista fin dalla sua giovinezza.
La mostra Liebe, Glaube und Hoffnung si svolge nelle sale al piano terra del Complesso delle Ex Leopoldine, e trae ispirazione dalla prima lettera di Paolo ai Corinzi (13:13). La mostra presenta circa 25 opere che abbracciano l’intera carriera dell’artista, il quale, oltre alla pittura e al disegno, ha anche esplorato il mondo della poesia. La selezione delle opere, realizzata in stretta collaborazione con lo stesso Butzer, mira a evidenziare le connessioni profonde tra il passato e il presente del suo lavoro. Vengono messe in risalto le tematiche centrali e ricorrenti che caratterizzano l’opera di Butzer, esplorando i dualismi tra vita e morte, speranza e disperazione, verità e falsità, che tanto spesso permeano le sue opere. Questa tensione continua e antitetica crea un tessuto denso di significati e rimandi, che sarà messo in mostra con cura e attenzione.
Inoltre, la selezione è arricchita da alcune opere inedite, appositamente create per l’occasione e esposte per la prima volta al Museo Novecento. Di particolare rilievo è la creazione della grande tela intitolata Ohne Titel (Sternenmadonna) (“Madonna delle stelle”), collocata nello spazio originariamente destinato alla pala d’altare all’interno della ex cappella dell’edificio.
La seconda parte del progetto espositivo giunge al Museo Stefano Bardini il 22 marzo 2024 con ... und der Tod ist auch ein Leben, un titolo evocativo che trae ispirazione dalla poesia Nel bel blu (1808) di Friedrich Hölderlin, una delle preferite di André Butzer. Questa mostra si inserisce nel contesto del ciclo espositivo avviato nel 2016, il cui obiettivo è creare un dialogo stimolante tra il prestigioso museo fiorentino e alcuni tra i più importanti artisti contemporanei, da John Currin a Glen Brown, da Ali Banisadr a Rachel Feinstein, fino a Nathaniel Mary Quinn. La sezione ... und der Tod ist auch ein Leben parte spunto da un nucleo di opere realizzate dall’artista in seguito a una visita al museo e alla ricca collezione del raffinato conoscitore e mercante d’antiquariato Stefano Bardini. La serie di 22 dipinti del 2022 riflette il dialogo tra Butzer e il Museo Stefano Bardini, a partire dall’atmosfera suggestiva della Sala delle Madonne, che l’artista ha reinterpretato in modo innovativo. Questa sala custodisce una straordinaria collezione di Madonne in terracotta, tra cui alcune opere di rara bellezza come la Madonna dei Cordai e la Madonna della Mela di Donatello, tesori che Stefano Bardini ha sempre custodito gelosamente durante la sua attività da mercante d’arte. La collezione presenta opere provenienti dalle botteghe fiorentine più attive e significative del Quattrocento, da Verrocchio a Jacopo della Quercia, da Ghiberti a Desiderio da Settignano. L’allestimento delle terrecotte si riflette nei ritratti realizzati dall’artista tedesco e nella rappresentazione degli allestimenti espositivi. Il confronto con la ritrattistica della collezione del Museo prosegue nella sezione della mostra allestita nel Salone dei dipinti. Il percorso espositivo prevede anche la presentazione di una selezione di disegni e acquerelli nella Sala dei soffitti veneziani, dove le opere di Butzer saranno esposte accanto alla Sala del Guercino, dove sono conservati alcuni disegni e acquerelli di Giovan Battista Tiepolo, del figlio Lorenzo e del Piazzetta.
“Il Museo Novecento accoglie negli spazi del piano terreno la mostra personale di André Butzer a Firenze”, scrive il curatore Sergio Risaliti, direttore artistico del Museo Novecento. “È la prima in assoluto in un’istituzione pubblica italiana, un percorso antologico alla scoperta di dipinti e sculture, dagli anni Novanta ai nostri giorni. Come altri artisti tedeschi degli ultimi decenni – Georg Baselitz, Anselm Kiefer and Günther Förg, ma anche Gerhard Richter, Sigmar Polke e Albert Oehlen – anche Butzer è riuscito a coniugare la grande tradizione romantica ed espressionista con le influenze pop e astratte moderne, molto influenti nel panorama dell’arte tedesca dagli anni Sessanta in poi. […] Per la prima volta nella storia recente dell’istituzione è stato suggerito all’artista di cimentarsi con le pareti che disegnano il percorso espositivo intorno al chiostro rinascimentale, una superficie di notevoli dimensioni, che ha l’aspetto di una parete posta all’aperto, come di uno spazio pubblico da percorrere abbagliati dalla luce esterna. Altra caratteristica inedita del progetto è la commissione di una pala d’altare per l’ex chiesa che si conserva nel cuore del museo, uno spazio così tanto amato dagli artisti in questi anni, che qui si sono confrontati con quanto sopravvive di una certa aura sacra. In questa cappella, progettata per le liturgie eucaristiche, si ritiravano in preghiera le ragazze ricoverate nello Spedale di San Paolino – questo era il nome antico delle ex Leopoldine – giovani fanciulle salvate dai disagi, dalle umiliazione e violenze subite in famiglia o nella società rinascimentale […] André Butzer è un artista che vive e crea nella certezza della missione artistica e del potere perfino ontologico dell’arte, che staccandosi dalle produzioni industriali e dall’effimero spettacolo della vita contemporanea procede verso la verità e la libertà”.
