Impressionisti in bianco e nero: le incisioni di Renoir e compagni in mostra a Fano


A Fano, la mostra “Impressionisti e grafica verso la modernità”, svela l’Impressionismo in bianco e nero con grafiche e incisioni di Renoir e colleghi. La rassegna a Palazzo Corbelli fino a febbraio 2025.

Impressionisti in bianco e nero in mostra nelle Marche: in occasione del 150° anniversario della prima esposizione impressionista tenutasi a Parigi nel 1874, a Fano (Pesaro) la Fondazione Carifano, in collaborazione con Crédit Agricole Italia, presenta la mostra Impressionisti e grafica verso la modernità. L’esposizione, ospitata nella storica cornice di Palazzo Corbelli a Fano, e curata da Rodolfo Battistini e Luigi Benelli, offre uno spaccato dell’impressionismo attraverso un’esplorazione delle tecniche grafiche e incisorie di fine Ottocento.

La mostra, aperta dal 18 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025, riunisce circa cento opere di artisti iconici come Camille Pissarro, Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir, Alfred Sisley e Paul Signac, celebri per il loro contributo alla nascita di un nuovo linguaggio artistico. Grazie alle tecniche dell’acquaforte, della litografia e dell’acquatinta, queste opere senza colore restituiscono il lato intimo e sperimentale di un movimento noto soprattutto per il suo uso del colore e della luce, ma che, nelle incisioni, si esprime con tratti sottili e intensi.

Édouard Manet, Odalisque (1868; acquaforte e acquatinta, 129 x 198 mm)
Édouard Manet, Odalisque (1868; acquaforte e acquatinta, 129 x 198 mm)
Félix Buhot, Une Matinée d'hiver au quai de l'Hôtel Dieu (1876; acquaforte, acquatinta, rotella, 234 x 320 mm)
Félix Buhot, Une Matinée d’hiver au quai de l’Hôtel Dieu (1876; acquaforte, acquatinta, rotella, 234 x 320 mm)

Quattro sezioni per esplorare un mondo in bianco e nero

L’esposizione si articola in quattro sezioni principali, ciascuna delle quali occupa una sala del Palazzo Corbelli. La prima sezione accoglie i visitatori con i lavori dei precursori dell’Impressionismo, come Corot e Millet, insieme ai paesaggisti della Scuola di Barbizon, artisti che influenzarono in modo decisivo la svolta estetica degli impressionisti, indirizzandoli verso la rappresentazione della natura e della vita quotidiana.

Nella seconda sala, i Macchiaioli italiani, rappresentati da Giovanni Fattori e Telemaco Signorini, sono affiancati da Édouard Manet, artista che non partecipò direttamente alle mostre del gruppo impressionista, ma che con le sue innovazioni rappresentò una fonte d’ispirazione fondamentale per loro. Questa sezione evidenzia il dialogo tra la scena artistica italiana e quella francese di fine Ottocento.

La terza sezione è il cuore della mostra, dedicata agli impressionisti veri e propri, protagonisti delle otto esposizioni parigine tenutesi tra il 1874 e il 1886. Qui sono esposte le incisioni e le litografie di figure storiche come Renoir, Degas, Pissarro, Sisley, Signac e Paul Cézanne. Le opere scelte mostrano un lato meno noto degli artisti, esplorando come la grafica, con le sue forme essenziali e monocromatiche, abbia rappresentato un mezzo di sperimentazione capace di cogliere dettagli e atmosfere con grande precisione.

La quarta e ultima sezione è dedicata all’eredità impressionista, tracciando un ponte verso il post-impressionismo. Qui trovano spazio artisti come Henri de Toulouse-Lautrec, James Tissot e Giovanni Boldini, che reinterpretarono l’influenza impressionista in chiave moderna, aprendo la strada a un nuovo orizzonte artistico.

Camille Pissarro, Place de la République à Rouen (1886; acquatinta e puntasecca, 150 x 171 mm)
Camille Pissarro, Place de la République à Rouen (1886; acquatinta e puntasecca, 150 x 171 mm)
Pierre Auguste Renoir, Le chapeau epinglé (1894; acquaforte, 115 x 80 mm)
Pierre Auguste Renoir, Le chapeau epinglé (1894; acquaforte, 115 x 80 mm)

Un percorso tra innovazione e tradizione

Le opere esposte provengono da collezioni private e sono già state protagoniste di altre esposizioni. Con “Impressionisti e grafica verso la modernità” si celebra un aspetto spesso poco noto della produzione di questi artisti: l’interesse per l’incisione come strumento per catturare il reale, nonché per esplorare nuove modalità espressive. La scelta di presentare opere grafiche anziché dipinti risulta significativa, poiché permette di apprezzare l’evoluzione dell’estetica impressionista attraverso un medium in cui il gioco di luci e ombre è ottenuto senza l’uso del colore.

“Trattandosi di grafiche prevalentemente in bianco e nero”, spiegano i curatori Rodolfo Battistini e Luigi Benelli, “ci si potrebbe chiedere: si può pensare davvero agli impressionisti senza il colore? Gli artisti hanno utilizzato l’acquaforte, spesso combinata con l’acquatinta, per catturare la temperatura della luce e le atmosfere, fissando su carta personaggi, scorci urbani o paesaggi. I segni neri diventano simboli di assenza di luce, come se la materia stessa vivesse solo attraverso i bagliori. Una dichiarazione poetica, anche senza l’uso del colore”.

La mostra, che sarà visitabile fino al 2 febbraio 2025, è aperta al pubblico nei giorni di venerdì, sabato e domenica, dalle ore 16:30 alle 19:30. Palazzo Corbelli, situato in via Arco d’Augusto 47 a Fano.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraImpressionisti e grafica verso la modernità
CittàFano
SedePalazzo Corbelli
DateDal 18/10/2024 al 02/02/2025
CuratoriRodolfo Battistini, Luigi Benelli
TemiImpressionismo, Ottocento, Arte Moderna

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