A Empoli, in occasione del sesto centenario dalla creazione del Ciclo della Vera Croce per la chiesa di Santo Stefano, il Museo della Collegiata di Sant’Andrea e la stessa chiesa di Santo Stefano si trasformeranno in un palcoscenico dedicato alla figura di Masolino da Panicale (Panicale, 1383 – Firenze, 1440/1447). Dal 6 aprile al 7 luglio 2024, infatti, le due sedi ospitano la mostra Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento, diretta da Cristina Gelli e curata da Andrea De Marchi, Silvia De Luca e Francesco Suppa: una rassegna che offre un’esposizione senza precedenti delle opere di Masolino da Panicale, riunendo il più vasto corpus mai presentato prima. È promossa e organizzata dal Comune di Empoli e dalla Fondazione CR Firenze, con il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Toscana, della Città Metropolitana di Firenze, con il sostegno di CEAM Group, AeA, Cerofolini srl, Fondazione SeSa, Sammontana spa, Unicoop Firenze, Ubics e la partecipazione di Edison Network.
La mostra raduna il maggior numero di opere, mai presentato finora, di Masolino da Panicale, alcune conservate a Empoli, altre provenienti da prestigiose istituzioni come le Gallerie degli Uffizi a Firenze, il Museo del Bargello a Firenze, la Pinacoteca Vaticana, il Musée Ingres di Montauban, la chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze, il Museo di Palazzo Venezia a Roma, il Museo di San Matteo a Pisa e molti altri ancora.
La rassegna intende celebrare il ruolo cruciale di Masolino, insieme a Masaccio e al Beato Angelico, nell’avvio e nello sviluppo del Rinascimento fiorentino nel Quattrocento. Empoli, dove Masolino visse un periodo significativo della sua carriera e lasciò opere iconiche come il Compianto sul Cristo morto nel battistero della collegiata di Sant’Andrea e altri affreschi nel transetto destro della chiesa di Santo Stefano, è stata ritenuta sede ideale per questo evento.
Obiettivo principale di questa rassegna è di offrire una visione completa e approfondita del contesto culturale in cui operava Masolino, presentando le opere di altri maestri che condividevano la sua inclinazione verso nuove soluzioni stilistiche. Tra questi troviamo nomi illustri come Lorenzo Monaco, Gherardo Starnina, Giovanni Toscani e molti altri, che hanno contribuito a plasmare il panorama artistico fiorentino del periodo. I visitatori potranno quindi immergersi nell’arte e nella vita di Masolino, esplorando le sue opere più celebri e meno conosciute. La mostra mira non solo a mettere in luce l’eccezionale talento artistico di Masolino, ma anche a fornire una panoramica dettagliata delle influenze culturali e artistiche che hanno plasmato il suo lavoro. Grazie a prestiti eccezionali da musei e istituzioni di tutto il mondo, i visitatori avranno l’opportunità di ammirare da vicino capolavori che raramente sono esposti insieme. Inoltre, la mostra offrirà una serie di eventi collaterali, tra cui conferenze, seminari e laboratori, per approfondire la comprensione dell’opera di Masolino e del contesto storico-culturale in cui operava.
Come anticipato, la rassegna si tiene in occasione del 600º anniversario dalla realizzazione di uno dei capolavori di Masolino, il ciclo di affreschi con le Storie della Vera Croce per la cappella della Compagnia della Croce nella chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani a Empoli, concluso proprio nel 1424. Sebbene solo dei frammenti e delle sinopie siano sopravvissuti fino ai giorni nostri, questi resti rappresentano testimonianze cruciali del genio creativo di Masolino e del suo contributo agli albori del Rinascimento.
L’appuntamento empolese giunge al termine di una campagna di studi e di ricerche condotta in questi ultimi anni sui monumenti di Empoli e del suo territorio, che ha già comportato nuove aperture e acquisizioni del patrimonio storico artistico locale e che, proprio in occasione della mostra, vedrà la ricollocazione della Crocifissione di Lorenzo di Bicci sull’altare della cappella della Croce della chiesa di Santo Stefano, una nuova illuminazione per le sinopie della Leggenda della Vera Croce e la realizzazione di un apparato digitale interattivo dedicato al ciclo.
La svolta avviene con Lorenzo Monaco, massimo protagonista del tardogotico toscano, a lato di Lorenzo Ghiberti, di cui viene esposto il Trittico di San Donnino, con al centro una Madonna dell’Umiltà, accasciata su un cuscino dorato, dal timido sorriso, in dialogo con santi infinitamente più piccoli di lei, avvolti da ampi mantelli, che segna il suo passaggio alle delicatezze estreme e alle accese calligrafie importate dalla Spagna da Gherardo Starnina. Questa apertura di gusto verso nuove soluzioni stilistiche convinse i committenti empolesi a chiamare in città autori della nuova generazione. Tutto era pronto per accogliere Masolino che sarà protagonista della sezione attorno cui si costruisce tutta la rassegna.
