Pisa, una mostra ripercorre la storia della percezione della Torre lungo secoli di storia


Dal 15 giugno al 30 settembre 2024, il Palazzo dell’Opera del Duomo di Pisa ospita la mostra ’La Torre allo specchio. Le molte vite del Campanile del Duomo di Pisa’: 100 opere per ripercorrere la percezione della Torre di Pisa dal XIII secolo ai giorni nostri.

Dal 15 giugno al 30 settembre 2024, lo spazio espositivo del Palazzo dell’Opera del Duomo di Pisa, situato nella piazza dei Miracoli, ospita la mostra La Torre allo specchio. Le molte vite del Campanile del Duomo di Pisa, ideata e organizzata dall’Opera della Primaziale Pisana, in occasione degli 850 anni dalla posa della prima pietra della Torre di Pisa, e curata da Stefano Renzoni. Attraverso oltre 100 opere, tra disegni, incisioni, dipinti, sculture e fotografie che spaziano dal XIII secolo fino ai giorni nostri, l’esposizione intende illustrare come la percezione del campanile più famoso del mondo sia cambiata nei secoli. Le arti figurative testimoniano infatti l’evoluzione dell’identità della Torre di Pisa e il significato attribuitole, variato con il mutare della sensibilità e dei tempi.

Fino al XVII secolo, la Torre veniva solitamente raffigurata come parte integrante del Duomo, vista come un campanile che scandisce le ore liturgiche e i momenti di connessione tra gli uomini e Dio. Tuttavia, dal XVIII secolo, la Torre inizia ad essere rappresentata sempre più spesso come un elemento isolato, separato dagli altri edifici ecclesiastici. Questa “laicizzazione” della percezione coincide con la diffusione del Grand Tour, fenomeno che anticipa il turismo moderno, trasformando la Torre da campanile a icona mondiale.

Francesco Barbieri, Centro di gravità (2024; tecnica mista; Pisa, Opera della Primaziale Pisana)
Francesco Barbieri, Centro di gravità (2024; tecnica mista; Pisa, Opera della Primaziale Pisana)
Giuseppe Maria Terreni, Veduta dell’accampamento fatto sul prato del Duomo (1785; Firenze, Palazzo Pitti)
Giuseppe Maria Terreni, Veduta dell’accampamento fatto sul prato del Duomo (1785; Firenze, Palazzo Pitti)
Luciano Frassi, Giochi sotto la neve (1956; stampa ricavata da negativo su pellicola Archivio Frassi; Pisa, Fondazione Pisa, Palazzo Blu)
Luciano Frassi, Giochi sotto la neve (1956; stampa ricavata da negativo su pellicola Archivio Frassi; Pisa, Fondazione Pisa, Palazzo Blu)

Oggi, la Torre di Pisa è diventata un feticcio e un’icona autoreferenziale, interpretata non solo come simbolo della città di Pisa, ma anche dell’Italia nel mondo. Questa trasformazione la accomuna ad altre icone della contemporaneità, come la Gioconda, destinate ad essere consumate dagli sguardi di visitatori spesso ignari dei profondi significati storici e culturali che esse portano con sé.

La mostra invita dunque i visitatori a riscoprire la storia e il significato religioso della Torre, con una sezione introduttiva curata da Francesca Barsotti, responsabile dei Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Pisa, che ne sottolinea la funzione primaria di scandire il tempo della fede. Una sala a cura della professoressa Giulia Ammannati della Scuola Normale Superiore affronta il dibattito sull’autografia della Torre, attribuendone credibilmente la paternità a Bonanno Pisano. Di particolare rilievo è l’esposizione di una pergamena del XIII secolo, la prima a mostrare la Torre durante l’interruzione dei lavori a causa del cedimento del suolo.

Ampio spazio è dedicato anche alle interpretazioni moderne e contemporanee della Torre da parte di artisti del calibro di Umberto Bonetti, René Magritte, Keith Haring e artisti viventi come Giuseppe Bartolini, Gianni Lucchesi e Francesco Barbieri. La mostra prosegue quindi con numerose testimonianze pittoriche e grafiche dal XV al XIX secolo, illustrando l’evoluzione della percezione della Torre attraverso opere di artisti come Giorgio Vasari, Benedetto Luti e Francesco Pascucci. Un capitolo, realizzato in partecipazione con alcuni docenti dell’Università di Firenze, è dedicato ai restauri della Torre, con progetti straordinari come l’introduzione di un ascensore nel campanile, documentati in collaborazione con l’ingegner Antonio Squeglia dell’Università di Pisa. In mostra anche una raccolta di disegni bizzarri e impossibili inviati da tutto il mondo all’Opera della Primaziale Pisana negli anni Settanta.

Infine, la mostra dedica ampio spazio al fenomeno della fotografia, documentato attraverso bellissimi reperti in bianco e nero, in una sezione curata da Manuel Rossi, Responsabile del Patrimonio Artistico dell’Opera della Primaziale Pisana. La mostra è aperta dalle 9 alle 20, biglietto in vendita online (www.opapisa.it) e presso le biglietterie in loco. Biglietto per la mostra: 7 euro. Biglietto compreso inoltre gratuitamente nelle combinazioni visita completa al complesso monumentale (10 euro) o visita completa più salita alla torre (27 euro) e solo salita alla torre (20 euro).

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraLa Torre allo specchio. Le molte vite del Campanile del Duomo di Pisa
CittàPisa
SedePalazzo dell'Opera del Duomo
DateDal 15/06/2024 al 30/09/2024
CuratoriStefano Renzoni
TemiArte contemporanea, Fotografia, Arte antica, Arte Moderna

Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e a mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI A
FINESTRE SULL'ARTE



MAGAZINE
primo numero
NUMERO 1

SFOGLIA ONLINE

MAR-APR-MAG 2019
secondo numero
NUMERO 2

SFOGLIA ONLINE

GIU-LUG-AGO 2019
terzo numero
NUMERO 3

SFOGLIA ONLINE

SET-OTT-NOV 2019
quarto numero
NUMERO 4

SFOGLIA ONLINE

DIC-GEN-FEB 2019/2020
Finestre sull'Arte