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Redazione
, scritto il 20/10/2017
Categorie: Mostre / Argomenti: Giuseppe Arcimboldi
A Roma, Palazzo Barberini ospita fino all’11 febbraio la mostra Arcimboldo, dedicata al genio estroso di Giuseppe Arcimboldi. Ecco una selezione di opere.
La Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma ospita, dal 20 ottobre 2017 fino all’11 febbraio 2018, la mostra Arcimboldo, che espone al pubblico le opere del grande Giuseppe Arcimboldi, noto anche come Arcimboldo (Milano, 1526 - 1593), famoso per le sue bizzarre composizioni fatte di frutta, verdura e oggetti vari, composti in modo da creare fantastici ritratti: opere che risentono pienamente del clima del manierismo più estroso. Per la prima volta a Roma arrivano dunque circa venti capolavori autografi, provenienti da musei italiani (Milano, Genova, Cremona, Como) e internazionali (Basilea, Vienna, Monaco di Baviera, Stoccolma, Denver, Houston). Un evento molto particolare anche perché la concessione in prestito delle opere di Arcimboldi non è evento frequente.
Il pubblico potrà così ammirare il ciclo delle Stagioni e quello degli Elementi, e ancora il celeberrimo Ortolano, il Giurista, l’arazzo di Como e i disegni per le feste di corte, e anche le vetrate del Duomo di Milano: assieme ai dipinti di Arcimboldi ci saranno poi opere coeve, copie come il celeberrimo Bibliotecario, oggetti provenienti dalle Wunderkammern imperiali (l’artista lombardo lavorò a lungo nelle corti asburgiche di Vienna e Praga al servizio degli imperatori Ferdinando I, Massimiliano II e Rodolfo II, guadagnandosi anche il titolo di Conte Palatino, riconoscimento raro per un artista). La mostra si articola su sei sezioni, più un’introduzione: si parte con l’Autoritratto che presenta la figura di Giuseppe Arcimboldi, quindi si prosegue con L’ambiente milanese che raccoglie opere contemporanee in dialogo con le personificazioni arcimboldesche, e ancora A corte tra Vienna e Praga che indaga il periodo presso le corti asburgiche. Proseguendo, è la volta degli Studi naturalistici, dove il visitatore troverà anche curiosi oggetti da Wunderkammeer, si incontra quindi la sezione dedicata alle Teste reversibili (le famose nature morte di Arcimboldi che, ruotate di 180 gradi, assumevano le sembianze di ritratti umani), e si termina con la quinta sezione, Il bel composto, dedicata al paradosso, e l’ultima riservata alle Pitture ridicole: dipinti ironici e caricaturali.
“Arcimboldo è un pittore notissimo e al tempo stesso poco conosciuto”, dichiara la direttrice delle Gallerie Nazionali d’Arte Antica, Flaminia Gennari Sartori. “Le sue opere sono rare e, di queste, pochissime sono conservate in Italia. La mostra di Palazzo Barberini è la prima romana a lui mai dedicata: attraverso dipinti, disegni, libri, medaglie, oggetti di ogni tipo, il visitatore potrà partire da Milano verso le corti dell’Europa centrale della seconda metà del XVI secolo e immergersi in una cultura che metteva al centro la curiosità, la combinazione di osservazione minuziosa e scientifica con il gioco, la meraviglia e l’ironia. In uno dei suoi saggi illuminanti, Roland Barthes nel 1978 definì Arcimboldo “rhétoriqueur et magicien” mettendo in luce come il maestro milanese con i suoi ritratti compositi ingaggiasse con lo spettatore un gioco, una sequenza di indovinelli visivi e mentali che ci tengono all’erta mutando sottilmente e profondamente il nostro modo di guardare le opere d’arte. È un gioco che continua a funzionare ed è particolarmente stimolante per noi, uomini e donne, del XXI secolo, ignari delle consuetudini culturali e sociali delle corti asburgiche del Cinquecento e perennemente assediati da miriadi di immagini che ci hanno mutato in osservatori stanchi e distratti”.
“Abbiamo scelto di ospitare questo progetto”, conclude, “perché l’artista Arcimboldo e il modo in cui Sylvia Ferino-Pagden ha scelto di raccontarlo in questa occasione si sposano mirabilmente con il percorso che abbiamo intrapreso alle Gallerie Nazionali Barberini Corsini: invitare il nostro pubblico a guardare diversamente, a giocare seriamente e a scoprire l’arte del passato con gli occhi di oggi”.
La mostra, curata da Sylvia Ferino-Padgen, apre dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19. Chiuso il lunedì, il 25 dicembre, il 1° gennaio. Biglietti: intero 15 euro, ridotto 13 euro, sempre con audioguida inclusa. Con il biglietto per entrare a Palazzo Barberini (intero 12 euro, ridotto 6) si ha l’opportunità di entrare alla mostra col ridotto speciale di 10 euro, audioguida inclusa. Gratis per under 18, diversamente abili, soci ICOM, guide turistiche con tesserino, dipendenti MiBACT. Informazioni su www.arcimboldoroma.it. L’hashtag della mostra è #arcimboldoroma. Catalogo edito da Skira. La mostra è frutto della collaborazione tra MondoMostre Skira e le Gallerie Nazionali. Di seguito proponiamo una selezione di alcune opere che si potranno ammirare a Palazzo Barberini:
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Giuseppe Arcimboldi, Martirio di santa Caterina (1556; pannello di vetrata; Milano, Duomo, vetrata di santa Caterina d’Alessandria) |
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Giuseppe Arcimboldi, L’Estate (1555-1560 circa; olio su tela, 68,1 x 56,5 cm; Monaco di Baviera, Bayerische Staatsgemäldesammlungen) |
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Giuseppe Arcimboldi, L’Autunno (1572; olio su tela, 91,4 x 70,2 cm; Denver, Denver Art Museum, lascito di John Hardy Jones) |
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Giuseppe Arcimboldi, L’Acqua (1566; olio su legno di ontano, 66,5 x 50,5 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum, Gemäldegalerie) |
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Giuseppe Arcimboldi, L’Inverno (1555-1560 circa; olio su tavola, 67,8 x 56,2 cm; Monaco di Baviera, Bayerische Staatsgemäldesammlungen) |
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Giuseppe Arcimboldi (copia da), Il Bibliotecario (olio su tela, 97 x 71 cm; Svezia, Castello di Skokloster) |
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Giuseppe Arcimboldi, L’Ortolano (Priapo) / Ciotola di verdure (1590-1593 circa; olio su tavola, 35,8 x 24,2 cm; Cremona, Museo Civico “Ala Ponzone”) |
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Le bizzarrie di Giuseppe Arcimboldi in mostra a Roma: una selezione di opere |
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