Oltre al Compianto su Cristo morto, è possibile ammirare altri capolavori del maestro toscano, come la Madonna dell’Umiltà degli Uffizi, un San Francesco inedito di collezione privata, la Dormitio Virginis e la Crocifissione, entrambi provenienti dai Musei Vaticani, la sinopia con Pasce oves meas dal ciclo della Cappella Brancacci. La mostra si completa con le opere di quei pittori che condividevano con Masolino l’apertura a una pittura più carnosa e sensibile. È il caso di Giovanni di Francesco Toscani, che verso il 1410 dipinse un polittico per San Martino a Pontorme, probabilmente per racchiudere una Madonna giovanile di Donatello di Francesco d’Antonio, allievo di Lorenzo Monaco, documentato a fianco di Masolino, a Empoli nel 1424, qui con la Madonna della Cintola di Loppiano.
“Questa mostra rappresenta una tappa fondamentale del mio percorso decennale come Sindaca di Empoli”, ha commentato la Sindaca di Empoli Branda Barnini. “Il titolo dell’esposizione pone l’accento sulla nostra città, spalancando le porte sul suo passato, su un periodo storico in cui artisti straordinari si sono incontrati e hanno realizzato qualcosa di unico. La mostra mette al centro Empoli, ci ricorda cos’era e cos’è oggi. Trovo straordinario il fatto che un luogo come la chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani sia stato scelto come spazio espositivo e il lavoro svolto con impegno e rigore scientifico dalla direttrice e dai curatori della mostra. La sua realizzazione è stata possibile grazie al fondamentale supporto della Fondazione CR Firenze che, comprendendo il valore del progetto, lo ha sostenuto e promosso con noi, fin dalla sua ideazione. Un ringraziamento particolare va a don Guido Engels e a tutte le imprese del territorio che hanno dimostrato attenzione nei confronti del progetto, sostenendolo. Mi aspetto una vasta risposta di interesse e curiosità da parte del pubblico, che non potrà non stupirsi di fronte alla quantità e alla qualità delle opere esposte”.
“Siamo lieti di partecipare insieme al Comune di Empoli”, afferma Bernabò Bocca, Presidente della Fondazione CR Firenze, “a questa prestigiosa mostra che celebra uno dei più grandi artisti del Rinascimento e mette in luce un preciso periodo storico della committenza empolese. Una congiuntura straordinaria della storia dell’arte italiana che ha reso la città di Empoli compartecipe delle sperimentazioni più rilevanti del momento, attirando i migliori pittori attivi sulla scena fiorentina. Siamo inoltre lieti di aver contribuito al progetto anche con il prestito di un’opera della collezione d’arte della Fondazione CR Firenze. Si tratta del Santo Evangelista di Gherardo Starnina che torna nella chiesa di Santo Stefano dove l’artista aveva lavorato agli inizi del Quattrocento. Un’occasione unica di confronto con le meravigliose opere degli altri artisti messi sapientemente insieme dai curatori nelle due sedi della mostra. Grazie anche al sostegno della Fondazione per il progetto di ampliamento del Museo della Collegiata, che vedrà il Comune coinvolto nei lavori nei prossimi mesi, questa mostra arricchisce il patrimonio culturale di Empoli e apre nuove prospettive e opportunità per il futuro della città. L’impegno della Fondazione testimonia ancora una volta il suo costante sostegno alla valorizzazione dell’arte e della cultura contribuendo a rendere Empoli un polo cultuale di rilevanza nazionale”.
“A seicento anni dalla documentazione di Masolino da Panicale in Santo Stefano, dove lasciò un ciclo della vera Croce e altri affreschi”, dichiarano Cristina Gelli, direttrice dei Musei di Empoli, Silvia De Luca, Andrea De Marchi e Francesco Suppa, curatori della mostra, “la città di Empoli rende omaggio a un protagonista della transizione dal gotico internazionale al rinascimento, rievocando un clima sperimentale e una polifonia di artisti. Il percorso espositivo prende avvio negli anni a cavallo tra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento, in un momento segnato da gravi epidemie e dalla nascita di confraternite laiche che esortavano alla penitenza. Una di queste, la Compagnia dei Bianchi, commissionò un polittico per inquadrare il miracoloso Crocifisso dei Bianchi. Tra le mani degli autori, si riconoscono quelle del fiorentino Niccolò di Pietro Gerini, autore che perpetuava la tradizione trecentesca di rigore formale e quelle di Lorenzo di Bicci, che passerà poi il testimone al figlio Bicci di Lorenzo, che cercava di mediare tra tradizione e innovazione”.
Orario di apertura: martedì-domenica, ore 10-18. Biglietterie presso Museo della Collegiata, Piazzetta della Propositura 3, e Chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani, Via dei Neri 15. Tariffe: intero 13 euro, ridotto 10 euro. Informazioni, visite guidate e didattica: Empoli Musei, tel. 0571 757563, email empolimusei@comune.empoli.fi.it, sito www.empoli1424.empolimusei.it.
Titolo mostra | Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento | Città | Empoli | Sede | Museo della Collegiata | Date | Dal 06/04/2024 al 07/07/2024 | Artisti | Masolino da Panicale | Curatori | Andrea De Marchi, Silvia De Luca, Francesco Suppa | Temi | Rinascimento, Arte antica, Masolino da Panicale |