A Reggio Emilia la grande mostra sui CCCP per i loro 40 anni

Uno dei gruppi che hanno più segnato la storia del rock italiano. I CCCP – Fedeli alla Linea, storica formazione punk che ha raccontato a suo modo e secondo il proprio punto di vista tutte le contraddizioni degli anni Ottanta, è protagonista di una mostra che, a Reggio Emilia, festeggia il quarantesimo anniversario della nascita del gruppo. Riprendendo, nel titolo, la frase di un loro celebre pezzo (Spara Jurij), la mostra Felicitazioni! CCCP-Fedeli alla Linea 1984-2024 è visitabile dal 12 ottobre 2023 all’11 febbraio 2024 ai Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia ed è organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia.

Era il 1984 quando usciva Ortodossia, primo EP dei CCCP, composti da Giovanni Lindo Ferretti alla voce, Massimo Zamboni alla chitarra, Umberto Negri al basso e alla drum machine, e accompagnati dall’“artista del popolo” Danilo Fatur e dalla “benemerita soubrette” Annarella Giudici, che si esibivano in performance di teatro avanguardista accompagnando la musica del gruppo. L’EP conteneva tre tracce che sarebbero passate poi alla storia del gruppo: Live in Pankow, Spara Jurij e Punk Islam. E per l’occasione la mostra riapre i cassetti della band tirando fuori immagini, suoni, testi, abiti, scenografie ed esperienze per far rivivere al visitatore i momenti che hanno segnato la loro esistenza e che continuano a creare nessi culturali tra epoche e luoghi opposti.

Reggiani di nascita anagrafica, ma concepiti a Berlino (il frontman Ferretti ha sempre considerato l’Emilia come l’estrema periferia di Berlino poiché a Carpi parte l’autostrada del Brennero), nati nell’Emilia Paranoica degli anni Ottanta, caduti assieme al Muro alla fine di quel decennio e riformatisi con una nuova formazione come CSI – Consorzio Suonatori Indipendenti (ma quella è già tutta un’altra storia), i CCCP – Fedeli alla Linea si sono imposti come un fenomeno che, ben lontano dall’esaurirsi in quegli anni, è stato capace di ritrovare continuamente la propria attualità grazie a intuizioni che ancora oggi sono di riferimento per una moltitudine di appassionati. Non di rado i membri del gruppo, che hanno poi intrapreso carriere diverse, ancor oggi ripropongono i pezzi storici, da Emilia paranoica, forse il loro brano più rappresentativo, fino a Io sto bene, che invece è quello più famoso e citato (“Non studio non lavoro non guardo la TV non vado al cinema non faccio sport”), al pari di Morire che include invece il loro refrain più abusato (“Produci consuma crepa”).

La mostra si pone anche l’obiettivo di dimostrare la forza dirompente dei testi dei CCCP e l’aura quasi mitologica che circonda il gruppo, ripercorrendone l’intera storia, una storia che ha intercettato alcuni tra i nomi più caratterizzanti degli anni Ottanta, da Pier Vittorio Tondelli a Luigi Ghirri (che ha fotografato i CCCP in alcuni celebri scatti) fino ad Amanda Lear con cui il gruppo ha registrato un’ipnotica versione di Tomorrow, il celebre brano della cantante franco-britannica. Strutturata secondo un percorso cronologico e antologico, la rassegna porterà il visitatore a scoprire i dischi pubblicati dai CCCP, la gestazione di ognuno di essi, il racconto del mondo che li circondava e a cui si sono ispirati e poi gli universi generati attraverso i suoni, i testi, gli abiti e le performance create. Il racconto cronologico lascerà anche spazio ad ambientazioni immersive atte a ricostruire, attraverso installazioni sonore, video, parole e immagini, il caos dell’essere CCCP, le esperienze quotidiane delle varie fasi creative, le sperimentazioni e i concerti.

Partendo da Reggio Emilia, la mostra proietterà il visitatore in uno spazio umano illimitato, collegando di volta in volta Berlino est e ovest, l’Europa delle frontiere, Beirut, il mondo arabo, URSS e paesi satelliti, la Cina, Hong Kong, la Mongolia, Kabul, Palestina, Israele, Mosca, Leningrado e trasformando vorticosamente quei luoghi in periferie e centri di un unico impero mentale. La mostra, tra l’altro, sarà carbon neutral: la Fondazione Palazzo Magnani si impegna a compensare totalmente le tonnellate di CO2 emesse nell’atmosfera per la produzione delle attività culturali che organizza.

Fino all’11 ottobre è possibile acquistare il biglietto early bird - a data aperta - a 10 € (+1€ di prevendita): https://www.palazzomagnani.it/biglietteria. Dopo questa data i prezzi dei biglietti saranno i seguenti: 15 euro intero, 12 euro ridotto (per over 65, gruppi di almeno 10 persone, possessori YoungER Card, diversamente abili, convenzionati), 10 euro per studenti 19-26 anni, 6 euro per ragazzi 11-18 anni. Possibilità di biglietto famiglia con varie formule da 16 a 32 euro. Gratis per Amici della Fondazione Palazzo Magnani, bambini di età inferiore ai 10 anni, accompagnatori di persone con disabilità, giornalisti iscritti all’albo con tessera di riconoscimento, soci della Collezione Peggy Guggenheim, Amici di Palazzo Strozzi, Amici di Camera, soci ICOM. Ad accompagnare la mostra un libro-catalogo edito da Interno4 edizioni, disponibile in pre-order sul sito della casa editrice e nelle maggiori librerie.

E assieme alla mostra, il 21 ottobre il Teatro di Reggio Emilia ospiterà il “Gran Gala Punk” con la presenza di Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici e Danilo Fatur: una serata dedicata alla loro musica, con Daria Bignardi e Andrea Scanzi, durante la quale verranno anche proiettati filmati rari e inediti, il tutto con la regia di Fabio Cherstich. Per saperne di più, visitare il sito della Fondazione Teatri di Reggio Emilia.