Jean Tinguely in mostra a Milano: la più grande retrospettiva italiana dopo la sua scomparsa


Pirelli HangarBicocca ospita la più vasta retrospettiva italiana dedicata a Jean Tinguely, pioniere dell’arte cinetica. Oltre trenta opere, dal 1950 agli anni Ottanta, trasformano l’ex fabbrica in un atelier-fabbrica, evocando la poetica delle macchine e del movimento che caratterizza l’artista.

Milano si prepara a celebrare Jean Tinguely (Friburgo, 1925 – Berna, 1991), uno dei più grandi pionieri dell’arte del XX secolo, con una vasta retrospettiva presso Pirelli HangarBicocca. Dal 10 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025, l’esposizione, che occuperà quasi 5.000 metri quadrati delle Navate, offrirà al pubblico l’opportunità di ammirare oltre trenta opere seminali dell’artista svizzero, realizzate tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta.

Questa retrospettiva, la più estesa mai realizzata in Italia dopo la sua scomparsa, a cura di Camille Morineau, Lucia Pesapane e Vicente Todolí con Fiammetta Griccioli, rappresenta un omaggio unico a Tinguely, il cui ultimo tributo nel nostro paese risale al 1987, con la mostra Una magia più forte della morte a Palazzo Grassi, curata da Pontus Hultén. Il nuovo progetto espositivo, realizzato in collaborazione con il Museum Tinguely di Basilea, si inserisce in un contesto particolarmente significativo: gli spazi industriali di Pirelli HangarBicocca, che richiamano l’originaria funzione delle macchine, al centro dell’universo artistico di Tinguely.

Le opere in mostra, dalle sculture cinetiche alle installazioni sonore e visive, trasformeranno l’ex stabilimento industriale in un vero e proprio atelier-fabbrica, evocando l’ambiente di lavoro dell’artista a La Verrerie, nel cantone Friburgo. Tra ingranaggi, ruote e motori, le macchine di Tinguely prendono vita, liberandosi dalla tirannia dell’utilità per abbracciare l’imprevisto e l’effimero. In mostra opere come il Ballet des pauvres del 1961, Rotozaza del 1967, Pit-Stop del 1984, Jean-Jacques Rousseau del 1988 e Méta-Harmonie IV del 1985.

La mostra rifletterà anche il profondo legame di Tinguely con Milano, città in cui ha realizzato alcune delle sue opere più ambiziose, come la memorabile performance La Vittoria in Piazza Duomo nel 1970. I visitatori avranno così l’occasione di immergersi in un’esperienza sensoriale unica, dove rumori, suoni e colori si fondono in una scenografia straordinaria.

Jean Tinguely, noto per aver rivoluzionato il concetto stesso di opera d’arte, è stato uno dei maggiori esponenti dell’arte cinetica, un movimento che ha saputo fondere arte e tecnologia, coinvolgendo attivamente il pubblico. Le sue macchine, costruite con oggetti di scarto e materiali industriali, non solo funzionano, ma vivono, con un movimento continuo e imprevedibile che rispecchia la sua visione artistica. Tinguely è stato oggetto di mostre in alcune delle più prestigiose istituzioni internazionali, tra cui: Kunstpalast, Düsseldorf (2016); Stedelijk Museum, Amsterdam (2016, 1984, 1973); Centro Cultural Borges, Buenos Aires (2012); Henie Onstad Art Centre, Oslo (2009); Institut Valencià d’Art Modern (2008); Kunst Haus Wien (2008, 1991); Kunsthal Rotterdam (2007); Stadtgalerie Klagenfurt, Klagenfurt am Wörthersee, Austria (2003); Städtische Kunsthalle, Mannheim, Germania (2002); Musée Picasso, Antibes (1999); Museum für Kunst und Geschichte, Friburgo (1991); Central House of the Artist, Mosca (1990); Centre Pompidou, Parigi (1988); Palazzo Grassi, Venezia (1987); Louisiana Museum, Humlebaek, Danimarca (1986, 1973, 1961); Museum of Modern art of Shiga, Giappone (1984); Musée Rath, Ginevra (1983); Palais des Beaux-Arts, Bruxelles, Tate Gallery, Londra, Kunsthaus, Zurigo (1982); Wilhelm Lehmbruck Museum, Duisburg, Germania (1978); Kunstmuseum Basel (1976, 1972); Museum of Modern Art, New York, (1975, 1961); Moderna Museet, Stoccolma (1972, 1966); Centre National d’Art Contemporain, Parigi (1971); Museum of Contemporary Art, Chicago (1968); Dayton Art Institute, Ohio (1966); The Museum of Fine Arts, Houston (1965); Kunsthalle, Baden-Baden, Germania (1964).

