Dal 10 giugno al 3 settembre 2023, il Museo Correr di Venezia ospita la mostra Imago Iustitiae. Capolavori attraverso i secoli, curata da Marina Mattei, interamente dedicata al tema della iustizia. È il giurista e scrittore latino del II secolo d.C. Aulo Gellio a delineare un ritratto ’tipico’ di Iustitia: una giovane donna dall’aspetto solenne e pieno di dignità; espressione severa; fronte aggrottata; sguardo a un tempo scuro e pieno di energia. Si tratta, commenta Gellio, di fattezze simboliche che si interpretano facilmente: “Giustizia è vergine poiché incorruttibile, volitiva poiché non conosce cedimenti, austera poiché non lascia spazio a preghiere o lusinghe, temibile poiché nemica implacabile con chi sceglie di non rispettarla”. Questa caratterizzazione contiene, tuttavia solo parte delle storie precedenti, che si rivelano ben più complesse e illuminano un orizzonte molto più antico quando l’ordine e l’armonia delle parti erano emanazione di divinità Superiori. Al sovrano, eroe eponimo o capo della comunità spettava essere il tramite e l’esecutore del buon governo. La mostra attraversa il tempo alla ricerca della formazione del primitivo concetto di Giustizia e mostra i mutamenti dell’immagine nei secoli, magistralmente resi da grandi artisti di tutti i tempi.
Due i concetti attorno a cui ruota l’esposizione: Imago e Iustitia. L’immagine è il primo cardine della nostra mente su cui le parole sono imperniate in sequenze figurate, alfabeti che mutano in suono. Nell’arte la figura umana può essere genericamente resa con pochi elementi anatomici o espressa dettagliatamente in un particolare atteggiamento, con un corredo di attributi che svelano le circostanze in cui è colta e illustrano la sua funzione e la sua storia. Atteggiamenti, figure che la accompagnano e una lunga serie di “compagni” tra i quali alcuni presenti più di altri, segnano i passaggi di Giustizia e il suo complesso viaggio.
Quanto al concetto di Iustitia, il problema di fondo è cogliere l’immagine di un’astrazione e cercare di tramandarla perché sia comprensibile è un esercizio assai difficile. Si sono ingegnati a far questo i più grandi artisti di tutti i tempi nel tentativo di afferrare e riprodurre un bisogno comune, un insieme di norme, procedure e gesti che regolano e strutturano il vivere. Il lungo cammino di Giustizia, espressa come Persona, divenuta immagine eterna nasce da molto lontano, accoglie e comprende figure significanti e complementari, ma anche elementi astratti dalle sue manifestazioni, peculiarità come sequenze filmiche e storie raccontate dei suoi procedimenti. “Persone” dell’immaginario, definite come Allegorie, riassumono e ricordano i tanti volti di un’idea descrivono il lungo percorso della civiltà, sintetizzato con simboli e attributi per arrivare ai nostri giorni che sembrano rinunciare alla figurazione, alla descrizione di una scena, che agiscono con stimoli visivi alternativi. Rielaborare i segni non significa tuttavia cancellare il passato. Può succedere che Giustizia subisca il tempo, il luogo, il potere, che occulti la sua immagine e si tramuti in una serie di presenze o scene parlanti. Giustizia si trasforma, evolve ma conserva il significato archetipico profondo: la ricerca di un ordine e di un equilibrio che garantisca risorse per tutti, che consenta all’uomo di assicurarsi uno scambio e una evoluzione costanti.
Il percorso inizia dalla sala della Biblioteca Pisani del Museo Correr, le cui pareti sono interamente rivestite da librerie in radica di olmo e ospitano pregiate edizioni storiche. Qui, una serie di scaffali è dedicata all’esposizione di volumi e incisioni, miniature e disegni che illustravano la giustizia. Tutti rispondono alla scelta comune di corredare con “le Figure” il libro simbolo della conoscenza della legge e della scienza giuridica. La Giustizia, aspetto del sapere per eccellenza, molto spesso reca tra le mani il volume dove l’immagine è contenuta. Si tratta dell’“Offerta del libro”, uno schema fissato prima della stampa che, a nome dell’autore, Giustizia consegna al dedicatario, garante di equità e buon governo o esecutore e promotore del diritto. Sono altresì presenti tre opere di artisti contemporanei (Ai Weiwei, Kendell Geers, Koen Vanmechelen) concesse dalla Fondazione Berengo, che creano particolari suggestioni dimostrando come il vetro, ancora una volta, sia duttile interprete concettuale.