L’opera di André Butzer intreccia la conoscenza dei maestri del primo Novecento con un profondo interesse per la comunicazione, i fumetti e la diffusione della cultura popolare in Europa nel secondo Novecento, dando vita a una personale miscela di cultura elevata e popolare. A partire dal 1999, Butzer ha plasmato un universo artistico che, pur passando attraverso diverse fasi, si presenta come un processo di maturazione coeso e organico.
Dall’iniziale espressionismo emerge una crescente tendenza verso l’astrazione, periodicamente interrotta da elementi figurativi distintivi e seriali. Dopo la fase degli N-Paintings (2010-2017), che rappresentano l’utopico NASAHEIM, il luogo primordiale di ogni espressione pittorica e poetica, assistiamo al ritorno dei suoi caratteristici personaggi, tra cui La Donna (The Woman), l’Uomo della Vergogna (Man of Shame), il Friedens-Siemens e il Viandante (Wanderer). Questi personaggi, pur essendo ritratti dell’artista stesso, assumono anche una dimensione universale, al di là del tempo e dello spazio.
Ad esempio, il Viandante richiama l’iconografia del viaggiatore presente nella letteratura e nell’arte, con riferimenti che vanno da Hölderlin e Friedrich all’ambito tedesco e oltre. La complessità dell’universo artistico di Butzer trova una collocazione nell’Espressionismo Fantascientifico, un termine coniato dallo stesso artista, che fonde figurazione e astrazione in un costante equilibrio tra l’analisi del presente, la riflessione sul passato e il presagio del futuro.
André Butzer (Stoccarda, 1973), vive e lavora a Berlino. Tra le principali mostre personali si annoverano quelle presso The Page Gallery (2023); Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid (2023); Kunstverein Friedrichshafen (2023); Friedrichs Foundation, Weidingen (2022); Galerie Max Hetzler, Berlino (2021); Gió Marconi, Milano (2021); YUZ Museum, Shanghai (2020); Museum of the Light, Hokuto (2020); IKOB Musée d’Art Contemporain, Eupen (2018); Växjö Konsthall, Växjö (2017); Bayerisches Armeemuseum, Ingolstadt e Neue Galerie Gladbeck (2016); Kunstverein Reutlingen (2015); Künstlerhaus – Halle für Kunst und Medien, Graz (2014); Kestnergesellschaft, Hanover e Kunsthistorisches Museum / Theseustempel, Vienna (2011); Kunsthalle Nuremberg (2009); Kunstverein Ulm (2005) e Kunstverein Heilbronn (2004).
Le opere di André Butzer fanno parte delle collezioni di: Art Institute of Chicago; University of Chicago,Chicago; Children’s Museum of the Arts, New York; Faye G. Allen Centre for the Visual Arts, University of Washington, Seattle; Rubell Museum, Miami; LACMA Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles;Marciano Collection, Los Angeles; MOCA Museum of Contemporary Art, Los Angeles; Pinakothek der Moderne, Monaco; Contemporary Art Collection of the Federal Republic of Germany, Bonn; Friedrichs Foundation, Weidingen / Bonn; Deichtorhallen Hamburg – Falckenberg Collection, Amburgo; Paula Modersohn-Becker Museum, Bremen; Hall Art Foundation, Reading / Derneburg; Hamburger Bahnhof, Berlino; Nationalgalerie / Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart, Berlino; Kupferstichkabinett, Berlino; Miettinen Collection, Berlino; Hölderlinturm, Tübingen; IKOB Musée d’Art Contemporain, Eupen; Collection of the Country Tyrol; Carré d’Art, Nîmes; Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid; MONA Museum of Old and New Art, Tasmania; YUZ Museum, Shanghai.
Titolo mostra | André Butzer. Liebe, Glaube und Hoffnung | Città | Firenze | Sede | Museo Novecento | Date | Dal 01/03/2024 al 09/06/2024 | Artisti | Andr | Curatori | Sergio Risaliti | Temi | Arte contemporanea |