Le opere dell’artista sono state incluse anche in numerose rassegne e mostre collettive, quali Biennale de la sculpture, Yonne, Francia (1991); Biennale Monumenta, Middelheim, Antwerp (1987); Biennale de Paris (1982); documenta, Kassel (1968); Expo — International and Universal Exposition, Montréal (1967); Expo — Exposition Nationale Suisse, Losanna (1964); Biennale di Venezia (1964); Salon de Mai, Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1966, 1964). E poi, l’artista ha ispirato la creazione del Museum Tinguely di Basilea, inaugurato nel 1996, che raccoglie la più grande collezione delle sue opere, donata in gran parte da Niki de Saint Phalle.

La retrospettiva di Milano è dunque un appuntamento importante per chi desidera scoprire o riscoprire l’universo poetico e visionario di Jean Tinguely, un artista che ha saputo vedere poesia e bellezza anche nel rumore e nel movimento delle macchine.

Jean Tinguely, Rotozaza n°2 (1967; rottami di ferro saldati, plexiglass, catena di bicicletta, motore elettrico da 110 V, 230 x 800 x 400 cm; Basilea, Museum Tinguely) © Museum Tinguely, Basel; Jean Tinguely by SIAE, 2023. Foto: Bettina Matthiessen
Jean Tinguely, Rotozaza n°2 (1967; rottami di ferro saldati, plexiglass, catena di bicicletta, motore elettrico da 110 V, 230 x 800 x 400 cm; Basilea, Museum Tinguely) © Museum Tinguely, Basel; Jean Tinguely by SIAE, 2023. Foto: Bettina Matthiessen
Jean Tinguely, Ballet des Pauvres (1961; lamiera di alluminio, ruote di ferro, cinghie di trasmissione e tiranti, tessuto, plastica, metallo, pelliccia, pelli e altri materiali, motore elettrico, 400 x 350 x 220 cm; Basilea, Museum Tinguely) © Museum Tinguely, Basel; Jean Tinguely by SIAE, 2023. Foto: Serge Hasenböhler
Jean Tinguely, Ballet des Pauvres (1961; lamiera di alluminio, ruote di ferro, cinghie di trasmissione e tiranti, tessuto, plastica, metallo, pelliccia, pelli e altri materiali, motore elettrico, 400 x 350 x 220 cm; Basilea, Museum Tinguely) © Museum Tinguely, Basel; Jean Tinguely by SIAE, 2023. Foto: Serge Hasenböhler
Jean Tinguely, Pit-Stop (1984; parti di automobile Formula 1, rottami di ferro, proiezioni di pellicola 4 x 16 mm, 360 x 600 x 600 cm; Basilea, Museum Tinguely, Donazione di Niki de Saint Phalle) © Museum Tinguely, Basel; Jean Tinguely by SIAE, 2023. Foto: Christian Baur
Jean Tinguely, Pit-Stop (1984; parti di automobile Formula 1, rottami di ferro, proiezioni di pellicola 4 x 16 mm, 360 x 600 x 600 cm; Basilea, Museum Tinguely, Donazione di Niki de Saint Phalle) © Museum Tinguely, Basel; Jean Tinguely by SIAE, 2023. Foto: Christian Baur
Jean Tinguely, Méta-Harmonie IV - Fatamorgana (1985; telaio in ferro, ruote in legno, parti in plastica, strumenti a percussione, lampadine, motori elettrici, 420 x 1250 x 220 cm; Basilea, Museum Tinguely) © Museum Tinguely, Basel; Jean Tinguely by SIAE, 2023. Foto: Daniel Spehr
Jean Tinguely, Méta-Harmonie IV - Fatamorgana (1985; telaio in ferro, ruote in legno, parti in plastica, strumenti a percussione, lampadine, motori elettrici, 420 x 1250 x 220 cm; Basilea, Museum Tinguely) © Museum Tinguely, Basel; Jean Tinguely by SIAE, 2023. Foto: Daniel Spehr

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraJean Tinguely
CittàMilano
SedePirelli HangarBicocca
DateDal 10/10/2024 al 02/02/2025
ArtistiJean Tinguely
CuratoriVicente Todolí, Lucia Pesapane, Fiammetta Griccioli, Camille Morineau
TemiArte Moderna

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