Attraverso sei sezioni, corrispondenti allo svilupparsi della Figura allegorica, dagli albori delle civiltà fino all’età moderna, sono esposti reperti archeologici, monete e medaglie (sezioni I-II), opere su carta, legno, tela e tavola sulle quali troneggia come semidea, come Virtù e come Personificazione e Allegoria della stessa città di Venezia (sezioni II-III), opere dedicate ai luoghi tempio e casa di Giustizia, ovvero i Palazzi dell’età moderna costruiti per praticarla e amministrarla, che ebbero apparati decorativi di grandi artisti che la celebrano traendo schemi e contenuti dai loro predecessori (sezione IV), pezzi sulla figura di Cesare Beccaria, promotore dell’abolizione della pena di morte, che riassume le azioni e le idee di intellettuali, giuristi e letterati che si sono sempre adoperati per eliminare la capitale (sezioneV), scene che mostrano atti e protagonisti di Giustizia (sezione VI), protagonisti immortalati come eroi e santi e, infine, episodi di pratica della legge, grandi quadri che imprimono nella mente proprio il leitmotiv della mostra. Sono presenti tra le altre, opere di Guercino, Andrea Del Sarto, Martini, Nani, Reni, Sansovino, Vasari, Maccari e un bulino di Raffaello.
“Il Museo Correr, il luogo dove il visitatore può confrontarsi con la storia di Venezia”, dichiara il sindaco Luigi Brugnaro, “ospita questa mostra che permette di cogliere la sintesi artistico-concettuale del significato della giustizia. Un tema, quello della giustizia, che ha sempre sfidato gli artisti a sintetizzare in un’immagine valori che si confermano sempre attuali. Venezia era il simbolo di una giustizia illuminata che ancora oggi rimane una fonte di ispirazione per tutti noi che, grazie a questa mostra, possiamo diventarne ancora più consapevoli. Insieme all’offerta culturale , prosegue il nostro impegno con importanti investimenti per l’ampliamento delle sedi espositive, quali ad esempio qui al Correr il restauro del secondo piano e l’accesso all’area napoleonica, per riqualificare e restituire importanti spazi alla città”.
“L’arte”, sottolinea la presidente della Fondazione MUVE Mariacristina Gribaudi, “da sempre accompagna la nostra quotidianità, sottolineando e traducendo concetti filosofici, religiosi, politici ed esistenziali. A tutt’oggi questa iconografia non solo risulta interessante dal punto di vista artistico, ma riesce a risvegliare in noi riflessioni importanti che permettono confronti con il passato. La mostra in questione affronta la tematica della giustizia e come i codici espressivi e didascalici legati a questo argomento siano stati tradotti visivamente da artisti in diverse epoche. L’arte, quindi, ancora una volta si conferma non solo come un virtuosismo espressivo legato alla bellezza estetica ma anche come un importante testimone da considerare anche dal punto di vista storico-concettuale. La mostra è un’occasione per valorizzare opere del patrimonio legate a questa tematica e condividere con i visitatori anche creazioni poco conosciute”.
La mostra è promossa dal Comune di Venezia nella persona del Sindaco Luigi Brugnaro, ideata e organizzata dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura di Roma presieduto da Giuseppe Lepore in sinergia con la Fondazione Musei Civici di Venezia presieduta da Mariacristina Gribaudi e con il patrocinio del Comando Interregionale dell’Italia Nord-Orientale della Guardia di Finanza diretto dal Generale di Corpo D’Armata Carmine Lopez. Per tutte le info visitare il sito del Museo Correr.
Titolo mostra | Imago Iustitiae. Capolavori attraverso i secoli | Città | Venezia | Sede | Museo Correr | Date | Dal 10/06/2023 al 03/09/2023 | Curatori | Marina Mattei | Temi | Arte contemporanea, Arte antica |
Venezia, al Museo Correr una mostra sulle immagini della Giustizia nei secoli |