Dal 16 novembre 2024 al 9 febbraio 2025, il Museo Diocesano di Milano dedica una mostra a Giovanni Chiaramonte (Varese, 1948 – Milano, 2023), tra i più grandi fotografi italiani. Nella sua carriera fotografica, Chiaramonte ha contribuito altri alla ridefinizione poetico-concettuale dell’immagine del paesaggio contemporaneo. La rassegna dal titolo Realismo Infinito è curata da Corrado Benigni con la Fondazione Banca Popolare di Milano e Fondazione Fiera Milano, celebra l’artista a un anno dalla sua scomparsa, avvenuta il 18 ottobre 2023. L’esposizione presenta 40 immagini suddivise in tre sezioni composte da Italia, Europe, Americas che ripercorrono oltre due decenni di ricerca intorno ai diversi modi di percepire il paesaggio e la veduta urbana, da sempre al centro del percorso artistico del fotografo.
Il percorso che parte dall’Italia, si sviluppa lungo i punti chiave del paesaggio, della storia e dell’identità occidentale che porta i segni di una lunga stratificazione di culture e costumi. Il percorso tocca Atene, Roma, Berlino e arriva fino al Bosforo e Gerusalemme. Il viaggio, che continua con gli Stati Uniti e l’America Centrale, ha l’obiettivo di rintracciare lo sviluppo del cammino dell’Occidente, che rimane legato alla tradizione ma è allo stesso tempo proiettato verso un futuro differente. Il titolo, Realismo infinito, fa riferimento sia alla linea dell’orizzonte, elemento centrale della fotografia paesaggistica, ma anche alle molteplici possibilità di interpretare lo scenario. L’esposizione è completata da un omaggio al contributo di Giovanni Chiaramonte alla realizzazione dell’Evangeliario Ambrosiano del 2011, per il quale la Diocesi di Milano ha commissionato al maestro alcuni scatti che vengono presentati in una sezione dedicata.
“La sua arte, da sempre legata a un’esplorazione esistenziale e spirituale, è un ’testo’ stratificato che narra il lungo e difficile cammino dentro le immagini per costruire un discorso che va oltre la dimensione del racconto del mondo, rivelando piuttosto i fondamenti del vedere umano...”, scrive Corrado Benigni nel testo del libro che accompagna la mostra. “Chiaramonte sa bene che non c’è nessuna armonia nel mondo, nessuna totalità̀, nessuna compiutezza. La sua non è una fotografia consolatoria. L’ultima resistenza”, suggerisce “È solo quella dell’immagine che mostrando le cose le fa esistere in una luce nuova, come fa la parola nominandole”.
Giovanni Chiaramonte (Varese, 1948 – Milano, 2023) comincia a fotografare alla fine degli anni Sessanta, operando per la ripresa della forma figurativa, seguita alla grande stagione astratta e informale di certe tendenze della Pop Art e dell’Arte Concettuale. L’immagine di Chiaramonte si genera sin dall’inizio nella tradizione teologica ed estetica di H. U. von Balthasar e della Chiesa d’Oriente, incontrata in P. Evdokimov, O. Clément, A. Tarkovskij, e ha come tema principale il rapporto tra luogo e destino nella civiltà occidentale. Ha fondato e diretto collane di fotografia per Jaca Book 1980-89, Federico Motta Editore 1990-93, S.E.I. 1994-97, Edizioni della Meridiana 1998-2005, Ultreya 2005-2017. Per la ventennale collaborazione con riviste e istituzioni nazionali e internazionali, l’Università di Palermo gli conferisce la Laurea honoris causa in Architettura nel 2005. Nel 2006 il prof. Italo Zannier gli assegna il Premio Friuli-Venezia Giulia per la Fotografia. Nel 2010 è presente all’Expo di Shangai con l’opera Nascosto in prospettiva. Ha insegnato Storia e Teoria della Fotografia allo IULM di Milano, alla Facoltà di Architettura di Palermo e al Master di “Forma” a Milano.
Titolo mostra | Realismo Infinito | Città | Milano | Sede | Museo Diocesano | Date | Dal 16/11/2024 al 04/02/2025 | Artisti | Giovanni Chiaramonte | Curatori | Corrado Benigni | Temi | Fotografia, Mostra fotografica |